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Agcom per proteggere i minori lancia lo "spid" per accedere a siti e social "sensibili"

Oggi bambini e ragazzi possono accedere liberamente a contenuti inappropriati, in particolare su piattaforme pornografiche, TikTok e Instagram

Agcom per proteggere i minori lancia lo "spid" per accedere a siti e social "sensibili"
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L’Unione Europea compie un nuovo passo per la tutela dei minori online: a partire dal 14 luglio 2025, Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca saranno i primi cinque Paesi a sperimentare un prototipo di applicazione per la verifica dell’età, sviluppata e presentata dalla Commissione europea.

Verifica dell’età online: al via la sperimentazione in Italia

L’obiettivo è chiaro: impedire ai minori di accedere a contenuti inappropriati, in particolare su piattaforme pornografiche e social network. Il sistema in fase di test consente di dimostrare la maggiore età dell’utente senza rivelare informazioni personali, garantendo così un elevato standard di privacy. Saranno due entità distinte a gestire il rilascio della prova d’età e la sua presentazione alle piattaforme, in modo che il fornitore non sappia dove viene utilizzata la verifica.

Un funzionamento, nei fatti, che ricalcherà una modalità analoga a quella dello spid, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale. Una sorta di passaporto digitale, declinato sui minori: in cui sarà chiara la giovane età dell'utente.

Vale a dire: vuoi accedere al sito? Devi seguire prima la procedura di verifica, proprio come quando ora si accede al proprio fascicolo sanitario con lo Spid.

Italia tra i Paesi pilota

L’Italia partecipa ufficialmente alla fase di sperimentazione grazie all’impegno dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che già il 28 maggio 2025, tramite il commissario Massimiliano Capitanio, aveva anticipato il coinvolgimento nazionale nel progetto. Agcom collaborerà all’attuazione dell’app europea per il controllo dell’età dei minori, in particolare per l’accesso a siti e servizi con contenuti a sfondo sessuale.

Questa iniziativa si inserisce nel quadro più ampio del Digital Services Act (DSA), la legge europea sui servizi digitali, che mira a responsabilizzare le piattaforme online nella protezione dei più giovani.

Agcom per proteggere i minori lancia lo "spid" per accedere a siti e social "sensibili"
Massimiliano Capitanio

Piattaforme sotto osservazione

Nel frattempo, la Commissione europea ha avviato verifiche formali su Meta, TikTok e – da poche settimane – su quattro grandi piattaforme pornografiche: Pornhub, Stripchat, XNXX e XVideos. Le indagini nascono dalla constatazione di una quasi totale assenza di sistemi efficaci di verifica dell’età e di protezione per i minori.

“Le piattaforme non hanno più scuse per continuare a mettere a rischio i bambini”, ha dichiarato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica e la sicurezza, durante la presentazione delle nuove linee guida europee.

Verifica dell’età online: al via la sperimentazione in Italia per tutelare i minori dalle insidie del web
Adolescente solo con il cellulare

Un sistema pensato per il futuro

Il progetto pilota prevede che gli utenti dei cinque Paesi europei dovranno scaricare un’applicazione, non appena sarà disponibile a livello nazionale. La verifica dell’età avverrà in modo sicuro e protetto, senza che le piattaforme debbano accedere direttamente ai dati personali dell’utente. L’app potrà essere integrata nei futuri portafogli digitali nazionali, il cui rilascio è previsto entro il 2026, oppure resa disponibile come applicazione autonoma sugli app store.

Oltre al controllo per l’accesso ai contenuti per adulti, la Commissione suggerisce che questa tecnologia possa essere utilizzata anche in altri ambiti, come la vendita online di alcolici. Starà ai singoli Stati decidere se ampliare l’uso dell’app anche a questi settori.

Più tutele anche sui social

La protezione dei minori non si ferma alla sola verifica dell’età. Le nuove linee guida europee indicano alle piattaforme digitali una serie di misure per ridurre l’esposizione dei giovani utenti a contenuti dannosi e comportamenti pericolosi. Fra le principali raccomandazioni:

  • Impostazione predefinita degli account dei minori come privati, per evitare che possano essere contattati da sconosciuti.
  • Blocco delle funzioni di download e screenshot dei contenuti pubblicati da minori, per prevenire la diffusione non autorizzata di immagini intime o sessualizzate.
  • Limitazione dei meccanismi che creano dipendenza, come gli “streaks” (le serie consecutive di pubblicazioni) o le spunte di lettura nei messaggi.
  • Maggiore controllo sugli algoritmi di raccomandazione, responsabili della proposta di contenuti potenzialmente dannosi.
  • Azioni contro il cyberbullismo, incentivando un design delle piattaforme più attento al benessere degli utenti più giovani.

Verso un’età digitale comune in Europa

Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca non sono solo i primi a testare l’app, ma anche i promotori di un dibattito più ampio: l’introduzione di una età digitale comune a livello europeo, che definisca in modo univoco l’età minima per accedere a determinati servizi e contenuti online.