Tenta di entrare nella villa di Arcore gridando "Berlusconi è mio papà"
Bergamasco 48enne è stato bloccato dalla sicurezza
Un 48enne con problemi psichiatrici ha tentato di entrare nella residenza ufficiale di Silvio Berlusconi ad Arcore, sostenendo che il leader di FI fosse suo padre. Bloccato dai carabinieri del servizio di sicurezza dell'ex premier, l'uomo è in stato di fermo. Come è noto Silvio Berlusconi si trova ancora ricoverato al San Raffaele di Milano, dal 5 aprile 2023, a causa di una polmonite che ha creato complicazione severe nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica, di cui soffre da tempo.
Cerca di entrare in casa di Berlusconi: "Papà, papà"
I carabinieri del servizio di sicurezza di Monza sono intervenuti subito, quando si sono accorti che a bordo della sua Bmw X2 nera non si era fermato all'alt ed aveva proseguito la sua marcia, entrando in uno dei vialetti che portano sul retro della magione di Arcore. Sì, proprio villa San Martino, quella di Silvio Berlusconi, nei cui giardini lo scorso mercoledì 26 aprile c'è stata agitazione per un uomo che ha tentato di entrare, urlando "Papà, papà".
Come racconta PrimaMonza, si è trattato di un 48enne, di origine trentina ma residente in Bergamasca, che in passato era stato in cura da uno psichiatra e che ha tentato di forzare il posto di blocco dei militari dell'Arma. Sosteneva che il Cavaliere fosse suo padre ed ha tentato di attirare la sua attenzione pensando che fosse nella residenza.
BERLUSCONI NEL GIARDINO DI VILLA SAN MARTINO
Visualizza questo post su Instagram
Carabiniere ferito
Nel corso del parapiglia tra lui ed i carabinieri, che hanno tentato di fermarlo, uno dei militari è stato scaraventato a terra e si è fatto male al ginocchio, riportando un trauma con quattro giorni di prognosi. L'uomo, incensurato, è stato quindi arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella giornata di ieri, giovedì 27 aprile, è stato processato per direttissima al Tribunale di Monza: davanti al giudice ha detto di essere un consulente gestionale e che abitava a Bergamo, ma poi si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito alle accuse contestate.
La procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia cautelare ai domiciliari in attesa del processo, mentre la difesa ha chiesto che l'imputato fosse sottoposto al solo divieto di dimora ad Arcore. Si attende la decisione del giudice.