Airbag a rischio esplosione: decine di migliaia di auto coinvolte. Come capire se c'è anche la vostra
Non solo Citroen, il caso degli airbag Takata coinvolge moltissimi altri marchi
La vicenda degli airbag Takata, che potrebbero esplodere, ha contrassegnato il 2024 del gruppo Citroen. Ma la situazione potrebbe riguardare anche altre decine di migliaia di veicoli, che montano gli stessi airbag (si stima che nel 2015 addirittura il sistema fosse montato su circa il 20% delle auto del mondo).
Airbag pericolosi: richiamate migliaia di auto
Come molti sapranno, alcuni veicoli Citroen, in particolare per i modelli C3 e DS3, presentano degli airbag difettosi, prodotti dal fornitore Takata, per i quali è stata avviata una campagna di richiamo.
Finora la campagna ha portato alla riparazione di un centinaio di migliaia di veicoli, ma ancora moltissimi montano gli airbag difettosi. Per questo motivo, il Ministero raccomanda ai possessori dei modelli segnalati di non utilizzare la propria automobile ed avviare la procedura di check-in (a disposizione sul sito Internet https://www.citroen.it/post-vendita/campagne-di-richiamo.html) offerta dalla casa produttrice.
Per facilitare i possessori, si riportano gli elenchi delle targhe e numeri di telaio di Citroen C3 e Citroen DS3 non ancora riparati.
L'elenco dei veicoli a rischio: le Citroen C3
L'elenco dei veicoli a rischio: le DS3
Non solo Citroen: cosa sta succedendo
Ma non è solo Citroen interessata. Nei giorni scorsi in Francia sono state richiamate altre 53.000 euro dei modelli Opel:
- Mokka
- Astra
- Vectra.
Al momento non c'è notizia di richiami in Italia, ma la questione potrebbe presto allargarsi.
Ma c'è di più. Il sistema infatti potrebbe essere montato anche su veicoli di tantissime altre marche. Per questo motivo il Governo francese ha raccolto i siti di controllo, che vi elenchiamo qui sotto. Cercate il vostro brand e inserite il VIN per togliervi ogni dubbio.
- Audi: https://www.audi.fr/fr/web/fr/campagne-rappel-airbag-takata.html
- BMW: https://vehiclerecall.bmwgroup.com/index.html?brand=bmw&market=ch&language=fr
- Cadillac et Chevrolet: https://experience.gm.com/recalls/takata-airbag?evar25=experiencegmrecallnav
- Chrysler: https://www.mopar.com/fr-ca/my-vehicle/recalls/search.html
- Citroën : https://www.citroen.fr/entretenir/campagnes-de-rappel.html
- Cupra: https://www.seat.fr/proprietaire/services-apres-vente/campagne-rappel-airbags-takata
- DS : https://www.dsautomobiles.fr/votreds/votreds-et-vous/campagne-de-rappel.html
- Ferrari: https://www.ferrari.com/fr-FR/auto/recall-campaigns
- Ford: https://www.ford.fr/support/rappels
- Honda: https://auto.honda.fr/cars/owners/rappels-et-mises-a-jour.html
- Jeep: https://www.mopar.com/fr-ca/my-vehicle/recalls/search.html
- Land Rover: https://www.landroverlaval.com/rappels/rappels.html
- Mazda: https://www.mazda.fr/proprietaires/mon-vehicule/rappels/#
- Mercedes: https://www.mercedes-benz.fr/passengercars/services/recall.html
- Mitsubishi: https://www.paquetmitsubishi.com/rappels/rappels.html
- Nissan: https://www.nissan.fr/etre-proprietaire-d-une-nissan/avis-de-rappel/takata-recall-campaign.html
- Opel: https://www.opel.fr/apres-vente/campagne-de-rappel.html
- Seat: https://www.seat.fr/proprietaire/services-apres-vente/campagne-rappel-airbags-takata
- Skoda: https://recallactions.skoda-auto.com/995/fr-fr/
- Suzuki: https://www.suzuki.fr/campagne-rappel
- Toyota: https://www.toyota.fr/votre-toyota/entretien/campagnes-de-rappel
- Volkswagen: https://www.volkswagen.fr/fr/entretenir-ma-volkswagen/action-de-rappel/rappel-69be-69ag-69dv.html
Cosa fare se la vostra auto Citroen è tra quelle richiamate
Se la vostra auto è tra quelle richiamate, ecco cosa dovete fare per registrarvi alla campagna “stop-drive” per quanto riguarda Citroen:
- utilizzate il QR code presente sulle lettere cartacee inviate ai clienti;
- accedete al sito web (qui il link) dove è sufficiente inserire il numero di telaio;
- chiamate il servizio di assistenza al numero verde 800598942;
- contattate il concessionario Citroen di fiducia.
