Nascondeva un milione e 700mila euro in un buco nel muro e sotto terra
Il tesoro è stato rinvenuto nell'abitazione di un 38enne di Asti
L'operazione è stata chiamata "Campo dei miracoli", perché in effetti la cifra recuperata è davvero pazzesca. La Guarda di Finanza di Asti ha scoperto circa 1,7 milioni di euro in contanti nell'abitazione di un 38enne, che aveva nascosto il denaro nell'intercapedine di un muro e sotto terra, in una serra.
Un milione e 700 mila euro nascosti in un muro e sotto terra
Da tempo le Fiamme Gialle astigiane monitoravano le attività del trentottenne, che aveva un tenore di vita del tutto superiore all'attività lavorativa dichiarata. E sabato 6 maggio 2023 è scattato il blitz, che ha permesso di recuperare 1,7 milioni di euro in contanti nascosti in casa. E non solo.
I militari della Gdf si sono presentati in mattinata per perquisire l'abitazione e un casolare in località Valleversa, la frazione alle porte di Asti.
I soldi nel muro
Nella casa di Asti sono stati trovati nell’intercapedine di un muro, sistemata dietro a un termosifone, oltre 250 mila euro in contanti insieme a mezzo chilo di cocaina, un chilo e mezzo di hashish e a qualche più modica quantità di marijuana e canapa indiana. Nello stesso nascondiglio sono state trovate due carte di identità false e nel garage si trovava la Mercedes CLA 220 CdI 4matic sequestrata insieme al denaro e alla sostanza stupefacente.
Il tesoro sotterraneo
Ma la perquisizione era tutt’altro che terminata. Nella cascina di Vallevesa, dentro una serra, sono stati dissotterrati 7 sacchetti in plastica termosigillata contenenti in tutto un milione e 400 mila euro in banconote di vario taglio e un piccolo arsenale: 4 pistole di cui una con silenziatore e un fucile oltre a numerose munizioni di vario calibro. Armi e munizioni risultano provento di furto.
Immediatamente è scattato l’arresto per il pregiudicato che era già stato pesantemente coinvolto nel 2021 in un’operazione che aveva portato alla luce un sistema di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti e che, già condannato in primo grado per quel fatto, è in attesa del giudizio d’appello.