Manifestare è sempre legittimo, per carità. Ma le violenze che oggi si sono verificate in diverse città italiane, con blocchi di binari, strade e persino aggressioni alle Forze dell’Ordine, non sono assolutamente tollerabili.
Noi stiamo dalla parte delle Forze dell’Ordine: garantire la possibilità di manifestare per qualsiasi causa è sacrosanto, ma ciò non deve mai tradursi in violenza, intimidazioni o illegalità.
Riguardo alla manifestazione di oggi, resta difficile capire quale fosse la reale piattaforma: al netto di una generica richiesta di pace – che credo sia condivisa da quasi ogni essere umano – non è emerso altro di concreto, se non un confuso attacco al governo.
Proprio ieri in Parlamento abbiamo discusso e votato una risoluzione di poche righe che sosteneva il piano di pace promosso da Stati Uniti e condiviso da Netanyahu, Autorità Nazionale Palestinese, Paesi Arabi, Unione Europea e approvato anche dalla Santa Sede. Una posizione di buon senso e di speranza, condivisa a livello globale da quasi tutti, tranne che dalla sinistra italiana, che ieri in aula non é riuscita a votare a favore .
La protesta di oggi, dunque, si è rivelata più che altro un’espressione politica di parte, senza alcun apporto concreto alla causa della pace. Al contrario, l’Italia è la nazione europea che ha fatto di più per aiutare la popolazione palestinese:
• missioni di avio-lancio di aiuti umanitari,
• la messa a disposizione della nave ospedale “Vulcano”,
• l’accoglienza di centinaia di bambini palestinesi bisognosi di cure specifiche, insieme alle loro famiglie.
Di fronte a tutto questo, risulta incomprensibile il disperato tentativo dell’opposizione di addossare al Governo Meloni colpe che non ha, pur di trovare un pretesto di critica politica interna.
Infine, sul riconoscimento dello Stato di Palestina, l’Italia ha assunto una posizione chiara e seria, consizionandola :
1. la liberazione degli ostaggi;
2. l’esclusione di Hamas dalla governance futura.
Sono fiero che il nostro Paese abbia interrotto la possibilità di vendere armi a Israele già da subito dopo il
7 ottobre, a differenza di chi – come la Spagna – riconosce formalmente lo Stato di Palestina ma continua a vendere armi a Tel Aviv.
Lo ha dichiarato il Sen. Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia), intervenendo alla trasmissione Aria Pulita di Sera in onda questa sera sui canali Netweek.