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Secondo caso di meningite in una settimana in Toscana: 27enne ricoverata

Al via la profilassi farmacologica ai contatti stretti emersi dall'inchiesta epidemiologica. Da poco rientrata da un viaggio fuori regione

Secondo caso di meningite in una settimana in Toscana: 27enne ricoverata
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Ancora meningite in Toscana: è il secondo caso notificato nella Regione nel giro di una settimana. Prima quello di Firenze, del 27 luglio, che ha interessato un giovane 28enne. Giovedì 1° agosto 2024, una ragazza di 27 anni, residente a Prato è stata ricoverata in un ospedale dell'Asl Toscana centro per meningite da meningococco. A renderlo noto è proprio Asl, che ha comunicato come sia in corso la tipizzazione per identificare il ceppo coinvolto.

Ancora un caso di meningite in Toscana

I sanitari hanno subito riconosciuto il quadro clinico tipico da meningite della 27enne e hanno provveduto a segnalare tempestivamente il caso alla unità funzionale di igiene pubblica e della nutrizione di Prato che si è attivata immediatamente mettendo in atto tutti gli interventi preventivi necessari, proponendo la profilassi farmacologica ai contatti stretti emersi dall'inchiesta epidemiologica in accordo con le indicazioni della circolare del ministero della Salute sulla "prevenzione e controllo delle malattie batteriche invasive prevenibili con vaccinazione' del 9 maggio 2017".

Un viaggio recente

Come racconta Prima Firenze, nel corso dell'inchiesta è emerso che la giovane nei giorni scorsi ha fatto un viaggio fuori dalla Toscana, "pertanto è stata informata la Asl di riferimento territoriale per i provvedimenti di competenza".

La meningite meningococcica, a ricordarlo è la stessa Asl, "colpisce prevalentemente i bambini piccoli, gli adolescenti e giovani adulti e può causare quadri clinici molto gravi".

Il caso di Firenze

Soltanto una settimana fa era stato ricoverato un 28enne di Firenze per un caso di meningite. L'uomo si trova in gravi condizioni in un presidio ospedaliero della Asl Toscana centro. Il paziente non risultava vaccinato per meningococco B.

I precedenti toscani con drammatici epiloghi

Negli scorsi mesi, sempre in Toscana, a causa della meningite hanno perso la vita un 27enne trevigiano in vacanza e un bambino di soli sei mesi.

Carlos Ivan Dealtin si trovava in Toscana per trascorrere le festività natalizie con la compagna a Follonica, in provincia di Grosseto quando una meningite fulminante se l'è portato via ad appena 27 anni, sabato 30 dicembre 2023. Una morte drammatica, consumatasi nel giro di poche ore tra il pronto soccorso di Massa Marittima e l'ospedale Misericordia di Grosseto.

Sentendosi particolarmente male, il giovane si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima. La sua temperatura corporea era altissima, quasi 40 gradi, e in più presentava sul corpo alcune macchie violacee. Dopo alcuni accertamenti, la decisione di trasferirlo all'Ospedale Misericordia di Grosseto, dove sarebbe poi stato ricoverato nel reparto di rianimazione.

Durante gli esami del caso, le sue condizioni erano rapidamente peggiorate fino alla morte, avvenuta a causa di una patologia fulminante poi accertata in meningite.

La tragedia del piccolo Giovanni

A giugno 2024 la stessa drammatica sorte era toccata al piccolo Giovanni Maria Pira, un neonato di appena sei mesi morto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove era arrivato con un volo urgente dalla Toscana.

Il piccolo con mamma e papà

Inimmaginabile lo strazio della sorellina e dei genitori Pietro Pira e Giovanna Argiolas, entrambi di Laconi, in Sardegna, ma residenti in Toscana per lavoro.

I sintomi tipici

Ogni anno, a circa 2,5 milioni di persone viene diagnosticata la meningite. In particolare, la malattia meningococcica invasiva descrive due principali malattie causate dal batterio Neisseria meningitidis o meningococco: meningite e setticemia. Fino a una persona su sei che contrae questo tipo di meningite muore, con circa 135.000 decessi all’anno.

In Italia oltre mille persone contraggono la meningite e circa una persona ogni due viene colpita da meningite meningococcica.

Secondo i dati epidemiologici dell’Iss, la meningite meningococcica provoca il decesso nell’8-14% dei pazienti colpiti. In assenza di cure adeguate, il tasso di mortalità sale addirittura al 50%. Quanto al sierotipo B, oltre ad essere particolarmente aggressivo con altissima letalità, è responsabile da solo di circa l’80% dei casi in età pediatrica, con una massima incidenza soprattutto nel primo anno di vita, tra il 4° e l’8° mese (dati Iss e del Comitato nazionale contro la meningite). Esistono vaccini specifici per i diversi ceppi.

Per ciò che riguarda, invece, i sintomi a cui prestare attenzione la “triade clinica” indica: febbre alta improvvisa; rigidità nucale; vomito. Due dei tre sintomi della “triade clinica” si manifestano in circa il 95% dei pazienti; il 41-51% dei pazienti mostra tutti e tre i sintomi.

I vaccini

Sono 3 i tipi di vaccino anti-meningococco:
1. vaccino coniugato anti-meningococco C
2. vaccino coniugato tetravalente che protegge dal meningococco A, C, W e Y
3. vaccino anti-meningococco B.

Il Ministero della Salute raccomanda la somministrazione del vaccino coniugato tetravalente (A, C, W135, Y) a tutti i nuovi nati ad almeno 12 mesi compiuti. Viene somministrato come dose di richiamo negli adolescenti a partire dai 12 anni, anche se sono già stati vaccinati nell'infanzia contro il solo meningococco C.

Inoltre, il vaccino coniugato tetravalente è indicato per tutte le persone che potrebbero essere esposte agli altri sierotipi diversi dal C (A, W135 e Y), per esempio durante un viaggio internazionale in una zona dove questi sierogruppi sono più comuni.

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