Alta tensione

Blocco autotrasportatori dal 14 marzo stoppato dalla Commissione di Garanzia

Unatras avverte: "Chi effettuerà azioni di protesta prima del 15 marzo se ne dovrà assumere tutte le responsabilità".

Blocco autotrasportatori dal 14 marzo stoppato dalla Commissione di Garanzia
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Sciopero autotrasportatori, il blocco annunciato per lunedì 14 marzo 2022 è stato stoppato dalla Commissione di Garanzia: troppo poco preavviso. Ma è comunque caos.  Perché   parte dei sindacati e delle associazioni di categoria anche nelle scorse ore hanno annunciato che avrebbero voluto  aspettare l'incontro con il Governo di martedì 15 e rimandare un eventuale sciopero alla fine della prossima settimana, mentre c'è chi vorrebbe dare un segnale già da subito come del resto annunciato nei giorni scorsi. Intanto il Governo per dare un sostegno al settore che deve affrontare il caro carburante prepara 80 milioni da mettere sul tavolo.

Sciopero autotrasportatori, la situazione

La situazione è ormai critica da settimane e del resto già un primo blocco di tir e consegne avevano creato non pochi problemi soprattutto nel centro e sud Italia. Tanto che, appunto qualche settimana fa, era già scattato l'allarme per le consegne di generi alimentari ai supermercati.

Ora, con il prezzo del gasolio salito alle stelle, la situazione torna a farsi preoccupante.

Lo stop della Commissione di Garanzia

Lo stop però è stato bocciato dalla Commissione di garanzia per lo sciopero. L'informativa, inviata a Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e dell'Interno, rileva il "mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni".

Niente blocco delle merci, soprattutto dei prodotti alimentari, e dei rifornimenti di carburante. Almeno sulla carta. Perché tecnicamente non si tratterebbe di uno sciopero, come gli stessi sindacati hanno più volte ribadito. E dunque il rischio che qualcuno si fermi comunque c'è.

Sciopero autotrasportatori, si aspetta un'altra mediazione?

Nelle scorse settimane, nonostante rallentamenti sulle strade, blocchi nei porti, sit in davanti ai caselli autostradali aveva poi prevalso - grazie alla mediazione di Prefetti, rappresentanti delle associazioni di categoria e il Ministero - la strada del buon senso e i camion con le relative consegne avevano incominciato a circolare.

Ora la situazione è nuovamente ingarbugliata: da una parte appunto il blocco programmato per lunedì, dall'altra un incontro in agenda con il viceministro ai Trasporti Teresa Bellanova previsto invece per martedì 15.

Per questo, tra i sindacati e le associazioni dei trasportatori si sta facendo largo l'ipotesi di aspettare almeno 24 ore e rinviare eventualmente il fermo dei veicoli alla fine della prossima settimana.

In attesa dell'incontro con il Ministero dei Trasporti, una sollecitazione in questo è arrivata anche dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.

Fondamentale è infatti garantire, in un momento molto delicato anche per la guerra in atto in Ucraina, la regolarità delle consegne, soprattutto dei generi alimentari.

Anche perché il Governo, per venire incontro al settore pare intenzionato a mettere sul tavolo misure di sostegno per 80 milioni.

Il settore vacilla, è "tutti contro tutti"

Così come nel blocco precedente con le pesanti bacchettate arrivate agli autotrasportatori dalla Coldiretti, anche questa nuova puntata della protesta rischia di trasformarsi in un "tutti contro tutti".

C'è chi di viaggiare, a queste condizioni economiche, proprio non ne vuole sapere. La situazione in alcune regioni, ad esempio in Sardegna, è già pesante.

La psicosi in Sardegna degli scaffali vuoti

In Sardegna in realtà è scattata una vera e proprio psicosi, tanto che numerosi scaffali dei supermercati sono praticamente vuoti.

Tutto colpa di una fake news fatta girare attraverso una "catena di Sant'Antonio" e un messaggio audio sui telefonini che dava notizia che lo sciopero autotrasportatori si sarebbe prolungato addirittura per 15 giorni consecutivi.

Ecco allora che supermercati e distributori di benzina e gasolio sull'isola sono stati praticamente presi d'assalto e in molti punti vendita non ci sono letteralmente più scorte.

Al riguardo, sono stati proprio i sindacati a spiegare che questa dei 15 giorni di sciopero era in realtà una fake news.

Cosa accadrà

La tensione rimane comunque alta e per questo, i responsabili di TrasportoUnito puntano il dito contro il Governo e la Commissione Scioperi:

"Di fronte alla tensione di questi giorni la Commissione preferisce ignorare l'emergenza"

Ma come detto, c'è chi vuole aspettare il vertice di martedì 15 con il Ministero. E in questo senso è chiara la posizione di Unatras:

"Chi effettuerà azioni di protesta prima del 15 marzo se ne dovrà assumere tutte le responsabilità. Tutte le associazioni aderenti ad Unatras, oltre il 90 per cento delle imprese di autotrasporto italiane, valuteranno l’esito dell’incontro e solo allora decideranno se e quali iniziative attuare in aggiunta a quelle già previste per il 19 marzo. Stigmatizziamo pertanto qualsiasi iniziativa che dovesse essere messa in atto prima del 15 marzo, senza rispettare e/o in difformità delle modalità comunicate alla Commissione garanzia sciopero"

E ancora un messaggio ancor più eloquente:

"Per questo motivo, visti alcuni ambigui segnali che stanno arrivando, ci attiveremo per avviare tutte le azioni precauzionali per garantire la libera circolazione delle merci".

E il ministro Cingolani parla di colossale truffa

E intanto il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani non le manda a dire:

"Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi: una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini".

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