A Roma gli scontri annunciati alla fine ci sono stati (malgrado gli organizzatori abbiano cercato di fermare i violenti)
Mezz'ora di guerriglia urbana a corteo pro Palestina ormai quasi concluso: 34 feriti, 30 fra i poliziotti
Tanto tuonò che piovve. E' stata una mezz'ora di guerriglia urbana annunciata, quella andata in scena al termine della manifestazione nazionale pro Palestina tenutasi ieri a Roma, mentre cortei analoghi andavano in scena in tutto il mondo (Parigi, Washington, Città del Capo, Londra, Berlino) per protestare contro la reazione di Israele all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 (che fece 1200 vittime), reazione che finora ha fatto registrare 44mila morti, in gran parte civili nella striscia di Gaza.
Malgrado gli stessi organizzatori abbiano cercato di fermarli, decine di "professionisti del disordine" sono entrati in azione in piazza di porta San Paolo (all'ombra della Piramide Cestia) quando tutto ormai sembrava avviato a conclusione.
Antagonisti, anarchici e frange violente dei centri sociali si sono infiltrati fra le migliaia di manifestanti pacifisti giunte da tutta Italia e hanno cominciato a lanciare improvvisamente sassi, bottiglie, e addirittura segnali stradali contro la Polizia, che nonostante l'assetto anti sommossa ha registrato alla fine ben 30 agenti feriti. Quattro feriti invece fra i manifestanti, respinti con gli idranti dalle forze dell'ordine.
La premier Giorgia Meloni ha parlato di violenze inaccettabili, anche secondo la segretaria Elly Schlein violenza e slogan antisemiti restano inaccettabili per il Pd.
I black bloc vanno fatti fuori, sicuro che non si presenta più nessuno a far casino la prossima volta.