Punto di svolta

La Madonna di Trevignano sarà demolita: "Dovrà sparire entro 90 giorni"

La statua che piange lacrime di sangue della presunta veggente Gisella Cardia non potrà più stare sul terreno a Il Torrione

La Madonna di Trevignano sarà demolita: "Dovrà sparire entro 90 giorni"
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Dopo gli ultimissimi avvicendamenti che hanno riportato il tema al centro dei dibatti e delle discussioni pubbliche, sulla vicenda della Madonna di Trevignano, quella che piange lacrime di sangue, è pronto a calare definitivamente il sipario. Un'ordinanza di demolizione, emessa dal Comune romano, infatti, ha disposto che la statua di Maria situata da diversi anni sul terreno a Il Torrione, in via Campo Le Rose, meta del pellegrinaggio di tantissimi fedeli, dovrà sparire entro 90 giorni.

"La Madonna di Trevignano dovrà sparire entro 90 giorni"

A meno di clamorosi dietrofront, la storia della Madonna di Trevignano, la statua che piange lacrime di sangue, si sta dirigendo verso la sua fine. Nel luogo realizzato dall'associazione onlus La Madonna di Trevignano Romano ETS, divenuto nel tempo meta dei pellegrinaggi di fedeli che avvenivano soprattutto il 3 di ogni mese, giorno in cui la presunta veggente Gisella Cardia riceveva messaggi direttamente da Maria, la statua della Madonna è stata sottoposta a un'ordinanza di demolizione.

A emetterla è stato l'Ufficio pianificazione e gestione del territorio del Comune di Trevignano Romano, il quale ha affermato che la statua della Madonna dovrà sparire entro 90 giorni, pena una multa e l'automatica acquisizione del terreno da parte del Comune.

"I beni e la loro area di sedime nonché quella necessaria secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusivamente realizzate, così come indicate nella planimetria allegata alla presente, verranno automaticamente acquisiti al patrimonio disponibile del Comune".

L'ordinanza riferisce nello specifico che sul terreno a Il Torrione, in via Campo Le Rose, all'interno del Parco di Bracciano e Martignano, non ci potranno più essere la Madonna, il Crocifisso di Gesù, un altro azzurro, la teca, le panche e il gazebo.

Il sopralluogo dei vigili era avvenuto a marzo del 2021 e in seguito a ciò era stata stilata una relazione contenente "opere in assenza di titolo autorizzativo". Secondo l'amministrazione comunale all'interno del terreno sono state messe delle strutture che, data la vocazione agricola e i vincoli paesaggistici a cui è soggetto, non ci potrebbero stare.

In riferimento all'ordinanza di demolizione è intervenuto uno dei legali di Gisella Cardia, affermando che l'associazione si prepara a fare ricorso al Tar.

Indagine per abuso di credulità popolare

Nel frattempo, il caso di Gisella Cardia e della Madonna che piange sangue ha avuto altri nuovi aggiornamenti. La presunta veggente, divenuta irrintracciabile pochi giorni prima di Pasqua (dopo che un investigatore privato aveva presentato un esposto in Questura dicendo che la Madonna di Trevignano in realtà piange lacrime di sangue di maiale) a parte una comparsata al programma "Cinque Minuti" di Bruno Vespa su Rai 1, è tornata nella sua casa a Trevignano Romano.

Gisella Cardia

La 53enne, tuttavia, pare che si sia barricata in casa.

"Sabato scorso è tornata – ha detto il vicino - lei non esce mai di casa, invece il marito esce. Si è tornato a vedere un po’ di movimento da queste parti, i fedeli le portano la spesa a casa"

Sul caso della Madonna di Trevignano, infatti, è in corso l’indagine della Procura di Civitavecchia, che nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo per “abuso di credulità popolare”, al momento a carico di ignoti.

Dove sono finiti i soldi delle donazioni?

I miracoli della Madonna di Trevignano Romano hanno richiamato fedeli da ogni dove, i quali sono arrivati persino a spendere 3mila euro per avere una replica della statuetta di Maria che piange sangue. La Cereria Ternana, produttrice delle copie, vendute a 60 euro l'una, ha però affermato di aver fermato la produzione.

In tanti poi si sono chiesti su che basi si fondasse il business della Madonna di Trevignano. Per i pellegrini l’associazione – che sarebbe stata destinataria anche del 5 per mille – stipulava convenzioni sia con un monastero di Bassano Romano in provincia di Viterbo, sia con un convento di Vetralla. La onlus prendeva anche donazioni per un progetto di accoglienza per bambini e per un pozzo di acqua santa. Ora però i donatori potrebbero chiedere indietro i soldi, o comunque sapere con certezza dove sono finiti.

Tra questi ci sono anche le donazioni effettuate da Luigi Avella, 70enne ex funzionario del ministero dell’Economia e laureato in giurisprudenza e teologia, che negli anni è arrivato a donare 123mila euro, 30mila dei quali al marito di Gisella, Giovanni Cardia.

La moltiplicazione di gnocchi e pizza

Il 70enne rappresenta uno dei fedeli pentiti. Secondo lui c'era qualcosa di diabolico "nel suo ostinarsi a raccontare di essere in grado di far lacrimare sangue alla statua della Madonna e nel sostenere di essere in grado di moltiplicare pizze e gnocchi".

A proposito della moltiplicazione di gnocchi e pizza, era stata proprio Gisella Cardia a spiegare il miracolo.

"Non era prevista una cena per 15 persone – racconta Cardia ad Alberto Caccialanza, cremonese che si è convertito nel 2014 assistendo alle apparizioni mariane di San Bonico a Piacenza e da quel giorno diventato “cacciatore” di apparizioni mariane – allora avevo un piccolissimo pranzo con degli gnocchi e il coniglio. Così ho detto a una mia amica che intanto io porto quello. E lei giustamente mi guardava per dirmi 'ma che cosa ci fai con un piattino di gnocchi'. Vabbè qualcosa ci inventeremo. Allora portiamo questi gnocchi e questo coniglio, credimi veramente due pezzettini, e nel frattempo che li abbiamo riscaldati, nel frattempo lei ha preso qualcosa che aveva in freezer. Tutti abbiamo apparecchiato il tavolo. Io non so come sia stato possibile, ma mentre ci riscaldavamo e riempivamo i piatti, tutti avevano gli gnocchi e hanno mangiato in 15 persone. Ed è incredibile questa cosa".

Allo stesso modo sarebbe andata con la pizza.

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