Aifa cambia idea sulla pillola anticoncezionale gratuita: per il momento non si fa
Il Cda si dice "pronto a svolgere il suo ruolo e a esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell'adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive"
Da un "si farà", si passa a un "c'è da valutare" il passo è stato piuttosto breve. Dietrofront di Aifa dopo l'annuncio di poche settimane fa sulla pillola anticoncezionale gratis per tutte le donne. Il consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco ha infatti deciso di non pronunciarsi sulla questione chiedendo ulteriori approfondimenti dopo che, lo scorso 21 aprile 2023, il Comitato prezzi e rimborsi della stessa Aifa aveva dato via libera alla decisione di rendere gratuito l'anticoncezionale orale per le donne di tutte le fasce d'età, con un costo totale per le casse dello Stato stimato in circa 140 milioni di euro l'anno.
Aifa (adesso) frena sulla pillola anticoncezionale gratuita per tutte
Stop, per ora, alla gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne. Il cda ha preso atto che le Commissioni consultive dell'Agenzia italiana del farmaco "non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19-26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale.
Il cda ha rilevato dunque, che "non sussistono gli elementi essenziali per deliberare" e si dice "pronto a svolgere il suo ruolo e a esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell'adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni".
Dopo la decisione del Cda, servirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Le polemiche
La decisione aveva suscitato polemiche: contro l'ipotesi di rendere l'anticoncezionale gratuito - che ricordiamo è utilizzato anche come cura per diverse patologie invalidanti come l'endometriosi - si erano scagliati diverse associazioni pro-vita e pro-famiglia, nonché esponenti di Fratelli d'Italia. Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia si era chiesta come sia possibile "conciliare la pillola contraccettiva libera e gratuita come panacea di tutti i mali, senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che possono portare fino a depressione e istinti suicidari" ed "invitare le ragazzine a bombardarsi di ormoni".
Si era detto 'sconcertato' Massimo Gandolfini, leader del Family Day, perché è una scelta che "va nella direzione opposta rispetto al problema della denatalità".
Sulla medesima linea il Moige (Movimento Italiano Genitori) che arriva a dire che l'Aifa "discrimina chi fa i figli". Inevitabile anche l'intervento di FdI, da sempre concentrato sull'incentivare la natalità. A chiedere all'Aifa di "fare un passo indietro" è stata la senatrice di FdI Lavinia Mennuni perché "ben altre" sono le priorità socio sanitarie, come appunto la natalità e il sostegno alla famiglia.
Nella platea dei soddisfatti, invece, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli:
"Un provvedimento condivisibile, riduce le ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute".
La comunità scientifica si è mostrata compatta nell'indicare questa svolta come preziosa, soprattutto perché va a livellare un problema annoso quale l'accesso alle cure e prevenzione garantito anche alle fasce più indigenti della popolazione, non sono mancate le voci critiche.
Le Regioni dove (in alcuni casi) la pillola è già gratuita
Ad oggi la pillola anticoncezionale è gratuita in cinque Regioni e in una Provincia autonoma attraverso i consultori ma solo per una specifica fascia d'età e con diverse restrizioni.
Dallo scorso 23 febbraio nei consultori familiari del Lazio le adolescenti e le giovani donne fra i 14 e i 21 anni, assistite anche nel proprio percorso da psicologi e personale sanitario, potevano già assumere la pillola anticoncezionale in maniera del tutto gratuita. Inutile sottolineare l'ampia platea di donne che, per motivi anagrafici, non può accedere al benefit.
Le altre Regioni che consentono la somministrazione della pillola anticoncezionale gratuita, sempre attraverso i consultori familiari e soltanto sulla base di determinate caratteristiche, sono l'Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, la Puglia. Inoltre è prevista la pillola contraccettiva gratuita anche nella Provincia Autonoma di Trento.
La natura universale di questo provvedimento avrebbe dovuto essere incisiva anche per le donne non residenti in queste Regioni o non comprese nelle casistiche stabilite per accedere al benefit. Ora la frenata.