Il "simbolo" della pandemia

Quando finisce l'obbligo delle mascherine negli ospedali: cosa succede da maggio

Il provvedimento scade il 30 aprile, il Governo pensa a prolungarlo ma solo in alcuni casi

Quando finisce l'obbligo delle mascherine negli ospedali: cosa succede da maggio
Pubblicato:

Andiamo sempre più verso l'addio alle mascherine. Il "simbolo" del Covid resiste soltanto negli ospedali e nelle strutture sanitarie, ma l'obbligo è in scadenza il 30 aprile 2023. E il Governo ragiona su un ulteriore allentamento.

Mascherine negli ospedali, cosa succede da maggio

Ad anticipare la decisione è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine di una conferenza stampa dedicata ai nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza.

"Domani (giovedì 20 aprile 2023, ndr) ci sarà una riunione e decideremo, ma si va verso un allentamento. Le mascherine si manterranno probabilmente nei reparti per i pazienti a rischio e imunodepressi".

Il ministro della Salute Schillaci

Mascherine, dove resiste l'obbligo

L'obbligo di indossare la mascherina in ospedali e strutture sanitarie scadeva con la fine del 2022, ma è stato prorogato in extremis con una circolare del Ministero della Salute (clicca qui per leggere la circolare). La nuova data di "scadenza" del provvedimento è fissata al 30 aprile 2023.

Dove è ancora obbligatoria la mascherina oggi

Oggi l'obbligo di indossare la mascherina (per lavoratori, utenti e visitatori) è in vigore in:

  • strutture sanitarie
  • strutture socio-sanitarie
  • strutture  socio-assistenziali
  • ambulatori
  • studi medici
  • strutture di ospitalità e lungodegenza
  • residenze sanitarie assistenziali
  • hospice
  • strutture riabilitative
  • strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti

Ci sono poi delle eccezioni. Non hanno l'obbligo di indossare la mascherina:

  • i bambini di età inferiore ai sei anni
  • le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina
  • le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Qualche settimana fa aveva fatto discutere un'intervista di Alberto Zangrillo, medico del San Raffaele di Milano e uno dei volti diventati "noti" con la pandemia, che aveva dichiarato che già da sei mesi non la indossa più nemmeno in reparto. 

Dello stesso parere anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

"Mi auguro non si prolunghi l'obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie, anche se, in situazioni dove è consigliata e opportuna, continuerò a utilizzarla e chiedere agli altri di farlo. Dobbiamo però uscire dalla dimensione dell'obbligo, è il momento di trattare il Sars-Cov-2 come altri virus simili. Farlo avrebbe ricadute positive su molti aspetti che appesantiscono l'organizzazione ospedaliera, legati ad esempio ai tamponi”.

Di opinione diametralmente opposta Nino Cartabellotta, della Fondazione Gimbe.

"Personalmente ritengo che l'obbligo di mascherina in ospedale e negli ambienti sanitari vada mantenuto ovunque. In subordine, in ambito ospedaliero l'obbligo potrebbe essere circoscritto solo a reparti dove sono ricoverati pazienti fragili, immunodepressi e a rischio di infezioni. E in altri contesti, ad esempio ambulatori affollati con lunghe attese, per contenere la circolazione di patogeni, in particolare durante la stagione influenzale".

 

Seguici sui nostri canali