Ancora aggressioni ai medici: serie di gravi episodi in Toscana. A Pavia 50 sanitari in fuga
Due dottori bersaglio di un attacco durante il turno in Guardia Medica a Napoli: sedie in faccia per una visita negata
Continua - purtroppo - a tenere banco il tema delle aggressioni subite dal personale sanitario. Soltanto negli ultimi giorni si segnalano nuovi episodi in tutto il Paese.
Numeri in crescita e dati preoccupanti. Tanto che la Regione Toscana ha deciso di convocare un vertice per confrontarsi con tutte le parti in gioco. Anche in virtù dei molteplici episodi avvenuti sul territorio negli ultimi giorni.
Non va meglio a Pavia: sono una cinquantina i sanitari in fuga che hanno chiesto il trasferimento preoccupati per la propria incolumità.
Chiude la carrellata la violenta aggressione in provincia di Napoli, a danno di due dottori durante il turno di Guardia Medica: presi a sediate da alcuni parenti di un paziente, per una visita negata.
Aggressioni ai sanitari in Toscana: vertice sul tema
Numeri in crescita ed una serie di aggressioni, negli ultimi giorni, in Toscana.
Come racconta Prima Firenze, il personale del 118 era giunto in Lungarno Soderini a Firenze, nel pomeriggio di lunedì 16 settembre 2024, per soccorrere un cittadino marocchino di 30 anni in forte stato di agitazione. Dopo pochi minuti però, è stato indispensabile anche l'intervento della Polizia di Stato. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, l'uomo avrebbe prima aggredito verbalmente i sanitari e poi si sarebbe addirittura messo alla guida dell’autombulanza verosimilmente con l’intento di raggiungere, in autonomia, l'ospedale più vicino.
Il sistema di sicurezza del mezzo, che messo in movimento senza la chiave inserita nel cruscotto, prevede lo spegnimento automatico del motore, ha però interrotto la corsa del 30enne dopo pochi metri. Gli agenti hanno definitivamente fermato il cittadino straniero, al quale sono state naturalmente prestate le dovute cure del caso. Nell’ambito della vicenda l’uomo è stato infine denunciato con l’accusa di tentato furto aggravato del mezzo di soccorso.
Spostandoci a Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio, una volontaria della Misericordia ha sorpreso un ladro all'interno della sede dove stava svolgendo il suo turno ed è stata aggredita. Il 40enne, di origine nordafricana, si era intrufolato nello spazio dove i volontaria lasciano gli effetti personali. Qando lo ha beccato in flagrante, il ladro aveva già lo zaino di un volontario in spalla. La donna ha cercato di bloccarlo ma lui ha reagito, scaraventandola a terra per fuggire. Nella colluttazione, il malvivente ha abbandonato la refurtiva, la volontaria è rimasta contusa.
Nella notte tra sabato 14 e domenica 15 settembre, due sono i diversi episodi di violenza capitati nel pronto soccorso di Livorno. Prima un paziente ha dato in escandescenza colpendo un infermiere, successivamente un altro paziente agitato ha infierito su un operatore socio sanitario perché non era stato ancora visitato.
Sulle aggressioni al personale sanitario e socio sanitario la Regione ha convocato un incontro al quale parteciperanno anche il presidente Eugenio Giani, l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e il direttore dell’assessorato Federico Gelli. L’appuntamento è per mercoledì 18 settembre dalle 9.30 in poi, per l’intera mattinata, al Meyer Health Campus.
Sarà un’occasione di confronto, esaminando numeri ed azioni messi in campo: ci saranno le istituzioni, le direzioni delle aziende sanitarie ed ospedaliere e i rappresentanti per la sicurezza e la prevenzione, i sindacati e gli ordini professionali. Ma saranno presentate anche novità, come il nuovo modulo di segnalazione delle aggressioni on line che entrerà in funzione nei prossimi mesi.
Fuga di massa da Pavia
Non va meglio in Lombardia. Sono attualmente 50 i sanitari in fuga da Pavia che, preoccupati della propria incolumità, hanno richiesto il trasferimento.
