Dove rimane obbligatoria la mascherina a maggio
Rsa, Pronto soccorso e reparti con i pazienti fragili. E cambia qualcosa anche per i tamponi
Mascherina, da maggio cambiano ancora le regole. Il "simbolo" della pandemia ci sta lentamente lasciando - come il Covid del resto - ma per dirle addio dovremo ancora aspettare. Almeno in alcuni luoghi: il ministro della Salute Orazio Schillaci lo aveva anticipato nei giorni scorsi e lo ha confermato all'Ansa. La mascherina resterà obbligatoria nelle Rsa, nei Pronto soccorso e in alcuni reparti ospedalieri dove ci sono i pazienti fragili.
Mascherine a maggio: ancora obbligo in Rsa e ospedali
Rimane quindi l'obbligo di continuare a indossare la mascherina nelle Rsa, nei Pronto soccorso e nei reparti ospedalieri dove ci sono pazienti fragili, più facilmente esposti al Covid. Lo ha confermato il ministro Schillaci a margine del Convegno nazionale Cosmed a Roma.
Mascherine negli studi medici
Per quanto riguarda gli studi medici, i dentisti, i pediatri e le loro sale d'attesa, l'ultima parola dovrebbe restare in capo ai direttori sanitari e ai dottori, che potrebbero comunque richiedere ai pazienti in attesa di indossarla. Maggiori specifiche sul tema saranno però espletate nell'apposita ordinanza attesa nelle prossime ore.
Tamponi: cosa cambia da maggio
Cambio in vista anche per i tamponi negli ospedali. Sia all'arrivo in Pronto soccorso sia per i ricoveri saranno effettuati soltanto su coloro che sono sintomatici, per un ulteriore alleggerimento delle misure.
Cosa pensano gli esperti
Una decisione che va al di là della pandemia. Perché se è vero che è stata introdotta su larga scala per il Covid, lo è altrettanto il fatto che la mascherina è diventata un presidio di prevenzione rispetto a molti altri virus. Lo ha sottolineato - tra gli altri - Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e docente di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma, per il quale sarebbe opportuno proteggere costantemente i fragili attraverso l'uso dei dispositivi di protezione. Sulla stessa linea anche l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento:
"Mi auguro che si passi dalle ordinanze alle linee guida, di modo che in certe situazioni l'uso delle mascherine sia regolato dalle evidenze scientifiche".
D'accordo anche l'infettivologo Massimo Bassetti:
"Condivido al 100% l'idea del Governo: se io, in una riunione in ospedale con i colleghi, parlo di una paziente, posso non mettere la mascherine; ma se un medico entra in una stanza di un paziente fragile, o un visitatore va a trovare un familiare, non ci sono dubbi che la debba indossare".