Qualificazioni agli Europei

Italia-Inghilterra a Napoli: scocca l'ora di Retegui

A Napoli l'attesa è tutta per il 23enne attaccante argentino. Favoriti gli inglesi, ma non ci battono quasi mai...

Italia-Inghilterra a Napoli: scocca l'ora di Retegui
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Inutile girarci intorno. L'attesa è tutta per lui: Mateo Retegui, 23 anni, oriundo pescato dal ct Roberto Mancini nel Tigre, campionato argentino. Sarà lui a guidare l'Italia nella sfida in programma questa sera, giovedì  23 marzo 2023, con l'Inghilterra. Un argentino a Napoli, in quello stadio dedicato a Diego Armando Maradona, nell'anno in cui gli azzurri (napoletani) si apprestano a conquistare il terzo scudetto della loro storia, il primo senza "D10S".

La partita sarà trasmessa in chiaro su Rai Uno a partire dalle 20.45 (disponibile anche in streaming su RaiPlay).

Italia-Inghilterra: alla scoperta di Mateo Retegui

D'altronde, non ci sono molte alternative. Quella Nazionale italiana che ha sfornato grandi bomber, da Gigi Riva a Pippo Inzaghi, da Gianluca Vialli a Bobo Vieri (senza contare i vari Totti, Del Piero, Baggio e via dicendo), oggi vive una vera e propria crisi nel reparto offensivo. Dietro Ciro Immobile c'è poco o nulla: Belotti si è perso a Roma, Scamacca gioca poco (e segna ancora meno) nel West Ham, Gnonto è un 19enne di belle speranze senza nemmeno una presenza in serie A. E allora ecco che il Mancio - che non è nuovo a sorprese (vedi lo stesso Gnonto, o Zaniolo convocato in azzurro prima ancora del debutto in campionato) - è andato a pescare Retegui.

Ma chi è Mateo Retegui? Centravanti di 23 anni, 186 centimetri di altezza per 86 chili, è esploso negli ultimi due anni nel Tigre, con cui ha realizzato già 25 reti in 34 partite in Argentina Il suo cartellino è di proprietà del Boca Juniors (la squadra di Maradona, così tanto per tornare sul tema), che lo ha dato in prestito e che già si frega le mani sperando in un'asta che potrebbe coinvolgere anche le nostre squadre la prossima estate. Sul ragazzo, infatti, si è già parlato di un interesse di Inter e Milan. 

Italia-Inghilterra: le formazioni

Accanto a lui giocheranno due certezze azzurre: Mimmo Berardi e Lorenzo Pellegrini. Incursori, fantasiosi, giocatori di qualità, ma non due bomber. E dunque va da sé che tutti si aspettano i gol proprio dal debuttante.

Il modulo sarà il solito 4-3-3. Nessun dubbio in porta, con Gigio Donnarumma a guidare la difesa (nonostante gli ultimi "inciampi" con il Psg). Davanti a lui, il capitano del Napoli Di Lorenzo e il romanista Spinazzola sulle fasce e l'inedita coppia centrale Toloi-Acerbi, con quest'ultimo che con l'Inter ha ritrovato lo smalto che sembrava perso.

Detto del tridente, i tre di mezzo non si discutono: Barella-Jorginho-Verratti.

Tra gli assenti, impossibile non pensare a Federico Chiesa, probabilmente il giocatore più talentuoso del nostro calcio, fermo per i postumi di una tendinite che lo ha costretto a uscire nell'ultima partita tra Inter e Juventus pochi minuti dopo il suo ingresso in campo.

Sarà 4-3-3 anche per Gareth Southgate, con Pickford in porta, linea difensiva con  Walker, Maguire, Stones, Shaw, mediana di assoluta qualità con  Rice, Bellingham e Henderson e tridente che fa paura: Saka, Kane, Foden.  

Italia-Inghilterra: i precedenti

Italia-Inghilterra ricorda un dolce precedente, la finale dell'ultimo Europeo, che ci ha consegnato il titolo continentale. Inutile dire che oggi la situazione è molto diversa e i "tre leoni" sono nettamente favoriti. Ma, come ha sottolineato Southgate alla vigilia, non ci battono da una vita.

Il bilancio nelle partite ufficiali è schiacciante: sei vittorie azzurre, quattro pareggi (con due vittorie ai rigori per l'Italia) e un solo successo inglese. 


L'Italia non gioca a Napoli da 10 anni: Italia-Armenia 2-2, 15 ottobre 2013.   A segnare l’ultima rete azzurra in quello che allora si chiamava stadio San Paolo, fu Mario Balotelli. Per ritrovare una vittoria dell’Italia bisogna tornare invece indietro fino al 15 novembre 1997, quando Pierluigi Casiraghi segnò il gol decisivo nello spareggio per accedere ai Mondiali con la Russia.

Un altro precedente napoletano - stavolta doloroso - è la semifinale del Mondiale 1990, quando gli azzurri persero ai rigori al San Paolo contro l'Argentina di Diego Armando Maradona. Sempre lui, insomma...

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