40 giorni prigioniera

Alessia Piperno rilasciata, già in volo verso l'Italia dall'Iran. Meloni ad accoglierla

Secondo quanto riferito dalla Farnesina era stata portata nel carcere di Evin, noto perché vi si trovano soprattutto detenuti politici, giornalisti e cittadini stranieri.

Alessia Piperno rilasciata, già in volo verso l'Italia dall'Iran. Meloni ad accoglierla
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Alessia Piperno sta facendo rientro in Italia. La liberazione della giovane, detenuta da 40 giorni in Iran, è stata annunciata dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, nelle scorse ore, ed è stata accolta dall’applauso dei deputati presenti in Aula.

Sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ad accogliere all'aeroporto di Ciampino a Roma la 30enne, già in volo.

Rilasciata Alessia Piperno

Il governo italiano ha annunciato che le autorità iraniane hanno liberato Alessia Piperno, la donna italiana che poco più di un mese fa era stata arrestata a Teheran, in Iran. In una nota, il governo ha detto che "dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia".

La 30enne, travel blogger, era arrivata in Iran a luglio dopo aver viaggiato in Pakistan, Marocco, Honduras, Messico, Panama, Islanda e Sri Lanka. Era stata arrestata il 28 settembre dopo avere festeggiato il proprio compleanno con alcuni amici a Teheran. Non è stato mai chiarito il motivo del fermo e della detenzione della nostra connazionale, un’ipotesi è che Piperno fosse una delle nove persone provenienti da paesi europei arrestate a fine settembre con l’accusa di essere “complici” delle proteste in corso in Iran contro la polizia religiosa e il regime, iniziate dopo la morte in carcere di Mahsa Amini.

Alessia Piperno

Settimane di tensione

Ed è proprio in relazione allla delicata situazione sociale in Iran, che l'apprensione per le sorti della giovane è cresciuta nel tempo. Il padre aveva raccontato di averla sentita l’ultima volta al telefono la mattina del 28 settembre, giorno del compleanno della donna:

"Ci siamo sentiti al telefono per gli auguri e mi ha detto che la sera avrebbe festeggiato lontano dalla zona dove c’erano le manifestazioni di protesta".

Alcuni giorni dopo aveva scritto un post su Facebook (ora rimosso) in cui diceva che la figlia lo aveva contattato per telefono per dirgli che era stata fermata dalla polizia e che si trovava in carcere.

E' quindi subentrato il ministero degli Esteri, cercando di trattare la liberazione della donna, che - secondo quanto riferito proprio dalla Farnesina - era stata portata nel carcere di Evin, noto perché vi si trovano soprattutto detenuti politici, giornalisti e cittadini stranieri, e dove a metà ottobre un vasto incendio aveva provocato la morte di 8 persone.

Le autorità italiane erano riuscite a mettersi in contatto con Piperno, che aveva assicurato di stare bene e di non essere stata coinvolta nell’incendio. Oggi la bella notizia.

Contro la repressione

Alessia aveva postato, poco prima del suo arresto, una dura critica alle autorità iraniane:

"Per noi viaggiatori, turisti, vacanzieri in terre straniere, è facile giudicare, dire la nostra, restare finché è tutto bello, per poi salire su aereo e andarcene. Eppure per quanto questa possa essere la decisione più saggia da prendere, io non ci riesco. Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo. Questa terra mi ha accolta a braccia aperte, è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo, mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore.

Noi europei non sappiamo nulla di questa gente, le notizie che ci arrivano sono ritoccate, e siamo stati abituati troppo bene a marciare come burattini, credendo a tutto ciò che ci viene raccontato. Qui invece, la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare.

Stanno manifestando per la loro libertà. Donne, uomini, adolescenti e anziani. E ognuno di loro, ogni singola persona, rischia la propria vita quando va per le strade. 'Ma non hai paura?'. Ho chiesto ad Hamid pochi giorni fa, prima che uscisse a protestare. 'Certo che ho paura, ma se continuiamo a vivere nella paura e nel silenzio, non vedremo mai la libertà'.

In tanti hanno già perso la vita, in tanti non vedranno mai quella libertà per cui hanno rischiato e lottato, ma se un giorno questo sarà un paese libero, è merito di queste persone, di queste ragazze che scendono in piazza e danno fuoco ai loro hijab, e a quei uomini che stanno combattendo per le loro donne. Ed è per questo che quando scende la notte e l’eco degli spari si emana nella città, Mesan accende la musica ad alto volume, e fa partire quella canzone. 'Questo è il fiore, del partigiano, morto per la libertà'".

Meloni a Ciampino

Ad accogliere il rientro in patria della ragazza, che atterrerà a Ciampino, sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

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