SICUREZZA

“Sì al rafforzamento della Sicurezza, senza pregiudizi, con equilibrio e giustizia”: la posizione di Meritocrazia Italia sul decreto Sicurezza

"La sicurezza è un diritto fondamentale ma non può essere disgiunta da equità, tutela dei diritti, trasparenza e attenzione sociale"

“Sì al rafforzamento della Sicurezza, senza pregiudizi, con equilibrio e giustizia”: la posizione di Meritocrazia Italia sul decreto Sicurezza

“Gli ambiti di intervento sono tanti, dagli sfratti alle misure contro le baby-gang, dall’immigrazione alla tutela delle forze dell’ordine, dalla disciplina delle manifestazioni pubbliche al contrasto alle mafie, fino alle disposizioni in materia penitenziaria”, spiega il movimento politico Meritocrazia Italia.

“Già con una disposizione normativa inserita nel precedente decreto sicurezza, era stata proposta una procedura veloce per la restituzione degli immobili occupati abusivamente al legittimo proprietario, con lo sgombero rapido da parte delle forze dell’ordine. La misura era però limitata e riferita alle abitazioni identificate come “prime case”. Con il nuovo pacchetto di norme si vuole estendere la misura anche a tutti gli altri immobili di cui un cittadino è proprietario. Il decreto prevede procedure accelerate di sfratto e l’istituzione di una nuova Autorità per l’esecuzione degli sgomberi”.

Meritocrazia Italia riconosce l’esigenza di ristabilire rapidamente la legalità, ma evidenzia la necessità di conciliare efficienza e tutela delle persone in difficoltà, come già sottolineato nei precedenti comunicati in cui si richiama il valore degli interventi sociali e del sostegno alle famiglie. Per questo propone:

  • l’introduzione di un piano di valutazione sociale obbligatorio prima dell’esecuzione dello sfratto;
  • l’attivazione di percorsi abitativi alternativi per le famiglie fragili (housing-first, co-housing, sostegni temporanei);
  • l’attribuzione all’Autorità del potere di adottare anche misure sociali, non solo esecutive;
  • l’istituzione di accordi territoriali per soluzioni mediate e meno conflittuali.

“Quanto a immigrazione, ricongiungimenti e permesso di soggiorno a punti, il decreto introduce limiti ai ricongiungimenti familiari e valuta un modello a punti per i permessi di soggiorno. Meritocrazia sostiene procedure trasparenti e controlli efficaci, ma ricorda che il diritto alla famiglia è costituzionalmente garantito e ogni criterio deve essere verificabile e non discriminatorio”. Propone:

  • un sistema a punti trasparente, con indicatori pubblici e possibilità di ricorso all’autorità giudiziaria;
  • il mantenimento del ricongiungimento per coniugi e figli minori, con percorsi meritocratici (attestato anche dal datore di lavoro) per altri familiari;
  • la migliore adozione di programmi strutturati di integrazione linguistica, lavorativa e civica;
  • la pubblicazione annuale del report nazionale sui flussi fissando un limite negli ingressi paritetico ad un piano di integrazione nazionale (scuola-formazione-lavoro- lingua).

“Le misure previste per minori e baby-gang (ammonimento del questore, multe alle famiglie, reati perseguibili d’ufficio) non risolvono da sole un fenomeno complesso, Meritocrazia chiede interventi educativi, culturali e territoriali”, con:

  • progetti permanenti di inclusione sociale per giovani a rischio (sport, cultura, orientamento);
  • ammonimento del questore solo se accompagnato da un piano di sostegno familiare;
  • sanzioni graduate, applicate solo dopo percorsi di mediazione;
  • reati perseguibili d’ufficio anche per atteggiamenti e comportamenti contra legem eseguiti tramite piattaforme social affiancati da programmi di recupero;
  • creazione di un Osservatorio nazionale sulle devianze giovanili;
  • allontanamento dei minori stranieri che dovessero reiterare le proprie azioni illegali (accertate giudiziariamente) dal nucleo familiare, disponendone il reinserimento in contesto adeguato;
  • irrigidire le sanzioni relative alle prestazioni illegali tramite piattaforme sociale con blocco degli account tramite immissione di dati identificativi personali.

