Sorpresa

Renzi ora diventa direttore di un giornale, il Riformista

Prende il posto di Sansonetti, che si sposta all'Unità

Renzi ora diventa direttore di un giornale, il Riformista
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Qualcuno potrebbe dire che ci mancava giusto questa. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, da oggi entra nel mondo del giornalismo. E' il nuovo direttore del Riformista. Succede a Pietro Sansonetti, che si sposta a L'Unità.

Matteo Renzi direttore del Riformista

Può piacere o non piacere, ma tutto si può dire di Matteo Renzi tranne che non sia una persona che sa mettersi in gioco, accettare le sfide e stupire. E da oggi, mercoledì  5 aprile 2023, l'ex premier ne avrà un'altra di sfida: è infatti il nuovo direttore de Il Riformista.

Sì, avete capito bene, Renzi si butta nel giornalismo. Un annuncio a sorpresa, che l'ex presidente del Consiglio ha voluto anticipare a chi oggi occupa la poltrona di Palazzo Chigi: Giorgia Meloni è stata la prima a sapere in anteprima la notizia, come ha confermato lo stesso nuovo direttore.

"Stamani ho chiamato la presidente del Consiglio, di cui sono un fiero oppositore e a cui non lasceremo passare mezza virgola, per informarla. È stata la prima a sapere questa notizia".

Renzi non lascia la politica

Un impegno che però non significa che Renzi lascerà la politica. Anzi.

 "Non lascio ma raddoppio, continuerò a fare il parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula, a fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra un carico da novanta, tentando di fare un'operazione che serve al Paese. Sarò direttore per un anno, poi
vedremo cosa fare da grandi".

Il ritorno de L'Unità

Le notizie di rilevanza, però, sono due. Perché oltre alla "discesa in campo (editoriale)" di Renzi, c'è anche il ritorno in edicola de L'Unità (che negli ultimi anni usciva soltanto una volta all'anno, per mantenere il nome). Alla guida del quotidiano di sinistra ci sarà Pietro Sansonetti, per tre anni direttore del Riformista. Per lui è un ritorno al passato, dato che è stato condirettore e cronista del giornale fondato da Antonio Gramsci per molti anni.

Le motivazioni dell'operazione sono state spiegate da Alfredo Romeo, editore dei due quotidiani.

"Sono entrato nell'editoria per una ragione semplice: oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia. Nel panorama della stampa italiana ci sono spazi molto ampi da riempire. Ho deciso di investire risorse per aiutare a colmare questi spazi. L'editoria difficilmente è un affare vantaggioso, ma non penso che il profitto possa essere l'unico scopo e l'unico interesse di un imprenditore. Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida".

"Per questo motivo quattro anni fa ho acquistato la testata Il Riformista. Che è nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro. In una cornice radicale, liberale e garantista. Poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, ma ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo".

"Finalmente la sinistra storica e tradizionale tornerà ad avere un suo giornale. Spero sia un contributo perché la sinistra torni a pensare e a correre. Il Riformista invece tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di aspirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo".

"Per questo ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore come Matteo Renzi di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato. L'Unità e il Riformista saranno giornali diversi, in alcune cose anche contrapposti. Dialogheranno e combatteranno, per il pluralismo e per la crescita del Paese. Penso che dal mese di maggio, quando tutti e due i giornali andranno a regime, la sinistra italiana potrà avere nuovo ossigeno, nuovo cuore, nuova anima. Lo stesso mi auguro per tutte le forze riformiste del paese ovunque collocate. Io sosterrò questo sforzo naturalmente nel pieno e assoluto rispetto dell' indipendenza di due direzioni così autorevoli".

 

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