Cosa è successo

Bloccate nel porto di Genova sette tonnellate di pesto Giovanni Rana (prodotto a Chicago)

Presunte irregolarità in merito alla legge europea sugli alimenti

Bloccate nel porto di Genova sette tonnellate di pesto Giovanni Rana (prodotto a Chicago)
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Sotto la lente Giovanni Rana, il celebre Re del tortellino, la cui omonima azienda rappresenta un vero e proprio marchio leader nel settore della pasta fresca. Nelle scorse ore, infatti, sono state sequestrate al porto di Genova ben 7 tonnellate di pesto alla genovese prodotto dalla Rana Meal Solution, azienda del gruppo con sede a Chicago, da parte degli ispettori di frontiera del Ministero della Salute.

(Crediti fotografici del ritratto di Giovanni Rana: Carospock - Opera propria)

Bloccate nel porto di Genova sette tonnellate di pesto Giovanni Rana

Un maxi carico di vasetti ora si trova in stallo al porto di Genova. Come raccontato da Prima Verona, sette tonnellate di pesto alla genovese Giovanni Rana sono state poste sotto sequestro dagli ispettori di frontiera del Ministero della Salute.

Il sequestro riguarderebbe presunte irregolarità in merito alla legge europea sugli alimenti. A finire nell'occhio del ciclone i barattoli di pesto prodotti dalla Rana Meal Solution, azienda del gruppo che ha sede a Chicago. Il pesto alla genovese, quindi, non sarebbe propriamente made in Italy, ma bensì made in Usa perché appunto prodotto nello stabilimento di Batlett Ilinois.

L'azienda ha presentato ricorso al Tar

I legali dell'azienda veronese hanno immediatamente "impugnato" il provvedimento, chiedendo lo sblocco del sequestro, presentando ricorso al Tar della Liguria. Dall'altra parte, però, la situazione è molto chiara: per il prodotto si decreta la "non ammissione nel territorio comunitario del pesto-salsa al basilico perché non conforme per controllo identità non soddisfacente ai sensi del regolamento della Comunità europea".

Una battaglia, dunque, che si giocherà sui tavoli (non a tavola) della giustizia. Sembra che la partita sia proprio sull'uso dell'indicazione geografica. Quel "genovese", insomma, è proprio indigesto agli ispettori del Ministero... D'altronde la Legge italiana si "batte" da sempre sul tema dell'utilizzo di denominazioni geografiche nei marchi commerciali.

Il prodotto era destinato alla Francia e alla Spagna

Ma dall'altra parte le intenzioni sono state ben spiegate: il carico di quasi 800 bidoni di prodotto era diretto nel Veronese, allo stabilimento di San Giovanni Lupatoto (proveniente dagli States) e destinato al cliente finale Costco, in Francia e Spagna. La catena di supermercati Costco infatti commercializza tale prodotto con il marchio Kirkland e lo posiziona, poi, sugli scaffali dei tanti centri commerciali di mezzo mondo (tranne l'Italia) con il nome di Basil Pesto.

Ora servirà del tempo per chiarire tutti i dubbi su quelle etichette della discordia, e nel frattempo le 7 tonnellate resteranno ferme all'Agenzia delle Dogane.

La nota dell’azienda Giovanni Rana

Queste le parole dell'azienda Giovanni Rana in una nota pubblicata da Open:

"Attraverso la propria controllata americana Rana Meal Solution – produce pesto per il mercato americano utilizzando esclusivamente basilico coltivato in Liguria con certificazione DOP ottenuta dal Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP; L’azienda è il maggiore esportatore di basilico DOP a livello mondiale da circa 12 anni; L’etichetta del prodotto in questione, infatti, riporta la dicitura “100% Imported italian basil DOP” e il bollino di certificazione del Consorzio di Tutela del Basilico Genovese DOP; Pastificio Rana – certa della correttezza del proprio operato e del rispetto delle normative nazionali ed internazionali – ha mostrato la massima collaborazione e trasparenza e ripone la propria fiducia nell’operato degli organi giudiziari competenti".

Su Giovanni Rana c'è tantissimo da dire. Il suo percorso lavorativo, ad ogni modo, è ben noto. Nato a Cologna Veneta nel 1937, ha lasciato gli studi a 11 anni e ha iniziato a lavorare come garzone a San Giovanni Lupatoto, nel panificio dei fratelli. Veronese doc, insomma, garantito, certificato. Poi da quel momento la sua lungimiranza l'ha portato a fare passi da gigante. A 24 anni ha creato un laboratorio per la creazione dei tortellini. Quei tortellini, lo sappiamo, che hanno fatto di lui un vero e proprio leader nel settore. E ha portato San Giovanni Lupatoto sotto i riflettori mondiali, dato che ancora oggi è il quartier generale dell'azienda.

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