2024 anno bisestile: la petizione per spostare il 29 febbraio in estate

Il 2024 è un anno bisestile: 366 giorni, con il 29 febbraio. Ma il giorno in più potrebbe cambiare. O meglio, c'è una petizione che chiede di spostarlo... a giugno.

Il 2024 è un anno bisestile

Nel 2024 ci sarà il 29 febbraio, dato che è un anno bisestile. Ma cosa significa? Ogni quattro anni "recuperiamo" i minuti in più che "avanzano" nelle rotazioni del pianeta. La Terra infatti impiega 365 giorni e circa 6 ore a compiere un'intera orbita attorno al sole. Il nostro calendario "arrotonda" la cifra a 365 giorni, ma ogni quattro anni c'è un "resto" di 24 ore, e dunque di un giorno in più. Se così non fosse, ogni quattro anni il calendario slitterebbe di un giorno e prima o poi ci ritroveremmo l'estate a dicembre e l'inverno ad agosto.

Il primo anno bisestile fu introdotto nel 46 a.C. da Giulio Cesare, che "aggiunse" al calendario il giorno che corrispondeva al 24 febbraio, ovvero il sesto giorno prima delle Calende di marzo, chiamato “sexto die ante Calendas Martias”. Da qui venne il nome "bis sexto die", diventato poi bisestile.

Dato che però il giorno introdotto dall'imperatore non compensava del tutto le ore di scarto, fu deciso che gli anni secolari non fossero bisestili, ad eccezione di quelli multipli di 400. Per capirci: il 2000 è stato bisestile, ma il 2100 non lo sarà (ma difficilmente molti di noi lo vedranno).

Spostare il 29 febbraio al... 31 giugno

Il responsabile dell’economia degli stili di vita presso l’Institute of Economics Christopher Snowden ha lanciato una petizione per spostare il giorno in più a giugno. La ratio dell'iniziativa sta tutto qui: "non abbiamo bisogno di altri giorni di febbraio".

"Ogni quattro anni tutti noi abbiamo un giorno in più di vita grazie al sistema degli anni bisestili. Ma perché avere un giorno in più a febbraio (freddo e buio) quando si potrebbe avere un giorno in più a giugno (bella estate)?".

Il calendario da 13 mesi

Non si tratta della prima proposta di modifica del calendario che sentiamo in tempi recenti. L'ultima era stata di Beppe Grillo, che aveva riportato in auge una vecchia (antica) idea, quella del calendario da 13 mesi da 28 giorni, con uno aggiuntivo sempre in estate, tra giugno e luglio.