ORE DIFFICILI

Altre due nuove crisi respiratore per Papa Francesco: è stato di nuovo broncoaspirato

Gli è stata rimessa ancora la maschera a ossigeno, ma il pontefice è vigile

Altre due nuove crisi respiratore per Papa Francesco: è stato di nuovo broncoaspirato
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La salute di Papa Francesco continua a destare preoccupazione. Ricoverato dal 14 febbraio scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, ha vissuto un'altra giornata difficile.

Il bollettino diffuso nella serata di ieri, lunedì 3 marzo 2025, ha confermato l’aggravarsi della situazione con il Pontefice che è stato colpito da due episodi di insufficienza respiratoria acuta.

Papa Francesco, due nuove crisi respiratorie

Secondo quanto comunicato dalla Santa Sede, Bergoglio ha manifestato nel pomeriggio due brutte crisi respiratorie di causate dall’accumulo di muco endobronchiale e da conseguenti broncospasmi.

I medici sono stati costretti a eseguire due broncoscopie per aspirare le abbondanti secrezioni che stavano compromettendo la capacità respiratoria del Santo Padre.

Nel pomeriggio è stata necessaria la ripresa della ventilazione meccanica non invasiva che aveva interrotto il giorno prima considerando il miglioramento del quadro clinico.

La prognosi rimane riservata

Ma nonostante la gravità della situazione, Papa Francesco è rimasto vigile, orientato e collaborante. La prognosi rimane però ovviamente riservata e i medici mantengono un atteggiamento prudente.

Non si esclude la possibilità di nuove crisi respiratorie anche se fonti vaticane hanno precisato che l'accumulo di muco nei bronchi è una conseguenza della polmonite e non il segnale di una nuova infezione.

Questo elemento è considerato cruciale nella gestione della malattia perché permette ai sanitari di intervenire miratamente senza temere un'ulteriore complicazione.

Le funzioni delegate ai collaboratori

Nel caso in cui le difficoltà respiratorie dovessero persistere o aggravarsi, non si esclude la possibilità di ricorrere all'intubazione, anche se al momento questa eventualità non è necessaria.

Nonostante le condizioni di salute precarie, Papa Francesco continua a occuparsi degli affari della Chiesa dal suo letto d’ospedale. Tuttavia, alcune funzioni sono state delegate ai suoi più stretti collaboratori, in particolare al Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin.

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