Per i prossimi tre anni

"Spesso adempimento formale": il vescovo di Sanremo elimina padrini e madrine dal battesimo

Monsignor Antonio Suetta: "Sono una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede".

"Spesso adempimento formale": il vescovo di Sanremo elimina padrini e madrine dal battesimo
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E' stato definito un provvedimento "ad experimentum" che tuttavia, all'interno delle celebrazioni religiose cattoliche, rappresenta comunque una vera e propria svolta. Il vescovo di Sanremo-Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, ha deciso di sospendere la figura del padrino e della madrina nella celebrazione dei sacramenti del battesimo e della cresima per i prossimi tre anni.

"Considerato che nell’odierno contesto socio-ecclesiale - afferma il vescovo ligure - la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede".

Svolta nei battesimi: il vescovo di Sanremo-Ventimiglia dice stop a padrini e madrine

La sua decisione, in ambito cattolico, è destinata comunque a far discutere. Come raccontato da Prima La Riviera, il vescovo di Sanremo-Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, ha deciso di sospendere per i prossimi tre anni la figura del padrino e della madrina nella celebrazione dei battesimi e delle cresime.

Il vescovo di Sanremo-Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta

Il suo provvedimento, definito "ad experimentum", rappresenta una svolta importante all'interno delle due celebrazioni religiose cattoliche. Secondo il vescovo ligure la presenza di padrini e madrine non è obbligatoria e spesso fonte di problemi e incomprensioni per la mancanza dei requisiti da parte dei richiedenti. La decisione è stata presa con decreto, di concerto con il Consiglio presbiterale e il Collegio dei consultori.

"Altre diocesi in Italia hanno adottato la stessa decisione - afferma monsignor Antonio Suetta - Il fatto che la maggior parte dei padrini e delle madrine non sia perfettamente corrispondente ai requisiti richiesti, ovvero di essere accompagnatori di fede cristiana, abbiamo deciso di sospendere per qualche tempo il servizio. Ogni volta è faticoso far capire ai richiedenti, che non sussistono i requisiti - conclude Suetta - così nascono delle discussioni. Abbiamo ragionato a lungo su come comportarci e alla fine abbiamo deciso di prendere tempo tre anni, in modo che tutti possano riflettere".

Il provvedimento entrerà in vigore dal 1° giugno al 1° settembre 2022. Si legge nel decreto:

"La secolare tradizione della Chiesa vuole che padrino o madrina accompagnino il battezzando o il cresimando perché gli siano di aiuto nel cammino della fede. Considerato che nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede, e la situazione familiare complessa e irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione ancora più delicata, viene sospesa per un periodo di tre anni, a partire dal 1° di giugno, la presenza di padrini e madrine nella celebrazione dei sacramenti del Battesimo e della Cresima".

Il vescovo di Sanremo non è nuovo a queste affermazioni

Il vescovo di Sanremo-Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, non è per nulla nuovo a provvedimenti, affermazioni e dichiarazioni di questo tipo. In occasione dell'ultimo Festival di Sanremo, ad esempio, aveva bollato Achille Lauro come blasfemo dopo il suo "battesimo" sul palco dell'Ariston, sottolineando che "non possiamo trovarci di fronte a un canone obbligatorio sulla bolletta della luce, per poi essere offesi a domicilio". Avevano creato grande scalpore anche le sue parole sull'aborto e sull'eutanasia in occasione della giornata della vita:

"Desidero rinnovare in particolare l’invito a considerare attentamente la gravità del delitto dell’aborto non soltanto perché costituisce un omicidio, ma anche perché purtroppo un'insistente propaganda tende ad assuefare le coscienze, e anche molti cristiani si avventurano sciaguratamente a pensare che sia legittimo, addirittura doveroso garantire una sorta di 'diritto all’aborto'".

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