Proposta di legge europea

Riparazione vecchi elettrodomestici anche senza garanzia: come cambiano le regole

L'obsolescenza programmata degli elettrodomestici potrebbe essere presto un ricordo

Riparazione vecchi elettrodomestici anche senza garanzia: come cambiano le regole
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Sapete cosa è l'obsolescenza programmata? I più "tecnologici" sicuramente ne avranno sentito parlare. Si tratta di una metodologia di realizzazione di elettrodomestici (dai frigoriferi ai cellulari) tale per cui il prodotto a un certo punto - deciso dalla casa produttrice - smette di funzionare. Il perché di questa strategia è chiaramente ovvio, costringere il consumatore ad acquistare un nuovo apparecchio, dato che quello che ha non funziona più. Ma le cose potrebbero presto cambiare.

Diritto alla riparazione, la proposta della Ue

Quante volte,  infatti, vi siete sentiti dire "costa più sistemarlo che comprarne uno nuovo"? E probabilmente lo avrete pensato anche voi a volte.

Ovviamente, oltre a uno sperpero di denaro da parte del singolo, parliamo di una politica che crea parecchio spreco. E così l'Unione Europea ha deciso di intervenire. E' stato infatti proposto un nuovo disegno di legge sul diritto alla riparazione che riguarderebbe ogni tipo di elettrodomestico (televisioni, smartphone, tablet, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi e via dicendo).

Nell'ambito della garanzia legale i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione, tranne quando è più costosa della sostituzione.

Al di là della garanzia legale i consumatori disporranno di una nuova serie di diritti e strumenti che renderanno la riparazione un'opzione facile e accessibile:

  • il diritto dei consumatori di chiedere ai produttori la riparazione di prodotti tecnicamente riparabili ai sensi del diritto dell'UE, ad esempio lavatrici o televisori. Questo diritto garantirà che i consumatori possano sempre rivolgersi a qualcuno quando scelgono di riparare i prodotti e incoraggerà i produttori a sviluppare modelli di business più sostenibili;
  • l'obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione;
  • una piattaforma online per la riparazione che consentirà di mettere in contatto i consumatori con i riparatori e i venditori di beni soggetti a ricondizionamento presenti nella loro zona. Questa piattaforma permetterà di effettuare ricerche per luogo e norme di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità dei riparatori;
  • un modulo europeo di informazioni sulla riparazione, che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore e che garantirà la trasparenza delle condizioni di riparazione e del prezzo e renderà più facile per i consumatori confrontare le offerte di riparazione;
  • sarà elaborata una norma di qualità europea per i servizi di riparazione per aiutare i consumatori a individuare i riparatori che si impegnano a offrire una qualità superiore. Questa norma per una "riparazione facile" sarà aperta a tutti i riparatori in tutta l'UE che intendono impegnarsi a favore di norme minime di qualità, basate ad esempio sulla durata o sulla disponibilità dei prodotti.

Obsolescenza programmata e sprechi

Non si tratta però soltanto di una questione individuale. Spesso infatti i prodotti scartati sono beni funzionali che potrebbero essere riparati ma che vengono buttati via prematuramente, generando ogni anno nell'UE 35 milioni di tonnellate di rifiuti, 30 milioni di tonnellate di risorse e 261 milioni di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra.

Secondo le stime dell'Unione Europea, con il diritto alla riparazione si potrebbero risparmiare circa 1.85 tonnellate di emissioni di gas serra, 1.8 milioni di tonnellate di risorse e 3 milioni di tonnellate di rifiuti in un periodo di 15 anni. T

Diritto alla riparazione: cosa succede ora

Il primo passo, dunque, è stato fatto. La proposta della Commissione dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di diventare effettivamente realtà. Ma intanto ci si inizia a muovere.

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