Un caso curioso

Sulla lapide ci sono i girasoli, sindaco e Tar la fanno rimuovere perché è "indecorosa"

La lapide è troppo "appariscente" e la questione è finita addirittura in Tribunale

Sulla lapide ci sono i girasoli, sindaco e Tar la fanno rimuovere perché è "indecorosa"
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La mamma era una grande amate dei girasoli, e così i figli hanno deciso di omaggiare questa sua passione anche sulla sua lapide. Ma il feretro "artistico"  di Pierina Pavesi, 89enne di Calvenzano (Bergamo) deceduta nel maggio 2021, è diventata un vero e proprio "caso", finito addirittura in Tribunale. Sì, perché quelle decorazioni erano "difformi" dal contesto dei colombari in cui era inserita e sono state considerate addirittura "indecorose".

Sulla lapide ci sono i girasoli, sindaco e Tar la fanno rimuovere

Al centro del contendere della curiosa vicenda c'è la lapide artistica, che ha al centro un campo verde spazzato dal vento e sopra il cielo azzurro solo velato da qualche nuvola; di fianco all’epigrafe funebre scolpito un bouquet composto da girasoli e calle bianche, fiori tanto amati della defunta. Una decorazione artistica per la quale - questo contesta il Comune -  i familiari non hanno chiesto l’autorizzazione come previsto per ogni lastra del loculi nei colombari comunali dati in concessione.

La segnalazione di difformità della lastra è stata fatta agli uffici comunali da cittadini che, in passato, avevano fatto la richiesta di variazioni sulla lapide che, da regolamento, sono state negate per preservare il decoro e l’uniformità dei colombari - come ha spiegato il sindaco Fabio Ferla al nostro portale locale Prima Treviglio -  I tecnici comunali, una volta effettuato il sopralluogo al camposanto hanno appurato la difformità, e  chiesto ai familiari della defunta che la lapide venisse sostituita e adeguata a quelle presenti.

L'ordinanza e il ricorso al Tar

Il sindaco ha quindi emesso un'ordinanza che dava 60 giorni di tempo per "rimuovere l’immagine illegittimamente posta sulla lastra e sostituirla, previa richiesta ed ottenimento della dovuta autorizzazione, con altra idonea ed adeguata al contesto".

Trascorsi poi sei mesi senza alcuna risposta il Comune ha emanato una ulteriore ordinanza ai familiari imponendo la rimozione della lapide.
Provvedimento che la figlia della defunta  ha impugnato davanti al Tar chiedendo l’annullamento dell’atto per eccesso di potere.

"Il tutto si poteva risolvere incontrandosi e trovando una soluzione per “mitigare” l’impatto della lastra - ha commentato ancora il sindaco -. La signora ha preferito rivolgersi ad un legale e fare ricorso al Tar che ha dato ragione al Comune con una sentenza che non entra nei gusti estetici soggettivi, ma valuta il mancato rispetto delle norme del Regolamento comunale".

Come finirà la storia

La vicenda, che per la sua curiosità ha fatto il giro d'Italia, è dunque prossima a chiudersi con un accordo, come ha spiegato il primo cittadino di Calvenzano.

"Ho già sentito i familiari della signora e si è concordato che il bouquet di fiori rimarrà sulla lastra, verranno eliminati il campo e il cielo di sfondo. Intorno a questa vertenza c’è stata una eco che mi pare fuori luogo. Stiamo parlando di un regolamento comunale che non è stato rispettato: è come se domani qualcuno decidesse di tinteggiare la facciata di un edificio di rosa fluorescente senza tenere conto delle tabelle dei colori che sono previste dal Regolamento edilizio. E naturale che saremmo di fronte a  una infrazione che andrebbe subito sanata.

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