il parere

"A Natale evitare i contatti con i non vaccinati"

Signorelli (Cts Lombardia): "E proprio dentro le case private che si verifica oltre il 90% delle trasmissioni di Sars-Cov-2".

"A Natale evitare i contatti con i non vaccinati"
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Mancano pochi giorni al Natale. Come comportarsi quindi durante le imminenti festività? Lo abbiamo chiesto al lecchese Carlo Signorelli,  professore ordinario di Igiene e Sanità pubblica a Parma e all'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e membro del Comitato Scientifico di Regione Lombardia.

Signorelli: "No al Natale con adulti non vaccinati"

L’ottimismo diffuso delle ultime settimane sull’evoluzione della pandemia lascia oggi spazio a dubbi, apprensioni e prospettive.
I nuovi infetti quotidiani sono passati da 2.000 al giorno di inizio novembre a quasi 30.000, i morti superano quota 100 e i letti ospedalieri si stanno lentamente, ma progressivamente, riempiendo.

E, fatalmente, la popolazione ha compreso che non solo il rischio non è cessato, ma forse è il caso di autoregolamentarsi per le prossime vacanze natalizie, visto che le regole generali sono di massima libertà.

Le disdette delle vacanze, di pranzi e cene natalizie e di eventi sociali (pur non proibiti nell’attuale contesto) non sono irrilevanti e stanno colpendo l’economia di alcuni settori.
Intendiamoci non stiamo negando l’efficacia dei vaccini, il fatto che l’Italia abbia uno scudo di immunizzati più alto di altri paesi che contiene i casi gravi, o che la campagna vaccinale non proceda al massimo dell’efficienza organizzativa in tutte le regioni.

Semplicemente l’ottimismo trasmesso da media, politici, esperti ha lasciato lo spazio a qualche dubbio. Tra questi come gestire le feste in famiglia, giacché – lo ricordiamo – è proprio dentro le case private che si verifica oltre il 90% delle trasmissioni di Sars-Cov-2.
Non essendoci restrizioni per decreto, le decisioni su cosa fare sono lasciate a tutti noi e poche regole dettate dalle conoscenze ascientifiche possono indirizzare alle scelte più corrette:

• Chi ha fatto tre dosi di vaccino o un tampone recente può stare al momento tranquillo per sé e per gli altri (rischio di trasmissione).
• Chi ha fatto due dosi di vaccino purtroppo può reinfettarsi dopo 5 mesi e trasmettere il virus, ma sembra comunque essere protetto da forme gravi.
•  Chi non dovrebbe frequentare tassativamente le feste, i convivi natalizi sono gli adulti, i fragili e gli anziani non ancora vaccinati; troppo alto il rischio di contrarre un'infezione che potrebbe essere pericolosa.

Noi abbiamo sempre sostenuto – dimenticandocelo forse negli ultimi mesi – che la strategia di contenimento della pandemia da Covid-19 passa attraverso la vaccinazione, ma anche le regole di comportamento. E forse nelle inevitabili feste di fine anno ricordare qualche regola può aiutare i dubbiosi, considerando la non irrilevante presenza di bambini e giovani, veri serbatoi di questa quarta ondata:

• commisurare il numero di ospiti alle dimensioni dei locali
•  lasciare sempre la ventilazione esterna o un riscontro d'aria
•  evitare o limitare canti e grida che disperdono goccioline
•  limitare i contatti stretti (i famosi abbracci, sicuri solo con tre dosi!)
• alzare i livelli di igiene personale, con particolare riguardo al lavaggio frequente delle mani

Con queste semplici regole e senza ulteriori varianti iper contagiose dovremmo osservare per fine anno un calo della curva epidemica che, accompagnato dalle vaccinazioni in corso, ci daranno altre prospettive.

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