A chi possono staccare luce e gas se non paga le bollette
La "stangata" sta per arrivare e molti rischiano di non poter pagare.
Manca pochissimo e la stangata - per coloro a cui non è ancora arrivata - è prossima. Dopo i numerosi casi, soprattutto segnalati da imprenditori e commercianti, di bollette extra-large, si avvicina l'autunno e le previsioni sui costi sono terribili. Milioni di famiglie si vedranno recapitare cifre difficili da pagare, e la situazione è sempre più esplosiva. Tanto che si moltiplicano le proteste: lunedì 3 ottobre 2022 in varie città italiane alcuni cittadini hanno manifestato dando fuoco alle bollette al grido "io non pago". Ma il rischio è quello di vedersi tagliare il servizio. E allora vediamo insieme a chi possono staccare luce e gas se non paga le bollette.
A chi possono staccare luce e gas se non paga le bollette
Tantissimi corrono il rischio di non poter pagare. Tanto che le rateizzazioni delle bollette sono aumentate a dismisura già negli ultimi mesi. E il trend è destinato a proseguire. E così in molti probabilmente temono che possano venir staccate loro le forniture.
Ma come funziona?
Quando può venire staccata la luce
La luce può essere staccata dal gestore: la “messa in mora” arriva solitamente a mezzo posta raccomandata o posta elettronica certificata (pec). Viene indicato un termine ultimo per il pagamento e una data per la sospensione della fornitura in caso l'utente non ottemperi alla richiesta. Il distacco effettivo non può essere eseguito mai in ogni caso prima di 3 giorni lavorativi dal termine ultimo per il pagamento e 40 giorni (solari) dalla notifica della costituzione in mora.
Esistono poi dal 2013 alcune misure di tutela dell'utenza. Prima del distacco della corrente elettrica c'è bisogno di un preavviso. In caso di pagamenti ritardati, sul mercato tutelato il fornitore può chiedere un interesse di mora (al tasso Bce, 1,25% oggi) maggiorato del 3,5%.
Quando può venire staccato il gas
Funziona allo stesso modo per il gas. In caso di mancato pagamento, il fornitore invia al cliente un primo sollecito e poi, se l'utente continua a non pagare, una raccomandata con il preavviso di distacco della fornitura.
La semplice sospensione dell'utenza del gas consiste nell'applicazione del sigillo al contatore del metano. In questo modo non si può più aprire la valvola e il flusso di gas è interrotto. La sospensione dura fino a quando il cliente salda il debito contratto al fornitore.
Una volta effettuato il pagamento il tecnico del distributore locale deve provvedere a riattivare il servizio del gas entro un giorno lavorativo dal ricevimento della richiesta.
La gente brucia le bollette
Intanto lunedì in numerose città italiane si è svolta una nuova manifestazione di protesta, con decine di cittadini che hanno bruciato le bollette. Una situazione già vista nelle scorse settimane che testimonia come la questione possa diventare davvero esplosiva nel prossimo futuro, con l'arrivo della stagione fredda.
Cosa farà il Governo?
Il problema delle bollette sarà probabilmente la prima "grana" che si troverà sul tavolo Giorgia Meloni (perché di dubbi sul fatto che sarà lei il prossimo premier non ce ne sono più) al momento del suo insediamento a Palazzo Chigi. E il tema è già al centro del dibattito non solo all'interno del Centrodestra, dove Matteo Salvini vorrebbe un nuovo scostamento di bilancio (già rifiutato da Mario Draghi) per intervenire subito. La leader di Fratelli d'Italia, invece, si è già detta contraria a questa opzione e punta recuperare soldi dalla rimodulazione di Superbonus 110 e Reddito di cittadinanza.
Qualsiasi cosa deciderà il nuovo Esecutivo c'è una sola certezza: bisogna fare in fretta, perché la stagione fredda è alle porte e potrebbero essere molti gli italiani che non potranno permettersi di scaldarsi...