Campagna intensificata
Citroen ha ora intensificato la campagna dei richiami:
"Come indicato nei precedenti avvisi sulla sicurezza, ricordiamo che le sostanze chimiche presenti nei suddetti gonfiatori possono deteriorarsi nel tempo, esponendo il guidatore e il passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’airbag con troppa forza in caso di incidente, in grado di causare lesioni gravi o mortali", queste le parole della casa francese.
Cosa ha detto la Corte d'Appello di Torino
In merito alla questione si è espressa anche la Corte d'Appello di Torino che, come sottolinea Stellantis, "ha preso atto dei progressi compiuti da Psa Italia nell'ambito della campagna di richiamo e ha evidenziato la necessità che le associazioni dei consumatori collaborino con Psa Italia per una più rapida conclusione della campagna di richiamo".
La Corte ha richiesto un piano di azione diverso da quello inizialmente tracciato dal Tribunale di Torino, di fatto superando il termine del 31 gennaio 2025 imposto dal Tribunale per la sostituzione degli airbag nelle vetture che avevano effettuato il check-in alla data del 23 settembre 2024.
In sintesi - spiega Stellantis Italia - Psa italia dovrà produrre, entro il 15 gennaio, tutta la documentazione comprovante le attività sinora svolte nell'ambito della campagna di richiamo. Ciò sia con riferimento all'andamento della sostituzione degli airbag, sia per quanto riguarda le comunicazioni ai circa 30.000 soggetti che ad oggi, nonostante le plurime comunicazioni inviate da Psa Italia, non hanno ancora eseguito il necessario "check-in" online messo a disposizione per supportare un'efficace azione di richiamo vista la quantità di veicoli coinvolti nel richiamo.
La nota di Stellantis
I veicoli interessati sono i modelli Citroën C3 e DS 3 fabbricati tra il 2009 e il 2019 che montano airbag Takata (società nel frattempo fallita):
"Dopo aver identificato un potenziale rischio in aree geografiche con climi caldi e umidi, abbiamo lanciato una campagna di richiamo nel 2020, in consultazione con le autorità locali. Ciò ha riguardato in particolare i dipartimenti e territori d’oltremare. Oggi, essendo fallita la società Takata, Stellantis si approvvigiona da un altro fornitore per sostituire tutte queste parti potenzialmente difettose".
"Chiediamo a tutti i proprietari di questi veicoli - recita una nota della società - di smettere immediatamente di guidare questi veicoli e di verificare con i concessionari o con l’ufficio dedicato call center se il veicolo è interessato da questa campagna e per tutti coloro che hanno ricevuto una lettera di registrarsi sul sito indicato, per rispondere al questionario proposto al fine di qualificare correttamente il livello di emergenza e il bisogno di mobilità di ciascun cliente. I possessori di C3 e DS 3 potranno saperne di più visitando i siti dei marchi".
Airbag difettosi: come avere l'auto sostitutiva
Stellantis, inoltre, ha messo a disposizione un parco di veicoli sostitutivi per coloro che ne avessero bisogno.
“I proprietari e i possessori dei veicoli Citroën C3 e DS3 interessati dalla campagna di richiamo, che ne facciano richiesta, hanno la possibilità di disporre di una vettura di cortesia gratuita per l’intera durata dell’attività di sostituzione dell’airbag Takata”.
Airbag che esplodono: la class action
Intanto si muovono anche le associazioni di consumatori e dinanzi al Tribunale Civile di Torino è stata attivata la class action contro PSA Groupe Italia e Stellantis, con la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali da indisponibilità del veicolo "calcolati in 30 euro per ogni giorno di non utilizzo dell’auto, e non patrimoniali calcolati in 1.500 euro per il turbamento psichico causato dalla scoperta di un dispositivo potenzialmente letale".
A promuovere l’azione legale sono Codacons, Adusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, una iniziativa volta a far ottenere un risarcimento ai singoli proprietari delle auto, e parallela al provvedimento per inibitoria dello scorso 11 ottobre con cui i giudici torinesi hanno condannato Psa a sostituire immediatamente entro il 31 gennaio 2025 l’airbag difettoso a tutte le auto coinvolte, con forti penali in caso di inottemperanza.
Martina Guzzi, vittima degli airbag difettosi Takata
In Italia è stato anche certificato un caso di morte dovuta al malfunzionamento degli airbag Takata. Si tratta di Martina Guzzi, 24 anni, che fu coinvolta in un terribile incidente frontale il 28 maggio 2024. Ma più che l'impatto con un altro veicolo, secondo i consulenti della Procura, a ucciderla sarebbe stato il malfunzionamento del sistema di sicurezza.
"Si esclude altra lesività traumatica riconducibile all’incidente in cui è rimasta coinvolta la signora Guzzi Martina. Dal punto di vista medico legale si può concludere che la sua morte sia in nesso di causalità diretta con un malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag che, a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco".