Irruzione neonazista alla festa per il 25 Aprile con saluti romani e canti fascisti
E' successo ad Azzate. Esponenti di Do.Ra., formazione di estrema destra, hanno interrotto le celebrazioni per la Festa della Liberazione
Momenti di forte tensione lo scorso martedì, 25 aprile 2023, durante la per la festa della Liberazione ad Azzate, in provincia di Varese. Un gruppo di esponenti di Do.Ra., comunità militante dei dodici raggi di estrema destra, ha fatto irruzione alla celebrazione per il 25 Aprile, criticando gli organizzatori dell'evento in modo piuttosto minaccioso. Al centro delle critiche un cartello, riferito appunto a Do.Ra., con la lettera "a" girata al contrario.
"Vieni qua a spiegare lo striscione. È una provocazione. È piazzale Loreto" ha detto uno dei militanti neonazisti.
Neonazisti fanno irruzione alla festa per il 25 Aprile
Irruzione neonazista nel corso della Festa della Liberazione ad Azzate, in provincia di Varese.
Alcuni esponenti del gruppo Do.Ra., comunità militante dei dodici raggi, di formazione di estrema destra, si sono improvvisamente presentati al parco di Azzate dove si stava svolgendo la celebrazione per il 25 Aprile. I militanti neonazisti hanno raggiunto l'evento e criticato fortemente gli organizzatori per aver esposto uno striscione proprio contro Do.Ra., che vedeva la lettera “a” finale scritta al contrario.
Nel filmato che mostra l'irruzione, si vede il capo del gruppo, il pregiudicato Alessandro Limido, affrontare un manifestante antifascista creando tensioni e chiedendo spiegazioni per il cartello esposto, chiaro riferimento a quando la salma Benito Mussolini, Duce del Fascismo italiano, venne appesa a testa in giù in piazzale Loreto a Milano il 29 aprile 1945.
"Vieni qua a spiegare lo striscione. È una provocazione. È piazzale Loreto".
Fortunatamente, prima che la situazione degenerasse in uno scontro aperto, le forze dell'Ordine e il sindaco Gianmario Bernasconi sono intervenuti per bloccare il gruppo Do.Ra. I neonazisti, comunque, hanno mostrato anch'essi uno striscione con i simboli del fascio littorio e che recitava:
"Nessuno si illuda si possa scordare il sangue versato per non tradire".
I militanti di estrema destra hanno anche intonato il canto fascista "canta mitraglia la rumba fulminante che legionari noi siam di Mussolin!".