Secondo caso dopo Padova

A un giorno dal Pride di Milano il Tribunale annulla l'atto di nascita del figlio di due papà

Per i figli di tre coppie di mamme, invece, il Tribunale ha indicato un diverso tipo di procedura civile da seguire e per questo motivo gli atti sono rimasti trascritti

A un giorno dal Pride di Milano il Tribunale annulla l'atto di nascita del figlio di due papà
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Dopo il caso di Padova, con conseguente bufera, adesso è il turno di Milano. Venerdì 23 giugno 2023, il Tribunale milanese ha annullato la trascrizione dell'atto di nascita del figlio di una coppia con due padri. Il tutto a un giorno dal Pride, la parata per i diritti e l'orgoglio della comunità LGBT, organizzata nel capoluogo lombardo proprio per  sabato 24 giugno 2023.

Il Tribunale di Milano annulla l'atto di nascita del figlio di due papà

Dopo quanto successo a Padova, anche a Milano scoppia il caso delle trascrizioni degli atti di nascita dei figli delle coppie omosessuali nati all'estero.

Come raccontato dal nostro portale provinciale, infatti, nella giornata di oggi, venerdì 23 giugno 2023, il Tribunale milanese ha deciso di annullare la trascrizione dell'atto di nascita di un bambino con due papà. La controversia legale, appunto, riguarda un bimbo nato all'estero tramite la gestazione per altri. L'ottava sezione del Tribunale Civile ha emesso uno stop che coinvolge la parte del documento relativa al genitore non biologico della coppia omosessuale.

Il provvedimento è stato motivato dal Tribunale sostenendo che il bambino sia nato attraverso la gestazione per altri che è vietata dalla normativa italiana, e pertanto "la trascrizione dell'atto di nascita per quanto riguarda il padre non biologico sia altresì vietata". Tuttavia, il ruolo di quest'ultimo viene riconosciuto in base al principio della "adozione in casi particolari", stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2022, noto come "stepchild adoption".

Per i figli di tre coppie di donne gli atti restano trascritti

La decisione sui casi di altre tre famiglie arcobaleno, formate da due mamme in questo specifico contesto, è stata rinviata dai magistrati. In risposta ai ricorsi presentati dalle madri intenzionali, cioè quelle non biologiche, di bambini nati all'estero tramite procreazione medicalmente assistita e già riconosciuti dalle madri biologiche, il Tribunale Civile ha indicato un diverso tipo di procedura civile da seguire in futuro. Nel frattempo, tuttavia, gli atti rimangono trascritti.

"Il Tribunale di Milano - dichiara  l'avvocato Michele Giarratano, legale di una delle tre coppie di donne - conferma quello che come giuristi esperti in queste tematiche sostenevamo già da tempo: la genitorialità di un minore, in base ai principi del nostro ordinamento, non si può cancellare con un colpo di spugna come pretende il governo e come pretendono di fare alcune procure, ma serve un'azione di stato che ha modalità e termini molto stringenti".

Sul fatto che i ricorsi della Procura contro gli atti di nascita con due mamme siano stati dichiarati inammissibili, si è espressa Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno:

"E' una notizia importantissima che ci ridà fiducia dopo i fatti di Padova - dichiara - Il Tribunale di Milano con queste sentenze traccia una strada importante che ci auguriamo possa essere percorsa e seguita anche dal Tribunale di Padova. Purtroppo lo stesso non è avvenuto per il caso di trascrizione di atto di nascita con due papà, ai quali viene indicata la strada dell'adozione in casi particolari, che tuttavia non assicura tutele equivalenti.

Siamo sempre costretti a difenderci nelle sedi giudiziarie per farci riconoscere quanto dovrebbe essere riconosciuto ai nostri figli e alle nostre figlie da una legge nazionale. Ma siamo certi, e queste sentenze lo confermano, di essere sulla strada giusta - ha concluso - Di certo non ci fermeremo, come ogni genitore sa, continueremo a lottare fino a che ogni bambino e ogni bambina con due mamme o due papà in Italia abbia riconosciuti gli stessi diritti di ogni altro bambino".

