Allerta Listeria nel formaggio pecorino: i prodotti e i lotti ritirati
I consumatori che hanno acquistato il prodotto possono restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato

Nuovo richiamo alimentare per rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha pubblicato sul portale dedicato agli “Avvisi di sicurezza e richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori” un avviso riguardante il formaggio “Pecorino Via Cava” a marchio Caseificio di Sorano.
I dettagli del richiamo
- Prodotto coinvolto: Formaggio pecorino Via Cava
- Marchio: Caseificio di Sorano
- Lotto: 80T
- Scadenza: 01/2026
- Peso: forma intera da circa 1,4 kg (vendita al banco gastronomia o preincartata)
- Produttore: Soc. Coop. Consorzio Caseificio di Sorano Soc. Agricola
- Stabilimento: Località La Fratta n°54, Sorano (GR) – Marchio di identificazione IT 09 24 UE
- Motivo del richiamo: possibile presenza di Listeria monocytogenes.
Cos’è la Listeria e perché è pericolosa
La Listeria monocytogenes è un batterio molto diffuso in natura, capace di contaminare diversi alimenti, in particolare prodotti di origine animale e vegetale freschi. Un aspetto che la rende insidiosa è la resistenza al freddo: può sopravvivere e moltiplicarsi anche in frigorifero, fino a temperature di +2°C.
La contaminazione rappresenta un rischio significativo soprattutto per alcune categorie: come le donne in gravidanza, che possono andare incontro ad aborto spontaneo o infezioni congenite del neonato; anziani, immunodepressi e pazienti oncologici, esposti a forme invasive come meningite e sepsi; neonati, per i quali le conseguenze possono essere particolarmente gravi.
Negli adulti sani la malattia si manifesta solitamente con sintomi gastrointestinali simili a una comune influenza intestinale, che tendono a risolversi spontaneamente. Nei soggetti vulnerabili, invece, l’infezione può avere conseguenze più serie, con tempi di incubazione fino a dieci settimane.
Un ulteriore fattore di rischio è che la Listeria non altera né l’aspetto né il sapore degli alimenti contaminati, rendendo impossibile riconoscerla senza analisi specifiche.
Le raccomandazioni per i consumatori
In via cautelativa, Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, raccomanda di non consumare il formaggio appartenente al lotto segnalato.
I consumatori che hanno acquistato il prodotto possono restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato, ottenendo il rimborso o rivolgersi al Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione della ASL di riferimento.
Chi avesse già consumato il formaggio e manifestasse sintomi come febbre isolata o accompagnata da mal di testa è invitato a contattare immediatamente il proprio medico, specificando il consumo del prodotto. Particolare attenzione, come detto, è richiesta a donne in gravidanza, anziani e persone immunodepresse.