La protesta dei sanitari

Non ammalatevi il 5 dicembre, c'è lo sciopero dei medici

I medici incrociano le braccia per protestare contro i tagli alle pensioni previsti dalla Manovra in discussione in questi giorni in Parlamento

Non ammalatevi il 5 dicembre, c'è lo sciopero dei medici
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Se avete in programma una visita il prossimo martedì 5 dicembre 2023 forse vi conviene già valutare di spostarla. Salvo modifiche dell'ultimo momento, infatti, è stato indetto uno sciopero dei medici che potrebbe coinvolgere parecchi professionisti in tutta Italia.

Perché c'è sciopero dei medici il 5 dicembre 2023

Lo sciopero è stato proclamato da Anaao Assomed e Cimo, due tra le più grandi associazioni sindacali del settore, a cui si è presto aggiunta l'Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn. E anche il Nursind, il sindacato degli infermieri, è sul piede di guerra e potrebbe aggiungersi. I medici iscritti a Cgil e Uil, invece, parteciperanno alle proteste contro la manovra proclamate dalle due confederazioni dal 17 novembre 2023.

Ma perché i medici vogliono incrociare le braccia? Il pomo della discordia è il provvedimento inserito nella Manovra che il Governo si appresta a varare dedicato al ricalcolo delle pensioni di chi ha cominciato a lavorare prima del 1993. Secondo le associazioni di categoria i tagli potrebbero arrivare al 25% delle pensioni attualmente maturate dai medici.

Sciopero dei medici: la nota dei sindacati

Secondo i calcoli delle associazioni, il taglio dell'assegno previdenziale andrà da un minimo del 5% a un massimo del 25% e riguarda tantissimi lavoratori.

"Una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento".

Poche risorse per la sanità

Tra i motivi della protesta anche gli stanziamenti per il settore sanità, ritenuti troppo esigui per un comparto che da tempo palesa enormi difficoltà, come hanno sostenuto Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed.

"Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova. Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull'indennità di specificità medica e sanitaria, uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. E invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l'intero comparto sanità, quindi briciole per tutti".

Non meno duro il giudizio sulla Manovra da parte dell'Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn che rappresenta 135mila camici bianchi e veterinari.

"La manovra riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti sia dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024, che pure sono sottofinanziati rispetto all'inflazione registrata nel triennio. Un provvedimento incostituzionale con il quale il Governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici che da eroi sono oggi trasformati in bancomat. Con questa linea il Governo favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego, favorisce il lucro delle cooperative e dei medici gettonisti".

 

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