La sentenza a un giorno dal Pride di Milano

La sentenza sull'annullamento della trascrizione dell'atto di nascita di un bimbo con due papà arriva a un giorno esatto dal Pride di Milano, ossia dalla parata sui diritti e l'orgoglio della comunità LGBT.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sui social ha pubblicato una foto relativa alla manifestazione di domani scrivendo "Pride. Più che mai", ha commentato così la sentenza del Tribunale:

"È chiaro che le famiglie e i loro avvocati continuano a reiterare la proposta e la necessità di un riconoscimento - ha affermato il primo cittadino milanese - Ora la materia è in divenire. Eugenia Maria Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, ha fatto delle aperture sul fatto che coloro che hanno già avuto la registrazione possano avere una sanatoria. Questo non accontenta le famiglie. Ne voglio parlare con il prefetto di Milano in questi giorni. Abbiamo le famiglie che ci chiedono risposte, Milano in sé non può fare nulla ma può essere propositiva".

 

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Cosa è successo a Padova

L'annullamento dell'atto di nascita del figlio di una coppia con due papà a Milano, come detto, ha fatto seguito a ciò che pochi giorni fa è successo a Padova, in Veneto. Qui la Procura ha infatti deciso di dichiarare illegittima la registrazione all’anagrafe di un atto di nascita con due mamme, annullando di fatto tutte quelle fatte dal sindaco di Padova, Sergio Giordani, dal 2017 ad oggi. In totale 33 atti di nascita.

Il primo cittadino padovano, Sergio Giordani, sulla vicenda non è voluto stare in silenzio:

"Sono sereno e convinto delle scelte fatte. Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito e appena nascono nei loro fondamentali diritti. Lo abbiamo sempre tempestivamente comunicato alla Procura di Padova dopo ogni atto senza avere mai controdeduzioni.

Ci sono momenti nei quali un Sindaco è da solo con la sua coscienza e la costituzione e deve decidere nell’interesse primario di chi ha davanti, per me e ritengo per la Costituzione l’interesse di questi piccoli era quello da mettere al centro. C’è un vuoto legislativo gravissimo rispetto al quale il Parlamento dovrebbe legiferare ma fino ad ora non lo ha fatto, lo hanno chiesto a gran voce molto colleghi Sindaci anche di parti politiche diverse. Quello che dico alle forze politiche è di mettere da parte la battaglia ideologica e pensare solo ai bambini".

Anche il deputato padovano del Pd, Alessandro Zan, ha denunciato con fermezza la decisione della Procura di Padova:

"La decisione della procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita dal 2017 di bambini con due mamme è crudele e disumana, diretta conseguenza della politica persecutoria del governo contro le famiglie arcobaleno. Questi bambini rimarranno orfani di una madre per decreto".

Dall'altro lato, invece, esulta il  Movimento Pro Vita & Famiglia:

"La motivazione è chiara e inequivocabile. 'Va contro le leggi, e i pronunciamenti della Cassazione, un atto di nascita registrato con due mamme'. E non potrebbe essere altrimenti perché, lo sappiamo, i bambini non possono essere figli di due mamme (così come non possono esserlo di due papà), ma nascono e hanno diritto a vivere, crescere e conoscere una mamma e un papà".

Nel frattempo, oggi, davanti al Tribunale di Padova, si è svolto un sit in delle Famiglie Arcobaleno. Una manifestazione di protesta silenziosa cui hanno aderito diverse associazioni e realtà della variopinta "galassia" arcobaleno.

A terra sono state posate 33 buste verdi, con altrettante bambole di pezza a simboleggiare il destino dei bambini di coppie omogenitoriali dopo la decisione del Tribunale di Padova di impugnare, dichiarandoli sostanzialmente illegittimi, proprio 33 atti di nascita di figli con due mamme.

Evidente la presenza di un vuoto legislativo, che si chiede venga colmato quanto prima con una legge che vada a tutelare questi bambini. Una delle istanze principali della protesta silenziosa di oggi. Al termine un applauso liberatorio.

