Arrestato per corruzione il governatore della Liguria Giovanni Toti. Favori, tangenti e "voto mafioso"
Ai domiciliari anche il capo di Gabinetto regionale, Matteo Cozzani, l’ex numero uno dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore e dirigente sportivo Aldo Spinelli
Agli arresti domiciliari il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, nell'ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza. L'accusa è di corruzione.
Toti ai domiciliari: corruzione
L'ARRIVO IN QUESTURA:
I magistrati ipotizzano un sistema di potere con un intreccio di tangenti e favori che ha interessato anche alcune delle operazioni politico-amministrative più importanti avvenute in Liguria. Fra queste figurano la maxi-concessione per gestire fino al 2051 il Terminal Rinfuse, uno dei principali del porto genovese, ma anche il via libera all’espansione di attività commerciali nel capoluogo ligure e la riconversione d’un pezzo di litorale nel Savonese.
Come spiega Prima La Riviera, Toti è accusato dalla Procura di Genova di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e promesse elettorali.
LE PAROLE DELL'AVVOCATO E L'USCITA DI TOTI:
Numerosi iscritti sul registro degli indagati
Al vertice della piramide, secondo il tribunale di Genova, sedeva il Presidente di Regione Toti (rieletto con una coalizione di centrodestra), a cascata l’ex numero uno dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore e dirigente sportivo Aldo Spinelli. Tutti in arresto su ordine del giudice dell’indagine preliminare Paola Faggioni.
Nel dettaglio Spinelli è accusato di aver finanziato con 74.100 euro il comitato elettorale di Toti in cambio di vari provvedimenti favorevoli, tra cui il rinnovo trentennale della concessione del Terminal Rinfuse e l’assegnazione di altri spazi portuali, nonché di un intervento nella vicenda della riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure.
Voto mafioso
C'è un'ulteriore parte di questa inchiesta che si concentra su pacchetti di voti che spiegherebbero il boom elettorale del partito fondato da Toti, Cambiamo!, che alle regionali del 2020 aveva ottenuto lo straordinario risultato del 22%.
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Dietro quell’exploit ci sarebbero, secondo gli inquirenti, pacchetti di voti garantiti da personaggi vicini a clan mafiosi nisseni. In questo filone il braccio destro di Toti, il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, è indagato per promesse elettorali aggravate dal metodo mafioso, mentre Toti è indagato per il solo reato di promesse elettorali.
Nei diversi filoni d’inchiesta coordinati da sei pm (il procuratore capo di Genova Nicola Piacente, l’aggiunto Francesco Pinto, i sostituti Federico Manotti e Luca Monteverde, e poi il procuratore capo della Spezia Antonio Patrono e la sostituta Elisa Loris) ci sono numerose persone iscritte sul registro degli indagati, nei confronti delle quali sono scattate in vari frangenti misure cautelari.
Bloccato all'alba
Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento ed osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della citata Procura della Repubblica.
L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti:
- finanziamenti (ritenuti illeciti) per la compagine politica facente capo al presidente della Regione Liguria;
- erogazioni (ritenute illecite) di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale;
- l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti/utilità ricevuti.
Briatore a Ventimiglia: "Scioccato
Toti avrebbe dovuto partecipare ad un evento pubblico in mattinata a Ventimiglia, per una conferenza stampa con l'amico Flavio Briatore. Il Governatore è stato bloccato all'alba.
“E’ stato uno choc. L’ho saputo stamattina, mentre venivo qui e mi auguro che tutto si chiarisca, perché in Italia ti condannano subito. Appena succede qualcosa, sei già condannato”.
commentando la notizia dell’arrestato del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine dell’i contro con il sindaco Flavio Di Muro, durante il quale ha annunciato per metà giugno l’apertura del Twiga alla Baia Benjamin. Toti avrebbe dovuto partecipare, proprio questa mattina, in Comune, all'incontro con il sindaco e Briatore.
“Speriamo che si chiarisca tutto - ha poi aggiunto - sono convinto della persona. Conosco Giovanni, credo, da trent’anni. Sono veramente stato scioccato. Pensate che a Genova i pm mi hanno perseguitato per dodici anni, per poi assolvermi. Speriamo si risolva nel più breve tempo possibile”.