Australia sì, Australia no… alla fine Milan-Como si giocherà in patria
"Alla fine ha vinto il buon senso, anche se non si sarebbe dovuto arrivare fino a questo punto"
23/12/2025 alle 12:24
Fine della telenovela. Ma qualcuno forse giustamente l’ha definita una farsa.
Fatto sta che nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 22 dicembre 2025, è stata scritta la parola fine a una vicenda sportiva (…commerciale) che era scivolata decisamente nel grottesco.
Perché alla fine dopo un lungo e stucchevole tira e molla, Milan-Como, partita del campionato di calcio di Serie A, non si giocherà più in Australia.
Si giocherà a San Siro, in una data da trovare (cammin facendo nelle prossime settimane) sul calendario.
Scusate, avevamo scherzato: Milan-Como torna in Italia
La vicenda è ormai nota. Milan-Como era in programma a San Siro l’8 febbraio proprio nel periodo in cui la “casa” di Milan e Inter è “precettata” per le Olimpiadi (la cerimonia di inaugurazione è il 6 febbraio).
L’inaugurazione delle Olimpiadi di Milano Cortina è in programma il 6 febbraio a San Siro
Da lì era nata la (strampalata) idea di emigrare in Australia (quando la soluzione più logica sarebbe stato “invertire” il turno, giocando a Como).
Destinazione Perth, in piena estate (locale), temperature stimate tra i 42 e 46 gradi, 22 ore di volo (44, considerando il ritorno), fuso orario da smaltire.
Tanto era bastato per storcere il naso agli allenatori di Milan e Como, Allegri e Fabregas, e ad alcuni giocatori, in particolare Maignan e Rabiot che mettendoci la faccia, avevano definito “folle” questa soluzione.
Mike Maignan, portiere del Milan
Ma il tutto nelle settimane si è poi arenato su alcuni aspetti tecnico-logistici. In primis, chi avrebbe arbitrato la partita.
Perché a fronte del cachet offerto alle due squadre, la Federazione Australiana e Asiatica volevano arbitri locali.
Soluzione non graditissima dalla Lega Serie A, ma poi accettata.
Fino al clamoroso colpo di scena di ieri nel tardo pomeriggio: niente Australia, si torna a Milano.
Il commento di Codici: “Ha prevalso il buon senso”
Sulla scelta di rinunciare alla trasferta è intervenuta in queste ore l’Associazione Codici – Centro per i Diritti del Cittadino, che fin dalle prime fasi aveva espresso una posizione critica sulla trasferta del calcio italiano in Australia:
“Alla fine ha vinto il buon senso, anche se non si sarebbe dovuto arrivare fino a questo punto. Fortunatamente le stringenti richieste delle federazioni coinvolte hanno consentito un ripensamento. Forse non erano più convinte nemmeno loro della bontà di questa strampalata operazione. Meglio così, rimangono tutelati i diritti dei tifosi e degli abbonati, ma in futuro è necessario un confronto con tutti gli attori coinvolti”.
A ribadire il punto di vista di Codici è il segretario regionale della Lombardia, Davide Zanon, che evidenzia come l’associazione fosse “scesa pubblicamente in campo” per chiedere un cambio di rotta.
Davide Zanon, segretario regionale di Codici Lombardia
“Accogliamo con favore il ripensamento sulla trasferta perché riteniamo che decisioni di questo tipo debbano tenere conto non solo degli aspetti commerciali, ma anche del rispetto dei tifosi, della sostenibilità degli spostamenti e del valore del territorio”.
Scelta di marketing strana proprio quando il mondo guarda all’Italia
A questo si aggiungeva una riflessione più ampia sul ruolo dell’Italia e, in particolare, di Milano e della Lombardia, che nelle prossime settimane saranno sotto i riflettori internazionali per le Olimpiadi di Milano-Cortina.
“In questo caso addirittura la trasferta in Australia era stata organizzata mentre Milano, la Lombardia e in generale l’Italia saranno sotto i riflettori del Mondo per le Olimpiadi di Milano – Cortina”, aggiunge Zanon.
Il danno per gli abbonati allo stadio e alle pay tv
Codici ha anche sottolineato inoltre come la decisione di disputare la gara in Australia avrebbe avuto ricadute negative non solo sugli abbonati allo stadio, ma anche sugli abbonati alle pay tv.
A causa del rilevante fuso orario, infatti, la partita non aveva ancora trovato una collocazione televisiva definitiva, alimentando ulteriori incertezze e disagi per il pubblico:
“Lo sport deve rimanere un luogo di passione e partecipazione. Spostare eventi di questo tipo a migliaia di chilometri, con un ritorno d’immagine tutto da verificare e un dispendio organizzativo importante, finisce per allontanare il calcio dalle persone”.
La vicenda Milan–Como si chiude dunque con una decisione che, secondo Codici, rappresenta un precedente importante e un monito per il futuro: maggiore attenzione ai diritti dei tifosi e un confronto preventivo e trasparente nelle scelte che riguardano lo sport professionistico.
Il comunicato di Lega Calcio Serie A e il governo del Western Australia
La decisione di non giocare più in Australia è stata ufficializzata e spiegata attraverso un comunicato congiunto redatto dalla Serie A e il governo della Western Australia.:
“I piani per ospitare a Perth la prima partita ufficiale di un Campionato europeo fuori dai confini nazionali sono stati annullati in seguito all’accordo condiviso tra la Lega Calcio Serie A e il governo del Western Australia. Entrambe le parti hanno preso questa decisione a causa dei rischi finanziari che non è stato possibile contenere, delle condizioni di approvazione onerose e delle complicazioni dell’ultimo minuto al di fuori del loro controllo. La partita proposta sarebbe stata la prima volta in cui una gara di Campionato europeo di alto livello, valevole per l’assegnazione di punti, sarebbe stata giocata al di fuori dei confini nazionali, rappresentando un’opportunità unica per la Western Australia di scrivere la storia del calcio internazionale”.
Quando e dove si giocherà Milan-Como
Con l’archiviazione definitiva dell’ipotesi australiana di Perth, la sfida tra Milan e Como rientra nel suo contesto naturale, lo stadio di San Siro.
Lo stadio di San Siro
Non sembrano esserci incertezze sulla sede: il match si disputerà al Meazza, resta soltanto da definire il calendario.
La gara, che sarà recuperata, non potrà essere giocata prima dell’8 febbraio e dovrà necessariamente trovare spazio in un turno infrasettimanale, dal momento che i fine settimana risultano già saturi.
L’obiettivo è collocarla nella prima finestra utile.
L’opzione al momento più concreta è quella di mercoledì 17 febbraio.
Un possibile elemento di complessità riguarda però l’Inter.
Qualora i nerazzurri fossero impegnati a San Siro nello stesso giorno per una gara casalinga dei playoff di Champions League, sarebbe inevitabile rinviare l’incontro di una settimana, spostandolo al24 febbraio.
Si tratta tuttavia di uno scenario poco probabile, perché l’Inter dovrebbe chiudere la prima fase europea in una posizione di classifica compresa tra il 17° e il 24° posto, eventualità che allo stato attuale appare remota, considerando l’attuale sesto posto.
Dal punto di vista del Milan, invece, non emergono particolari criticità legate agli impegni internazionali, essendo i rossoneri fuori dalle competizioni europee.