L'elenco del Ministero

Airbag che esplodono, avviata la class action: l'elenco dei veicoli a rischio e a quanto ammontano i risarcimenti richiesti

Mancano ancora migliaia di veicoli da sistemare (e le auto di cortesia non ci sono per tutti)

Airbag che esplodono, avviata la class action: l'elenco dei veicoli a rischio e a quanto ammontano i risarcimenti richiesti
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Airbag pericolosi, centinaia di migliaia di auto richiamata in tutta Italia. Come ben saprete (o forse no, quindi è meglio ricordarlo), da qualche tempo è in corso una importante e straordinaria campagna di richiamo dei veicoli Citroen, modelli C3 e DS3, da parte del gruppo Psa Stellantis, a causa di un problema agli airbag che potrebbe portare a un serio rischio, per gli occupanti del veicolo, di lesioni gravi o nella peggiore delle ipotesi, morte.

E ora è scattata anche la class action.

Airbag pericolosi: richiamate migliaia di Citroen C3

La straordinarietà dell'operazione - come riporta il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture -  è determinata da possibili esplosione incontrollata del sistema Airbag, prodotti dal fornitore Takata.

Proprio per questo motivo il Mimit ha fornito l'elenco ufficiale dei numeri di targa e telaio dei veicoli a rischio (quantomeno per ciò che riguarda alcuni modelli).

Gli utenti che dovessero ritrovare nell'elenco il numero di targa della propria autovettura, se non già richiamati per la sostituzione dell’airbag, a rivolgersi con la massima urgenza al concessionario o officina autorizzata di fiducia del Gruppo Psa Stellantis.

Clicca qui per l'elenco delle Citroen DS3

Clicca qui per l'elenco delle Citroen C3

I dati al momento vedono 46.000 C3 e DS3 già riparate con i nuovi airbag. A esser stati registrati sulla piattaforma dedicata ci sono altri 127.000 veicoli, con 70.000 unità che stanno per ottenere un appuntamento in officina. Ricordiamo che Stellantis ha schierato in tutta Europa decine di migliaia di auto sostitutive, nello specifico in Francia, Italia, Spagna e Portogallo (i quattro Paesi più colpiti dal richiamo) sono attivi 43.600 veicoli sostitutivi.

Cosa fare se la vostra auto è tra quelle richiamate

Se la vostra auto è tra quelle richiamate, ecco cosa dovete fare per registrarvi alla campagna “stop-drive”:

  • utilizzate il QR code presente sulle lettere cartacee inviate ai clienti;
  • accedete al sito web (qui il link) dove è sufficiente inserire il numero di telaio;
  • chiamate il servizio di assistenza al numero verde 800598942;
  • contattate il concessionario Citroen di fiducia.

Campagna intensificata

Citroen ha ora intensificato la campagna dei richiami:

"Come indicato nei precedenti avvisi sulla sicurezza, ricordiamo che le sostanze chimiche presenti nei suddetti gonfiatori possono deteriorarsi nel tempo, esponendo il guidatore e il passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’airbag con troppa forza in caso di incidente, in grado di causare lesioni gravi o mortali", queste le parole della casa francese.

La nota di Stellantis

I veicoli interessati sono i modelli Citroën C3 e DS 3 fabbricati tra il 2009 e il 2019 che montano airbag Takata (società nel frattempo fallita):

"Dopo aver identificato un potenziale rischio in aree geografiche con climi caldi e umidi, abbiamo lanciato una campagna di richiamo nel 2020, in consultazione con le autorità locali. Ciò ha riguardato in particolare i dipartimenti e territori d’oltremare. Oggi, essendo fallita la società Takata, Stellantis si approvvigiona da un altro fornitore per sostituire tutte queste parti potenzialmente difettose".

"Chiediamo a tutti i proprietari di questi veicoli - recita una nota della società -  di smettere immediatamente di guidare questi veicoli e di verificare con i concessionari o con l’ufficio dedicato call center se il veicolo è interessato da questa campagna e per tutti coloro che hanno ricevuto una lettera di registrarsi sul sito indicato, per rispondere al questionario proposto al fine di qualificare correttamente il livello di emergenza e il bisogno di mobilità di ciascun cliente. I possessori di C3 e DS 3 potranno saperne di più visitando i siti dei marchi".

Airbag difettosi: come avere l'auto sostitutiva

Stellantis, inoltre, ha messo a disposizione un parco di veicoli sostitutivi per coloro che ne avessero bisogno.

 “I proprietari e i possessori dei veicoli Citroën C3 e DS3 interessati dalla campagna di richiamo, che ne facciano richiesta, hanno la possibilità di disporre di una vettura di cortesia gratuita per l’intera durata dell’attività di sostituzione dell’airbag Takata”.

Airbag che esplodono: la class action

Intanto si muovono anche le associazioni di consumatori e dinanzi al Tribunale Civile di Torino è stata attivata la class action contro PSA Groupe Italia e Stellantis, con la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali da indisponibilità del veicolo "calcolati in 30 euro per ogni giorno di non utilizzo dell’auto, e non patrimoniali calcolati in 1.500 euro per il turbamento psichico causato dalla scoperta di un dispositivo potenzialmente letale".

A promuovere l’azione legale sono CodaconsAdusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, una iniziativa volta a far ottenere un risarcimento ai singoli proprietari delle auto, e parallela al provvedimento per inibitoria dello scorso 11 ottobre con cui i giudici torinesi hanno condannato Psa a sostituire immediatamente entro il 31 gennaio 2025 l’airbag difettoso a tutte le auto coinvolte, con forti penali in caso di inottemperanza.

Martina Guzzi, vittima degli airbag difettosi Takata

In Italia è stato anche certificato un caso di morte dovuta al malfunzionamento degli airbag Takata. Si tratta di Martina Guzzi, 24 anni, che fu coinvolta in un terribile incidente frontale il 28 maggio 2024. Ma più che l'impatto con un altro veicolo, secondo i consulenti della Procura, a ucciderla sarebbe stato il malfunzionamento del sistema di sicurezza.

Martina Guzzi

"Si esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina. Dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco".

 

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