Come racconta Prima Pavia, soltanto in un anno sono quasi 300 le aggressioni registrate all'interno del territorio pavese. Per questo motivo ad oggi sono 50, tra medici ed infermieri, che hanno richiesto il trasferimento per paura di essere aggrediti durante il turno di lavoro. Manca però un presidio delle Forze dell'Ordine. Attualmente in corso le selezioni per le Guardie Armate per garantire maggiore sicurezza nelle strutture pavesi, già dotate di telecamere di videosorveglianza attive 24 ore su 24.
I sanitari maggiormente a rischio sono gli professionisti che operano nei pronto soccorsi. la fuga dei medici e gli infermieri comporta inoltre un incremento di ore lavorative per i professionisti restanti. Al Policlinico San Matteo di Pavia, per far fronte alla loro fuga, saranno assunti 35 professionisti, tra anestesisti, oncologi e medici di emergenza urgenza..
Durante il servizio di Guardia Medica due medici aggrediti
Sta facendo il giro del Paese il video dell'aggressione - consumatasi nell'ambulatorio della guardia medica di Melito di Napoli - nella tarda serata di martedì 17 settembre 2024. Vittime due medici, un uomo e una donna, aggrediti da tre donne e due uomini dopo il rifiuto dei sanitari di effettuare una visita domiciliare a un loro parente. I professionisti sono stati colpiti anche con diverse sedie, scagliate dagli aggressori inferociti.
Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri della tenenza. I due medici si sono recati autonomamente al pronto soccorso dell'ospedale di Giugliano in Campania per lievi ferite alla testa e al collo. Indagini dei militari dell'arma in corso per risalire all'identità dei cinque aggressori.
I precedenti recenti
Ha scosso il Paese quanto accaduto nella notte di mercoledì 4 settembre 2024, al Policlinico Riuniti di Foggia. Medici e infermieri sono stati costretti a barricarsi in uno stanzino per sfuggire alla rabbia e alla furia di una cinquantina di persone (familiari e amici) di una 23enne morta qualche ora prima, durante un intervento chirurgico.
Sulla morte della giovane ci sono tre inchieste: due della Procura di Foggia (una sulle cause del decesso, l'altra sull'aggressione a medici, infermieri, personale del reparto e della vigilanza della chirurgia toracica) e la terza, interna, del Policlinico Riuniti con il servizio ispettivo della Regione Puglia.
Anche il Veneto non è esente a questi fatti di cronaca, motivo per il quale, nella mattinata di martedì 10 settembre 2024, presso la Prefettura di Rovigo, il Prefetto Clemente Di Nuzzo e il Direttore Generale della Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi, hanno firmato il "Protocollo d'intesa per la pronta attivazione delle Forze dell'Ordine a tutela degli operatori sanitari della ULSS 5 Polesana coinvolti in aggressioni o atti di violenza".
Corre ai ripari anche la Lombardia. Nel 2023 sono stati segnalati 4.836 episodi di aggressione (dagli insulti alla violenza con arma). In regione sono 21 le strutture ospedaliere che hanno aderito e attivato il pulsante di allarme aggressione agli operatori sanitari.
I numeri
Nel 2023, secondo Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), le aggressioni sono state 16mila e hanno coinvolto 18mila operatori. Dati comunque sottostimati perché nel report dell’Osservatorio – previsto dalla legge 113/2020 e istituito a gennaio 2022 e costituito dal Ministero della Salute, Ministero dell’Interno, Ministero dell’Economia e Finanze e il Ministero del Lavoro, e coinvolge oltre 70 componenti tra sindacati, ordini professionali, Regioni, Inial, AGENAS e associazioni – non sono conteggiati gli episodi avvenuti in Sicilia, in buona parte del privato accreditato e nel terzo settore. garantire cure e assistenza.
La professione più colpita è quella degli infermieri, seguita dai medici e dagli operatori socio-sanitari. Due terzi delle persone aggredite sono donne. Gli ambienti più rischiosi sono i pronto soccorso, le aree di degenza, i servizi psichiatrici e gli ambulatori. I principali aggressori sono i pazienti (69%) contro il 28% di parenti. Il 68% delle aggressioni è di tipo verbale, il 26% fisico e il 6% contro beni di proprietà.