Circolare Inps

Ape Sociale 2024: l'elenco dei lavori gravosi che permettono di andare in pensione in anticipo

Nel 2024 il requisito anagrafico si alza a 63 anni e 5 mesi

Ape Sociale 2024: l'elenco dei lavori gravosi che permettono di andare in pensione in anticipo
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Anche nel 2024 chi ha determinati requisiti e svolge mansioni particolarmente pesanti può andare in pensione in anticipo grazie all'Ape sociale. L'Inps ha comunicato il rinnovo della misura fino al 31 dicembre 2024, ma c'è una cattiva notizia che riguarda l'innalzamento del requisito anagrafico per l’accesso al beneficio. Nella circolare del 20 febbraio 2024 l'Istituto per la previdenza sociale certifica l'età con cui si può accedere all'Ape sociale nel 2024 in 63 anni e 5 mesi. E mette in rilievo quali siano i limiti di incumulabilità dell'anticipo pensionistico con i redditi di lavoro.

Ape sociale 2024: in pensione a 63 anni e 5 mesi

Ma le novità riguardano anche un nuovo regime di incumulabilità con i redditi di lavoro.. Per coloro, invece, che hanno ricevuto la certificazione per l’accesso all'Ape sociale prima del 2024 continua la regola secondo cui "l'indennità è compatibile con la percezione dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di 8.000 euro annui e dei redditi derivanti da attività di lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui".

In base alle nuove disposizioni, il titolare di Ape sociale, il cui accesso al beneficio viene certificato nel 2024, decade dall’indennità nel caso in cui:

  • svolga attività di lavoro dipendente o autonomo;
  • svolga lavoro autonomo occasionale da cui derivino redditi superiori al limite di 5.000 euro lordi annui.

A chi spetta l'Ape sociale 2024

L'indennità Ape Sociale spetta ai lavoratori iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata, i quali:

  • si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, ovvero per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni.

I lavori gravosi che permettono di andare in pensione prima

L'Ape sociale si applica anche a coloro che svolgono mansioni cosiddette gravose. L'anticipo pensionistici si applica anche a coloro che siano  lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell'indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci o almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle seguenti professioni:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
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