Allarme eroina gialla: cos'è, da dove arriva e perché se ne parla oggi
Si tratta molto semplicemente di cloridrato di eroina che presenta una sfumatura giallina, a causa della scarsità di solventi chimici in Afghanistan.
La notizia delle ultime ora dello smatellamento della banda "dell'eroina gialla" a Portogruaro, nel Veneziano, ha riportato a galla il tema di questa tipologia specifica di sostanza stupefacente. Le indagini hanno permesso di fermare un gruppo di cittadini extracomunitari, provenienti dall'Africa, che si spartivano il monopolio dello spaccio di eroina gialla nel territorio del portogruarese cedendo lo stupefacente a prezzo calmierato.
Un giro di grosse proporzioni che ha portato a identificare più di cento assuntori abituali, provenienti anche dalle limitrofe provincie di Udine, Pordenone e Treviso, che si rifornivano anche con cadenza giornaliera. Gli scambi di droga avvenivano anche nei pressi di istuti scolastici, parchi pubblici frequentati da minori nonché, in più occasioni, anche nei pressi dell’Oratorio di Portogruaro. Lecito dunque domandarsi cosa sia questa eroina gialla e se possa essere più pericolosa di quella "normale".
Il principio attivo
Fra le peculiarità che vengono attribuite a questa droga c'è senza dubbio quella di essere più potente. In realtà si tratta di una semplificazione che non tiene conto del contesto, ovvero l’aumentata percentuale di principio attivo che si adduce all'eroina gialla, è in realtà la scoperta dell'acqua calda per chi si occupa di dipendenze. Si tratta infatti di un dato costante in tutto il mondo da circa un ventennio e riguarda in generale questo tipo di droga, a prescindere dal colore: nei primi anni del secolo, quando la mortalità per overdose da eroina era molto più alta, la percentuale media di principio attivo era di gran lunga inferiore a quella odierna.
Eroina gialla: cos'è?
Ciclicamente gli episodi di cronaca, negli ultimi mesi, raccontano di questa eroina gialla. Ma di cosa si tratta e soprattutto è davvero una nuova droga? Si tratta molto semplicemente di cloridrato di eroina (o di grado 4 o eroina bianca) che presenta una sfumatura giallina, a causa della scarsità di solventi chimici in Afghanistan, che non consente di lavarla bene. E’ solo eroina bianca leggermente colorata perché un po’ più sporca. Sempre eroina è e soprattutto sempre potenzialmente letale può essere.
La sintesi dell'eroina in Afghanistan
In Afghanistan, che si contende con la Thailandia il triste primato di fornitore e lavoratore dell'eroina, il processo che porta dall’oppio all’eroina - che viene eseguito in laboratori improvvisati e con livelli igienici raccapriccianti - consiste in due fasi: l’estrazione della morfina dall’oppio e la sua acetilazione in eroina. Come spiega SIDT, blog curato da professionisti del servizio pubblico e del privato sociale sulla scienza delle dipendenze patologiche, per gli afgani questa produzione è una vera e proprio fonte di reddito su cui investire:.
Già nel 2006, l’anno prima della prima produzione record, sono stati smantellati 248 laboratori per la raffinazione/sintesi dell’eroina, una minima parte rispetto a quelli esistenti. A convertire l’oppio in eroina sono soprattutto soggetti di etnia pashtoon. In effetti, i primi ad apprendere dai chimici iraniani le tecniche di raffinazione sono stati gli shiwaris, etnia proveniente dai confini con il Pakistan, che attualmente gestiscono le raffinerie situate nella parte settentrionale dell’Afghanistan. Durante il secolo scorso, inoltre, la morfina base veniva ‘raffinata’ fuori dai confini dell’Afghanistan esclusivamente ad eroina di grado 3 (la cosiddetta eroina base, non idrosolubile). Negli ultimi anni, non solo gli afghani hanno iniziato a produrre autonomamente eroina, ma hanno imparato ad effettuare il passaggio successivo, producendo eroina di grado 4 (il cloridrato idrosolubile o eroina bianca), secondo una metodica semplice ed alla loro portata.
Nel 2005 su Bullettin of Narcotics, la rivista curata direttamente da UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), è stato pubblicato un articolo che documentava la produzione di cloridrato di eroina in un laboratorio artigianale afghano. Come precisa SIDT:
La scarsa disponibilità di solventi e di materie chimiche in Afghanistan obbliga ad utilizzare una procedura rudimentale, che conduce alla produzione di cloridrato di eroina. Abbiamo quindi un prodotto bianco, ma dall’aspetto più sporco, perchè maggiormente ricco di residui e di intermedi del processo di lavorazione. Il cloridrato di eroina è solo marginalmente più potente dell’eroina base (74% vs 68%) e addirittura meno potente dell’eroina base bianca, forma non ancora idrosolubile. Questo smentisce la retorica di quanti hanno indicato l’eroina bianca afghana come una ‘nuova e molto più potente eroina’. L’eroina bianca afghana è solo lievemente più potente di quella di grado 3 che viene prodotta nello stesso Paese. L’eroina di grado 4 afghana, inoltre, è sì priva degli alcaloidi non psicoattivi (benzilisoquinolinici) papaverina e narcotina, ma ancora ricca in 6-monoacetilmorfina (6-MAM) e acetilcodeina e con tracce di morfina. Questi ultimi alcaloidi sono anche essi psicoattivi e concorrono, assieme all’eroina, all’effetto farmacologico complessivo.
Se si tengono presenti le date del lavoro pubblicato su Bullettin of Narcotics (2005) e la corrispondenza sul tema della giornalista Valentina Avon con gli uffici UNODC di Kabul (2008), è ragionevolmente possibile ipotizzare che la produzione di eroina di grado 4 in Afghanistan sia cominciata agli inizi del secolo, con la ripresa della produzione di oppio dopo la caduta dei talebani:
"La corrispondenza della Avon, inoltre, documenta per la prima volta l’esistenza dell’eroina bianca afghana con sfumatura giallina, il famigerato ‘piscio di gatto’ (nome slang dell’eroina gialla) che periodicamente ritornerà nelle cronache del nostro Paese", chiarisce SIDT.
Vecchi problemi
In sintesi, dunque, l'eroina gialla altro non è che eroina - solo marginalmente più potente e con tutte le sfumature chimiche che abbiamo spiegato - e come tale, è potenzialmente letale per l'uomo: anche una sola assunzione può essere fatale. Alla medesima stregua, è bene chiarirlo e ribadirlo, ad esempio, della brown sugar o della classica "bianca".