“È con la prevenzione che è possibile innescare un’inversione di rotta e ridurre i suddetti fenomeni.  Il decreto interviene sugli automatismi che portano all’iscrizione degli agenti delle forze dell’ordine nel registro degli indagati. Meritocrazia Italia sostiene soluzioni che tutelino gli operatori senza compromettere le garanzie processuali”, con

  • Fondo per le spese legali degli agenti assolti;
  • inserire fattispecie specifica per l’azione di arresto in flagranza delle forze dell’ordine per violenza, minaccia ed offese subite tramite video registrazioni, dirette e comportamenti illegali esibiti tramite piattaforme social;
  • obbligo di formazione continua qualificata per gli agenti per l’utilizzo anche del teaser;
  • attivazione di uno sportello nazionale di supporto psicologico e giuridico;

“Il decreto n. 48 del 2025 (convertito, senza modificazioni, con l. n. 80) introduce una garanzia economica anticipata per manifestazioni pubbliche classificati “a rischio”. Meritocrazia Italia comprende la finalità di prevenire danni, ma chiede che la misura ‘anticipatoria’ non limiti il diritto costituzionale di manifestazione, specialmente per associazioni e movimenti senza fini di lucro”. In particolare, chiede:

  • che sia definita una scala di rischio trasparente e verificabile;
  • esenzioni o riduzioni per associazioni culturali, studentesche e non profit;
  • fondo pubblico di compensazione per danni non imputabili agli organizzatori;
  •  verifica annuale degli effetti sulla partecipazione democratica;
  • daspo per chi commette reati durante le manifestazioni pubbliche.

Meritocrazia Italia condivide la necessità di prevenire radicalizzazioni, ma ritiene fondamentale evitare stigmatizzazioni culturali o religiose. L’integrazione si costruisce con politiche scolastiche, dialogo e partecipazione, non solo con regolamentazione”.

Per questo chiede:

  • un Osservatorio multidisciplinare, con compiti di prevenzione e formazione;
  • programmi scolastici di educazione civica e interculturale meglio calibrati nel verso dell’inclusione;
  • regole scolastiche imparziali, rispettose dei diritti, senza divieti discrezionali;
  • pubblicazione annuale dei risultati e delle valutazioni di impatto.

“Il decreto contiene importanti capitoli su usura, contrasto alle mafie e gestione dei beni confiscati. Meritocrazia Italia ha più volte affrontato il tema, chiedendo l’applicazione di politiche di prevenzione, sostegno alle vittime e restituzione sociale dei beni sottratti alle organizzazioni criminali”. Oggi torna a proporre:

  • il rafforzamento degli sportelli territoriali per le vittime di usura;
  • la destinazione dei beni confiscati a progetti di sviluppo sociale e produttivo (housing, formazione, incubatori);
  • trasparenza totale nelle procedure di gestione e assegnazione anche con l’introduzione di un albo speciale dei consulenti estratti a sorte e non per amicizie varie.

“Il decreto include numerose disposizioni sul sistema penitenziario e sulle responsabilità disciplinari. Meritocrazia Italia negli anni si è già ampiamente espressa in tema di sovraffollamento carceri, invocando una riforma organica del sistema penitenziario, che non si limiti a gestire l’emergenza, ma affondi le sue radici in un impianto strutturale coerente con i principi costituzionali. La detenzione deve tornare a essere l’extrema ratio, come previsto dalla legge, e non la risposta generalizzata applicata nella prassi giudiziaria quotidiana. Meritocrazia ribadisce la necessità di un approccio che garantisca sicurezza ma anche dignità e reinserimento del detenuto in società”, con

  • potenziamento delle misure alternative alla detenzione per reati non violenti;
  • investimenti in strutture, personale e supporto psicologico;
  • utilizzo regolato e tracciabile del braccialetto elettronico come misura alternativa;
  • programmi di formazione professionale e reinserimento lavorativo obbligatori.

“Quanto al problema delle rivolte negli istituti penitenziari, Meritocrazia condanna ogni forma di violenza, ma ricorda che la sicurezza deve essere accompagnata da percorsi educativi e da strutture adeguate”, con

  • sanzioni proporzionate e accompagnate da programmi obbligatori di rieducazione;
  • procedure rapide per ripristinare la sicurezza degli operatori;
  • monitoraggio nazionale costante sulle condizioni delle strutture.

La sicurezza è un diritto fondamentale – conclude Meritocrazia Italia -, ma non può essere disgiunta da equità, tutela dei diritti, trasparenza e attenzione sociale. Il decreto può rappresentare un passo utile solo se le misure di ordine pubblico saranno accompagnate da interventi sociali, formativi, inclusivi ed educativi, preventivi e di integrazione che affrontino le cause profonde del disagio”.