Al convegno No vax a Torino: "Noi come Gesù". Mistero su Cacciari
Ira della figlia di Stefano Rodotà per l'utilizzo del nome del padre defunto: "Si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla ma non li amava".
Il primo esperimento era partito da Torino, quando all'International University College of Turin, piccola realtà in centro della città sadauda, si è tenuto nella giornata di mercoledì 10 novembre 2021 un convegno dal titolo "Le politiche pandemiche". Fra i protagonisti e organizzatori spiccavano nomi prestigiosi dell'elite intellettuale che fino a poche settimane prima affollava i salotti tv per poi sentirsi messa all'angolo per essersi opposta a Green pass e vaccino. Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Carlo Freccero, Ugo Mattei, ma anche il portuale triestino Stefano Puzzer.
Nella giornata di ieri, 8 dicembre 2021, la 'Commissione Dubbio e Precauzione' presieduta e fondata da Mattei con i filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben e dal giornalista Carlo Freccero ha offerto una maratona streaming con una sessantina di interventi di no vax e no Green pass sul canale YouTube di 'Generazioni Future' e in presenza alla solita sede: l'International University college di Torino.
La Commissione Dubbio e Precauzione punta alla politica?
Cos'è la Commissione Dubbio e Precauzione?
"L'obiettivo è quello di tutelare la libertà e i diritti umani nell’ambito delle leggi internazionali".
L’idea nasce da Ugo Mattei, professore di diritto all’Università di Torino che è stato collaboratore di Rodotà in particolare sul tema dei beni comuni. Negli ultimi mesi, a Torino, Mattei ha guidato le proteste contro il Green Pass, oltre ad essersi presentato alle Elezioni Comunali di Torino alle quali ha conseguito il 2,3%.
"La scienza non è e non deve essere democratica, ma la democrazia ha bisogno di buona e libera scienza. Oggi è il punto di partenza per la nascita di un dibattito scientifico sereno, forte e interdisciplinare. Le nostre scelte sono basate su criteri strettamente scientifici e ci daremo un comitato scientifico per produrre regolarmente dati seri e una discussione politica pacata su questi temi. Un passaggio fondamentale in vista di qualsiasi tentativo di costruire una dimensione politica che porti al superamento del draghismo, della prevalenza del capitale su diritti della persona e dei beni comuni", ha detto ieri Ugo Mattei.
Il filosofo Agamben, nella giornata di ieri, ha paragonato l’attuale governo a Hitler o Stalin e ha parlato di "metodi infami, estremi e distruttivi, contro i quali non ha senso limitarsi a invocare i propri diritti".
Spazio anche per la vicequestora No vax Nunzia Alessandra Schilirò che si è lamentata del fatto che "le televisioni non mi invitano più per paura delle mie idee".
Non paga, la questurina ha paragonato il movimento contro il Green pass a Gesù:
"Quando la maggioranza decise di mettere a morte Gesù preferendogli Barabba, ricordo a tutti che Gesù è stato ucciso solo perché aveva manifestato il proprio pensiero".
Fra gli interventi in streaming anche quello della virologa del Sacco Maria Rita Gismondo (a inizio pandemia agli onori delle cronache per aver parlato "un'infezione appena più seria di un'influenza"):
"Molti hanno seguito i vati anziché chi ha avuto il coraggio di discutere e cambiare idea. Tanti falsi scienziati hanno trascurato il fatto che la scienza ha un solo dogma, il dubbio".
Non si sono fatti mancare neppure l'intervento del dottore e cultore di medicine alternative Massimo Citro, autore di video e libri in cui consiglia di curare il Covid con la vitamina C, convinto che la pandemia sia "la più grande farsa della storia".
Cacciari annunciato, ma poi non c'è
Mistero sul mancato intervento di Cacciari, annunciato fra i nomi di punta e saltato all'ultimo. Non si conoscono le ragioni. Così come è saltato l'intervento dello psichiatra, sospeso dall'Ordine dei Medici per non essersi vaccinato, Alessandro Meluzzi.
Massimo Cacciari aveva parlato di un'iniziativa contro il "pensiero unico, che non ammette neanche l’esercizio del dubbio”.
Secondo l'ex sindaco di Venezia servirebbe “un gruppo di controinformazione serio”. E c'è chi pensa che dalla galassia No vax possa nascere un vero e proprio partito.
Ira dei figli di Stefano Rodotà
Come se non ci fosse già tanta carne al fuoco nelle ultime ore si è scatenata la polemica per l'utilizzo del nome di Stefano Rodotà da parte degli organizzatori, che hanno battezzato l'evento "Generazioni future Rodotà", ovvero, come si legge sul loro sito:
"Società Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale ad azionariato diffuso ‘Stefano Rodotà’ nata per promuovere la difesa e la valorizzazione dei beni comuni creata dal Comitato Rodotà il 5 febbraio 2019 per promuovere la nascita di una entità economica ad azionariato popolare per la difesa e la promozione dei beni comuni".
I figli del giurista, scomparso quattro anni fa, non hanno affatto gradito che il nome del padre fosse in mezzo a un convegno di stampo No vax.
"Mio padre era un meridionale illuminista, si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla, ma non li amava".
Chiarisce la figlia, la giornalista Maria Laura Rodotà, su Twitter.
Non solo è una vigliaccata. Mio padre era un meridionale illuminista assai, si sarebbe stravaccinato, ascoltava cortesemente i pirla ma non li amava. pic.twitter.com/MusJvErSfj
— maria laura rodotà (@marilur1) December 4, 2021
E ancora;
"Sarebbe corretto se Mattei e altri smettessero di usare il suo nome".