Città da scoprire

Che bella la Milano meno nota!

Dalle celebri abitazioni a igloo di Mario Cavallè a Palazzo della Regione fino alle altissime torri di Porta Nuova

Che bella la Milano meno nota!
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Una Milano un po’ meno nota, ma ricca di architetture uniche e moderne. Quello che vi proponiamo è un tour che vuole sorprendere. Nulla preclude la possibilità di ammirare la Milano classica, quella del Duomo e del suo centro storico (imprescindibile se non vi siete mai stati); ma perché non riservare del tempo anche alla Milano meno nota?

La parte nord di Milano, infatti, può riservare non poche sorprese. E gli interventi architettonici del Novecento, ma anche dell’ultimo ventennio, l’hanno resa ancora più interessante.

Villa Figini e le case a igloo

Cominciamo dal quartiere Maggiolina una zona verdeggiante e residenziale del capoluogo lombardo ricca di eleganti ville e di edifici singolari. Delle prime fa sicuramente parte Villa Mirabello, un edificio del XV secolo, in stile rinascimentale lombardo, caratterizzato dalle tipiche finestre ogivali in cotto, costruita come casa di caccia e di delizia, oggi adibita anche a matrimoni ed eventi. Ma anche la moderna villa Figini, una piccola abitazione unifamiliare costruita negli anni Trenta del Novecento secondo i dettami dell'architettura razionalista e ispirata alla nota Villa Savoye, costruita presso Poissy, in Francia, dall'architetto svizzero Le Corbusier: una casa a forma di un parallelepipedo di 18 m di lunghezza, 5,50 m di larghezza e 12,10 m di altezza strutturata su una doppia fila di pilastri in calcestruzzo armato e su due piani sospesi su un terreno completamente libero e sistemato a verde.


Ci troviamo nel cosiddetto Villaggio dei Giornalisti che riserva, ai suoi margini, lungo una striscia di terreno a ridosso della ferrovia Milano-Monza, un’altra sorpresa: le celebri case a igloo realizzate nel 1946 dall’ingegnere Mario Cavallè. Si tratta, infatti, di abitazioni a pianta circolare che assomigliano alle tipiche costruzioni degli Inuit del Canada settentrionale. Delle dodici unità abitative originariamente realizzate, ne sopravvivono otto e solo due mantengono ancora oggi la disposizione originaria degli spazi, con l'ingresso, il bagno, le due stanzette e la cucina.

Palazzo della Regione e Porta Nuova

Dalla vicina via Evaristo Stefini si può ammirare lo slanciato Palazzo della Regione, un complesso composto da una torre di 161 metri in calcestruzzo armato, acciaio e vetro, circondata da un sistema di edifici curvilinei: qui ha sede la Giunta regionale con la presidenza lombarda. Particolarmente suggestiva è la piazza sottostante, denominata "Piazza Città di Lombardia", la piazza coperta più grande d'Europa.


Siamo nel quartiere Porta Nuova che è stato interessato, a partire dal 2005, da uno dei più importanti interventi di riqualificazione della Milano del nuovo secolo, firmato da una ventina di architetti e curato dall'imprenditore immobiliare statunitense Hines, con un cantiere che per una decina d’anni ha coinvolto duemila operai. Il risultato, però, lascia col naso all’insù: oltre venti edifici tra grattacieli, uffici, centri culturali e ville urbane dal forte impatto architettonico. Alcuni di questi sono ormai diventati icone dello skyline di Milano: la Torre Unicredit, progettata dall'architetto argentino César Pelli, che con i suoi 231 metri di altezza alla guglia è il grattacielo più alto d'Italia; la Torre Solaria, il più alto grattacielo residenziale del Paese (143 metri); la Torre Diamante, detto anche “Diamantone”, dalla caratteristica forma squadrata, alto 140 metri che lo qualifica come settimo grattacielo più alto di Milano e l'edificio in acciaio più alto d'Italia; e il Bosco Verticale, con i suoi giardini pensili e più di duemila specie arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto, distribuite sui prospetti, edificio progettato dallo Studio Boeri che è risultato vincitore di numerose competizioni, dall'International Highrise Award al riconoscimento del Council on Tall Buildings and Urban Habitat come «grattacielo più bello e innovativo del mondo» nel 2015.

 

Tra questi, segnaliamo l’iconica guglia della Torre Unicredit che ha un'altezza di circa 80,5 metri ed è stata assemblata pezzo per pezzo grazie a un potente elicottero e a un gruppo di operai specializzati il 15 ottobre 2011, sotto gli occhi dei molti cittadini riunitisi in vari punti della metropoli per assistere all'operazione.

Piazza Gae Aulenti e la Biblioteca degli Allberi

Concludiamo il nostro tour nei due grandi spazi all’aperto di questo quartiere, piazza Gae Aulenti e il Parco Biblioteca degli Alberi.
La prima è stata progettata anch'essa dall'architetto argentino César Pelli: è una piazza circolare di 100 metri di diametro, completamente pedonale e rialzata di 6 metri rispetto al livello della strada ed è considerata il "centro vitale del quartiere Porta Nuova". Simbolo della Milano contemporanea, piazza Gae Aulenti è ambientazione di diversi spot e servizi fotografici, nonché di eventi musicali e sociali. Inoltre, le tre ampie fontane provviste di giochi d'acqua, di luce e musica costituiscono un'attrattiva molto apprezzata.

Il Parco Biblioteca degli Alberi (più semplicemente noto come la Biblioteca degli Alberi) è un parco pubblico che si estende su un’area di 9 ettari e rappresenta la terza area verde del centro milanese per estensione, dopo il Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli. È paragonato a una biblioteca per la vegetazione che ospita, tra più di 100 specie diverse, 500 alberi disposti in 22 anelli e 135.000 piante, oltre a essere arricchito da frasi poetiche disposte lungo i sentieri, area giochi per bambini, area fitness, un’area relax con chaise longue in legno e luci soffuse, aree per pic-nic attrezzate con panchine, labirinto di cespugli, un laghetto e una fontana scenografica attiva da maggio a settembre.

 

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