Assalto alla Cgil: il leader romano di Forza Nuova Castellino rischia fino a 15 anni
Lamorgese in Parlamento: "Non si è intervenuto per evitare il peggio". Meloni: "Tutto stabilito, ritorna la strategia della tensione".
Fanno ancora rumore le proteste andate in scena sabato 9 ottobre 2021 a Roma, con la devastazione della sede della Cgil. Mercoledì pomeriggio durante il question time in Parlamento il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha riferito sull'accaduto rispondendo a un'interrogazione dell'onorevole Francesco Lollobrigida di FdI. E - come era facile prevedere - la vicenda è finita in un nuovo scontro con la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Intanto proseguono le indagini e uno dei personaggi più in vista dell'accaduto, Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, rischia una pena pesantissima.
Assalto alla Cgil, Lamorgese: "Non siamo intervenuti per evitare il peggio"
Ma andiamo con ordine. A riferire sull'accaduto è stata la titolare del Viminale Luciana Lamorgese, le cui parole hanno scatenato un vero e proprio putiferio. Il succo della vicenda è stato "non siamo intervenuti per evitare il peggio".
"La scelta di procedere coattivamente nei suoi confronti (di Castellino, ndr) non è stata ritenuta percorribile dai responsabili dei servizi di sicurezza, perché in quel contesto c'era l'evidente rischio di una reazione violenta dei suoi sodali con degenerazione dell'ordine pubblico".
Meloni: "Si torna alla strategia della tensione"
Le parole del ministro non sono piaciute a Giorgia Meloni, che ha duramente controbattuto:
"Il ministro Lamorgese dice che sapeva e non ha fatto nulla. Se fino a ieri pensavano la sua fosse sostanziale incapacità, oggi la tesi è più grave: quello che è accaduto è stato volutamente permesso e questo ci riporta agli anni già bui. E' stato calcolo, siamo tornati alla strategia della tensione".
Le indagini e le accuse a Castellino
Castellino, già destinatario di Daspo, è stato arrestato insieme all'altro leader del gruppo di estrema destra Roberto Fiore e ad altre quattro persone per resistenza e minaccia pluriaggravata a pubblico ufficiale in concorso e devastazione.
Prosegue intanto l'inchiesta dei pm romani: altre 24 persone che hanno partecipato agli scontri sono state identificate e denunciate a piede libero. Una quindicina di questi avrebbe partecipato all'assalto alla Cgil.
Cosa rischia il leader di Forza Nuova
Il leader romano di Forza Nuova è accusato di vari reati: istigazione a delinquere (reato previsto dall'art. 414 c.p. che prevede la reclusione da uno a cinque anni, se si tratta di istigazione a commettere delitti oppure un anno di carcere massimo o una multa fino a 206 euro se si tratta di istigazione a commettere contravvenzioni); devastazione e saccheggio (previsto all'art. 419 c.p. e punito con la reclusione da otto a quindici anni, pena aumentata se il fatto è commesso nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico); associazione sovversiva (art. 270 c.p. con, punito con la reclusione da cinque a dieci anni).
Intanto a Milano...
Intanto, come racconta Prima Milano, nella mattinata di mercoledì 13 ottobre 2021, i rappresentanti sindacali dei lavoratori Atm del deposito di San Donato hanno trovato affissa alla porta del loro ufficio un’enorme svastica con al centro il simbolo della Cgil.
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"Un atto gravissimo per il quale denunceremo alle forze dell’ordine quanto avvenuto affinché possa essere aperta un’indagine e individuati i responsabili - afferma la Cgil -. Un atto vile che offende non solo la CGIL ma tutto il mondo del Lavoro che ha lottato contro Nazismo e Fascismo pagando con la morte di lavoratrici e lavoratori, sindacalisti e antifascisti. Un atto se possibile ancora più grave per il ruolo che hanno avuto i lavoratori e i sindacalisti in ATM nella lotta al Fascismo. Un atto che offende Milano città Medaglia d’Oro della Resistenza. Un atto ad orologeria nei giorni in cui la CGIL è stata oggetto di violenza e devastazione con l’irruzione di gruppi neofascisti nella propria sede. Un atto commesso da codardi che di giorno alimenta l’odio nei confronti degli ultimi sussurrando e di notte attacca il Sindacato democratico che lavora alla luce del sole. Un atto contro la CGIL perché insieme a tutto il Sindacato Confederale lavora per unire i lavoratori in nome di quella solidarietà che qualcuno vorrebbe spezzare a favore dei più forti contro i più deboli, della prepotenza contro l’intelligenza, di interessi economici più o meno leciti contro la tutela dei diritti dei lavoratori. Un atto contro il quale sabato 16 ottobre manifesteremo con CISL e UIL per chiedere lo scioglimento dei diversi partiti e gruppi neofascisti che nel paese continuano ad organizzarsi, per affermare i valori democratici e inclusivi della nostra Costituzione, per chiedere un’azione delle forze dell’ordine a tutela del lavoro dei rappresentanti dei lavoratori. Un atto a cui tutto il mondo democratico darà una risposta perché la forza della ragione vinca contro la follia".