Roccella: "Dovremo pensare a una soluzione legale per i bambini nati fin qui"

Sul tema, infine, riportiamo la dichiarazione della Ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella, la quale, riferendosi alla maternità surrogata durante la registrazione de La Confessione di Peter Gomez, in onda sul Nove oggi, venerdì 23 giugno, ha dichiarato:

"Dovremo pensare a una sorta di sanatoria una volta che ci sarà la nuova legge per la perseguibilità dell'utero in affitto, anche per chi lo fa all'estero, visto che in Italia è già vietato per fortuna. Io penso che sia utile introdurre una soluzione legale che non sia un modo di aggirare le leggi per i bambini nati fin qui".

La ministra Eugenia Roccella

Immediata la replica di Alessia Crocini, la presidente di Famiglia Arcobaleno:

"I nostri figli non sono villette abusive a cui si può applicare una sanatoria - afferma - Sono cittadini italiani privi di diritti elementari di cittadinanza che qualunque Paese dovrebbe garantire. La sanatoria è trattare i nostri figli come un abuso e frutto di una illegalità, quando questi bambini sono nati all'estero dove la pratica della Gpa è legale e quindi non devono subire questo trattamento. E' una cosa indegna detta da una ministra della Repubblica che dovrebbe garantire l'articolo tre della Costituzione che vede tutti i cittadini uguali per legge.

Intanto non esistono soltanto i figli nati da Gpa (gestazione per altri) - aggiunge - ma esistono anche i figli delle coppie di donne, 33 bambini a cui vengono tolti una dei due genitori. Quindi non esistono sono i figli dei padri. So che alla Roccella non piacciono le donne, in senso politico, visto come tratta le femministe. Ma esistono anche le coppie di mamme. Una sanatoria significa accettare una cosa non vera perché questi bambini quando sono nati per gestazione per altri, sono nati in Paesi in cui la gpa è legale.

Roccella la dovrebbe smettere di dire bugie. Ha sostenuto che in Italia per fare la stepchild ci vogliono tre mesi. Un bambino napoletano di un anno e mezzo, figlio di nostre socie, è ricoverato in ospedale ed una malattia oncologica da quando aveva 20 giorni. Le sue mamme hanno provato a fare la stepchild hanno avuto il primo appuntamento al tribunale dei minorenni di Napoli dopo un anno. E su sollecitazione dell'avvocato che ha fatto presente che ha una grave malattia non c'è stato niente da fare. Intanto questo bambino può avere una sola madre perché l'altra non può dare il cambio perché non le fanno fare le notti e perché non può firmare il consenso informato per le cure salvavita. Ci dicesse in faccia la Roccella che ci vogliono solo tre mesi, si deve vergognare... è una bugiarda...venisse a denunciarmi".

Strasburgo boccia i ricorsi di alcune coppie gay contro l'Italia

Nelle ultime ore, invece la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha dichiarato inammissibili una serie di ricorsi contro l'Italia di coppie sia omosessuali che eterosessuali che chiedevano di condannare il Paese perché non permette di trascrivere all'anagrafe gli atti di nascita legalmente riconosciuti all'estero per bambini nati usando, appunto, la maternità surrogata.

"Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali - osservano i giudici di Strasburgo - non si è scontrato con un'impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l'opzione dell'adozione e non l'avevano utilizzata".

Lo scorso lunedì, 19 giugno 2023, invece è iniziata alla Camera dei Deputati la discussione sulla proposta di legge che intende rendere la “gestazione per altri” (Gpa) – anche conosciuta come maternità surrogata – un “reato universale” e cioè perseguibile se commesso all’estero da un cittadino italiano.

La pratica della maternità surrogata è già vietata in Italia, ma il partito guidato dalla premier Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) ha intrapreso una battaglia per perseguire legalmente i cittadini italiani che rientrano in Italia dopo aver fatto ricorso al cosiddetto “utero in affitto” in Paesi dove è legale e regolamentato.

La proposta di legge è stata presentata dalla deputata Carolina Varchi (Fratelli d'Italia) che ha spiegato come, secondo la maggioranza di governo, il nuovo reato universale “disincentiverà il ricorso a questa pratica, fermando il turismo procreativo e più in generale questo mercato”. Il centrodestra di governo è unito a favore della proposta, mentre la sinistra si è spaccata

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