Albero fucsia fuori dalla chiesa, il prete social riprende la battuta "scomoda" di Papa Francesco
Un caso che fa dibattere a Verona
Nella piazza antistante la chiesa spunta un albero fucsia, che evidentemente non piace al prete. E così don Ambrogio Mazzai, parroco di una chiesa di Verona, noto anche per la sua attività sui social, lancia un sondaggio. L'esito è poco gratificante per il Comune, e scoppia la polemica.
Don Mazzai e il sondaggio sull'albero fucsia
Viene definito un "prete social" don Ambrogio Mazzai, parroco dellaa chiesa dello Spirito Santo di via Magellano a Verona. E in effetti in numeri sono quelli di una sorta di influencer: quasi 370mila seguaci su TikTok con un paniere di oltre 12milioni di "mi piace" e 92mila follower su Instagram.
I suoi profili vedono l'alternarsi di fotografie in bicicletta o in divisa della protezione civile e di video informativi su Gesù e sulla chiesa. Ma non solo.
"Troppa frociaggine in Comune"
Come racconta Prima Verona, uno degli ultimi post di don Mazzai ha infatti sollevato una grossa polemica sui social. Tutto parte dall'albero di Natale che, come in tutti i quartieri cittadini, è stato posto anche in quello della sua parrocchia ai Navigatori.
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Un albero stilizzato, a forma di cono, che di giorno è color fucsia e che con il buio si illumina con luci bianche. Don Mazzai si è immortalato davanti al suddetto albero e ha lanciato un sondaggio, chiedendo il parere altrui e dando quattro possibilità di risposta.
Il sondaggio
Quella che ha avuto la percentuale più bassa (il 6%) è stata "un’opera d’arte", seguita al 16% da "inquinamento ambientale". Il 38% se l’è aggiudicato "all’Amministrazione piace sperperare pubblici".
Ma è stata la risposta più gettonata a scatenare una bolgia: ri-adottando un termine utilizzato lo scorso maggio da Papa Francesco durante l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, il giovane prete nel suo sondaggio si è lanciato in un "troppa frociaggine in Comune", che ha incassato il 40% dei consensi.
Lo screenshot di quella storia ha fatto il giro dei social. E lui non solo ribadisce, ma rilancia quanto esposto nella risposta incriminata.
La polemica del Partito Democratico
Il fattore discriminante è stato, dunque, il colore dell'albero. Al Corriere del Veneto il parroco veronese lo ha inteso come una "eccessiva esposizione ideologica dell’amministrazione comunale sul gay friendly".
Il sondaggio di don Mazzai ha, tuttavia, fatto infuriare il segretario provinciale del Pd Franco Bonfante, che lascia una nota:
"Sui gusti non discutiamo, ma sul rispetto delle persone non transigiamo. Che poi il linguaggio omofobo venga dalla bocca, o meglio dalla tastiera, di un sacerdote, rende il tutto ancora più grave, inquietante e grottesco".
I democratici veronesi invitano il parroco della Chiesa dello Spirito Santo a:
"Ritirare il termine “frociaggine” scagliato contro il Comune di Verona e a scusarsi con tutti quanti possano essersi sentiti offesi da tale linguaggio violento. Il dissenso può essere sempre espresso, ma con il dovuto rispetto".
Polemica sull'albero di Natale, don Ambrogio Mazzai si difende
“Ci vuole veramente qualche difficoltà per attribuirmi un pensiero omofobico".
Questo è quanto dichiarato da don Ambrogio Mazzai, prete della diocesi di Verona, intervenendo nella mattinata di giovedì 5 dicembre 2024 a Calibro 8, programma condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV.
Per l'intervista integrale, questo è il LINK.
Al centro della discussione, la polemica sull’albero di Natale fucsia installato dall’amministrazione comunale di Verona e il sondaggio lanciato sui social dal sacerdote, che ha scatenato accese reazioni anche politiche.
Don Ambrogio ha difeso la sua posizione, spiegando di come si trattasse un sondaggio popolare, suggerito da altre persone. Ad essere contestata, l'incoerenza dello stile dell'albero con il contesto in cui è stato esposto e, ad aggravare la cosa, il fondo pubblico utilizzato.
"Potevano evitare di spendere soldi dei cittadini per imbruttire la città"
Sulla richiesta di ritirare il termine “frociaggine,” usato nel sondaggio, il sacerdote ha precisato che nelle sue parole non ci trova nulla di offensivo. Al contrario, ritiene l'espressione utilizzata come una citazione ironica.
Don Ambrogio ha, infatti, sintetizzato il suo pensiero con una battuta:
“Direi al sindaco di Verona che si poteva evitare di spendere i soldi dei cittadini per imbruttire la città. Viviamo già in un mondo pieno di brutture: aggiungerne altre non rende un buon servizio all’umanità.”
Il parroco sull'educazione all'affettività nelle scuole
Durante l'intervista radiofonica, al parroco è stato anche chiesto il suo pensiero sull'iniziativa del Ministro Valditara in merito all’educazione all’affettività nelle scuole. La sua visione è apparsa subito molto chiara e diretta:
“Educare a un’affettività sana, pulita, che sia umanizzante, è certamente positivo. Ma questo non deve diventare il pretesto per veicolare ideologie o concetti superati come il patriarcato, che offendono l’intelligenza delle persone. Bisogna insegnare a ragazzi e ragazze a relazionarsi in modo rispettoso con gli altri, valorizzando la propria identità e capacità.”
Il sacerdote ha poi sottolineato anche l’importanza del ruolo genitoriale nell’educazione affettiva:
“Il figlio impara l’affettività osservando i genitori. Se i genitori non riescono a vivere nella fedeltà o nel rispetto reciproco, come potranno insegnarlo ai figli? La famiglia deve essere il primo luogo di formazione affettiva, ed è prioritario lavorare su di essa.”