A sorpresa il Piemonte resta in zona bianca, rimandata di una settimana la zona gialla
Ma i contagi e i ricoveri sono in risalita: in un giorno raddoppiato il tasso di positività dei tamponi.
La situazione della pandemia in Piemonte peggiora: in un giorno raddoppia il tasso di positività dei tamponi. Crescono anche i ricoveri. Piemonte a rischio zona gialla da settimana prossima.
Aumentano i ricoveri in Piemonte
Nonostante l’andamento della campagna vaccinale in Piemonte continuano a crescere i casi di positività al Covid. L’ultimo bollettino, diramato il 26 dicembre dall’Unità di Crisi, parla di oltre 1.500 nuovi positivi su quasi 13mila tamponi effettuati. Numeri viziati dai giorni di festa che hanno portato ad un rallentamento del tracciamento. L’avanzata dei contagi emerge chiara soprattutto dai numeri in crescita dei ricoveri: +6 in terapia intensiva e +62 nei reparti ordinari.
Piemonte in zona gialla da lunedì?
Il peggioramento progressivo dei dati è confermato dalle valutazioni dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari che registra per il Piemonte un’occupazione delle terapie intensive del 14%, ben al di sopra del limite fissato al 10%. Ma oltre la soglia fissata del 15% sono anche i ricoveri nei reparti ordinari: ora al 17%.
Numeri che potrebbero preannunciare la zona gialla a partire da lunedì prossimo.
Le code per i tamponi e il Decreto festività
Intanto dalla serata di ieri si sono moltiplicate le code all’esterno delle farmacie per un tampone rapido dopo i giorni di festa e condivisione. Da oggi inoltre è entrato in vigore anche il Decreto festività che prevedere, tra le altre cose, il super Green Pass per la consumazione al chiuso, anche al bancone, di bar e ristoranti oltre che per accedere a cinema e teatri, eventi sportivi, stadi e cerimonie.
Per l'ingresso a palestre e piscine, centri sportivi, alberghi, treni, aerei, navi e mezzi pubblici basterà invece il Green Pass rilasciato dopo tampone.
Riorganizzazione degli ospedali
Per fronteggiare la crescita dei contagi degli ultimi giorni, gli ospedali come le Asl stanno riorganizzando l’attività ordinaria, con la sospensione della libera professione e dell’attività ambulatoriale chirurgica non urgente.