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A Torino c'è la ciclabile più corta del mondo: 7 metri (e non va da nessuna parte)

In corso Umbria la corsia per le biciclette è lunga solo sette metri e non porta da nessuna parte

A Torino c'è la ciclabile più corta del mondo: 7 metri (e non va da nessuna parte)
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Ogni tanto capita di imbattersi in segnaletica bizzarra che fa sorridere e dibattere soprattutto sui social. L'ultimo caso viene da Torino e vede protagonista quella che è stata ribattezzata la pista ciclabile più corta del mondo. Sì, perché è lunga 7 metri e larga uno e mezzo. E soprattutto... non porta da nessuna parte.

Torino: la pista ciclabile più corta del mondo in corso Umbria

La foto dice tutto. In mezzo a un marciapiede c'è una lingua d'asfalto realizzata con materiale drenante, colorata di rosso, con disegnata una bicicletta e delimitata dalle pietre della banchina pedonale. Ma per definirla una pista ciclabile ci vuole davvero un bel coraggio...

Sì, perché di fatto non si collega a nulla e rimane come un disegno sull'asfalto, di cui francamente non si comprende l'utilità.

Perché è stata realizzata così la pista ciclabile di corso Umbria a Torino

Quando ci si è ripresi dalla risata iniziale, la domanda sorge spontanea: perché realizzare una pista ciclabile in quella maniera? L'intervento fa parte  piano di riqualificazione di corso Umbria, ma la realizzazione della ciclabile ha dovuto fare i conti con diversi ostacoli. Prima di tutto una banchina pedonale, poi un chiosco che ne ha impedito il posizionamento sulla citata banchina, infine una fermata dei bus che non ha permesso di realizzarla a bordo strada.

Così ha spiegato anche Alessio Grimaldi, responsabile dei progetti per la mobilità:

"Chi è del luogo sa bene che c’è un motivo preciso: la fermata del Sadem e il chiosco sono molto vicini e la ciclabile rischiava di creare problemi tra pedoni e ciclisti in uno spazio ristretto. È sicurezza, l’avessero fatta continuare probabilmente ci si sarebbe lamentati che non era stata considerata la pericolosità".

Tutte motivazioni valide, per carità. Ma a questo punto, non si poteva evitare del tutto?

Sempre in corso Umbria, tra l'altro, erano già state segnalate problematiche sulla ciclabile, che a un certo punto si interrompe bruscamente per via di uno scalino, oppure taglia una strada con presenza di auto.

La segnaletica "bizzarra" di Torino e Milano

Torino, peraltro, di recente è stata al centro di un altro curioso caso proprio in tema di segnaletica stradale.  Siamo in via Vittoria Colonna  dove la linea di mezzeria della carreggiata sembra fatta da... Picasso.

Come potete vedere dall'immagine, la linea di mezzeria è per circa un metro continua poi si fa tratteggiata, ma in entrambi i sensi di marcia le auto sono costrette a una curva a S, invadendo l'altra corsia, visto la presenza dei parcheggi. E tutto questo nei pressi di una scuola.

Insomma un periplo davvero machiavellico, che cozza contro la semplicità che dovrebbe garantire una maggior sicurezza.

La ciclabile da Tetris a Milano

Ma se Atene piange Sparta non ride. Poche settimane fa è finito al centro del dibattito (e delle prese in giro) sui social  l’incrocio tra corso Monforte e via Visconti di Modrone dove la segnaletica orizzontale delle piste ciclabili genera - per essere teneri - un certo caos. Le linee tratteggiate identificano diverse corsie di svolta e di marcia che generano una complessità nel capire cosa fare in quel punto e dove andare.

L'incrocio tra corso Monforte e via Uberto Visconti di Modrone a Milano

Una specie di "dedalo" in cui pare difficile orientarsi e che anziché mettere in sicurezza i ciclisti  rende il loro passaggio piuttosto complesso. E se qualcuno ha parlato ironicamente di "un Picasso", altri hanno severamente criticato l'Amministrazione comunale meneghina di Beppe Sala.

L'asfaltatura... a metà

Sempre a Milano aveva fatto sorridere un curioso episodio di poche settimane fa. In via Giorgi, zona Trenno di Milano, erano in programma lavori di asfaltatura della strada. E la carreggiata è stata lasciata quasi del tutto libera. Quasi, appunto. Sì, perché un automobilista particolarmente distratto (o magari era via per le ferie, chi lo sa...) ha lasciato il proprio veicolo posteggiato come nulla fosse.

Quello che è successo poi è stato raccontato dal consigliere comunale della Lista Sala Enrico Fedrighini, che ha fotografato il risultato dell'asfaltatura e l'ha postato sui social  chiedendo provvedimenti.

Lavori stradali "bizzarri"

Ma non è certo il primo caso di lavori stradali eseguiti in modo bizzarro. Un esempio, sempre in provincia di Milano, arriva da Arluno, dove gli operai incaricati della segnaletica a terra hanno probabilmente mischiato le lettere. Fatto sta che anziché la scritta "Stop" è comparsa "Sotp"... 

Questo, peraltro, è un errore abbastanza comune (per quanto possa risultare incredibile). A Goito, nel Mantovano, invece era stato scritto a terra "Spto". Ma di esempi ce ne sono davvero tanti, tutti da ridere (anche se a pensarci bene il costo di questi lavori è a carico della collettività...).

 

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