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“Ecosistema Urbano 2025” di Legambiente: Trento e Mantova le città più vivibili, Reggio Calabria ultima

Le città italiane arrancano sul fronte ambientale e la media nazionale cala ancora, fermandosi al 54,24%

“Ecosistema Urbano 2025” di Legambiente: Trento e Mantova le città più vivibili, Reggio Calabria ultima

La 32esima edizione di Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, fotografa un’Italia urbana che fatica a migliorare: smog, traffico e perdite idriche restano emergenze croniche.

Nessuna città raggiunge la piena sostenibilità.

Ecosistema Urbano 2025: arrancano le città

Le città italiane arrancano sul fronte ambientale. A dirlo è il nuovo rapporto Ecosistema Urbano 2025 che analizza i dati ambientali di 106 capoluoghi di provincia.

La fotografia nel 2024 è impietosa: nessuna città raggiunge il 100% del punteggio e la media nazionale cala ancora, fermandosi al 54,24%, con un calo di quasi quattro punti rispetto al 2023 (-3,8% rispetto a due anni fa).

Trento e Mantova le città più vivibili

A guidare la classifica 2024 sono Trento (79,78%) e Mantova (78,74%), le uniche due città a superare la soglia dei 75 punti su 100. Seguono Bergamo, Bolzano, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Forlì, Bologna e Pordenone, tutte realtà del Nord o del Centro-Nord, a conferma di un divario geografico ormai strutturale.

Al Sud la prima città a comparire è Cosenza che è sedicesima e in leggero peggioramento rispetto allo scorso anno. Per trovare un’altra città meridionale bisogna scorrere oltre la 50esima posizione.

Nelle ultime dieci posizioni, infine, si concentrano nove città del Mezzogiorno tra cui Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, che non raggiungono neppure i 25 punti su 100.

Scopri la classifica con tutte le città dalla più alla meno vivibile:

Posizione Città Punteggio
1 Trento 79,78%
2 Mantova 78,74%
3 Bergamo 71,82%
4 Bolzano 71,54%
5 Pordenone 71,43%
6 Reggio Emilia 70,74%
7 Parma 69,97%
8 Rimini 69,69%
9 Bologna 69,59%
10 Forlì 69,32%
11 Aosta 68,08%
12 Cremona 67,22%
13 Treviso 67,07%
14 Cuneo 67,04%
15 Belluno 65,93%
16 Cosenza 65,76%
17 Ferrara 65,58%
18 Brescia 64,87%
19 Verbania 64,72%
20 Lodi 64,60%
21 Firenze 63,75%
22 Varese 63,68%
23 Cagliari 63,66%
24 Trieste 63,47%
25 Cesena 63,32%
26 Pavia 62,94%
27 Pisa 62,93%
28 Livorno 62,60%
29 Biella 62,51%
30 Siena 62,37%
31 Ancona 62,20%
32 Gorizia 61,73%
33 La Spezia 61,32%
34 Savona 60,74%
35 Ascoli Piceno 60,69%
36 Modena 60,36%
37 Ravenna 60,10%
38 Perugia 59,32%
39 Padova 58,93%
40 Genova 58,79%
41 Prato 58,52%
42 Asti 57,85%
43 Como 57,83%
44 Lucca 57,83%
45 Piacenza 57,72%
46 Sondrio 57,43%
47 Venezia 57,10%
48 Arezzo 57,08%
49 Pesaro 56,89%
50 Udine 56,61%
51 Lecco 56,35%
52 Avellino 55,51%
53 Lecce 55,36%
54 Macerata 55,23%
55 Teramo 54,99%
56 Vercelli 54,85%
57 Milano 54,40%
58 Ragusa 54,40%
59 Chieti 54,29%
60 Terni 53,90%
61 Vicenza 53,38%
62 Torino 52,84%
63 Enna 52,07%
64 Monza 52,02%
65 Imperia 51,59%
66 Roma 51,04%
67 Trapani 50,88%
68 Grosseto 50,63%
69 Nuoro 50,29%
70 Rieti 50,12%
71 Pescara 49,76%
72 Novara 49,38%
73 Verona 49,37%
74 Oristano 49,20%
75 Sassari 48,60%
76 Bari 48,54%
77 Rovigo 48,01%
78 L’Aquila 47,86%
79 Brindisi 47,65%
80 Benevento 47,18%
81 Massa 46,73%
82 Taranto 46,11%
83 Viterbo 45,79%
84 Potenza 45,62%
85 Messina 45,43%
86 Agrigento 45,27%
87 Salerno 44,97%
88 Siracusa 44,82%
89 Campobasso 44,00%
90 Pistoia 43,58%
91 Foggia 42,72%
92 Matera 41,99%
93 Latina 41,53%
94 Isernia 41,24%
95 Alessandria 40,03%
96 Frosinone 38,87%
97 Caltanissetta 38,47%
98 Caserta 36,20%
99 Fermo 34,79%
100 Catania 34,51%
101 Palermo 32,88%
102 Catanzaro 32,11%
103 Napoli 30,48%
104 Crotone 23,11%
105 Vibo Valentia 22,95%
106 Reggio Calabria 21,33%

Lo smog resta una piaga

Lo smog resta una piaga, nessun capoluogo rispetta pienamente i nuovi valori guida dell’OMS per la qualità dell’aria, anche se aumentano le città che rispettano i limiti di legge.

Il traffico continua quindi a crescere. Aumentano le immatricolazioni e il numero di auto in circolazione, rendendo le città italiane dei garage a cielo aperto.

Parallelamente, torna a ridursi la superficie dedicata a piste ciclabili e aree pedonali.

Migliorano i dati sulla raccolta differenziata

Parlando di rifiuti, si registra un piccolo successo. La raccolta differenziata supera per la prima volta la soglia del 65% nei capoluoghi. Ma il dato positivo è controbilanciato dal ritorno alla crescita della produzione complessiva di rifiuti.

Per quanto riguarda le perdite idriche, restano alte più di un terzo dell’acqua immessa in rete va dispersa, nonostante un lieve miglioramento della media nazionale.

Sul fronte energetico, cresce la produzione da fonti rinnovabili, ma si registra anche un aumento del consumo di nuovo suolo, sintomo di una pianificazione urbana ancora poco sostenibile.

Per il quarto anno consecutivo, invece, aumentano – seppur lentamente – i passeggeri del trasporto pubblico locale. Tuttavia, i livelli restano lontani dagli standard europei e non compensano il peso dell’auto privata.

Su cosa si basa la classifica

L’edizione 2025 del rapporto si basa su 19 indicatori (uno in meno rispetto all’anno scorso) che coprono sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.

Sono stati raccolti oltre 30mila dati da questionari comunali e fonti statistiche ufficiali.

Quest’anno sono stati eliminati alcuni indicatori come quello sulle vittime della strada per mancanza di dati omogenei, mentre è aumentato il peso del parametro relativo al consumo di suolo.

Il rapporto di Legambiente è chiaro: manca una visione d’insieme. Secondo l’associazione, le città italiane continuano a muoversi in ordine sparso senza una strategia nazionale capace di guidare la transizione ecologica urbana.