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"Siete di Bari? Siete italiani?", giornalista pugliese insultato in diretta da tifosi bresciani

Grave episodio di razzismo territoriale prima della partita di Serie B tra Brescia e Bari

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Grave episodio di razzismo territoriale accaduto prima della partita di Serie B tra Brescia e Bari. Luca Guerra, giornalista di Radio Selene, mentre stava annunciando in diretta le formazioni ufficiali delle due squadre, è stato insultato da un tifoso bresciano che gli ha posto la domanda:

"Siete di Bari? Siete italiani?".

Razzismo territoriale, giornalista barese insultato da tifosi bresciani

Una vicenda che nel 2023 speravamo di non vedere più. Invece, dopo le molestie in diretta tv alla giornalista Greta Beccaglia, proprio lo scorso sabato, 25 febbraio, si è verificato un episodio simile, questa volta però relativo ad un caso di razzismo territoriale. Vittima dello scherno di alcuni tifosi bresciani è Luca Guerra, giornalista di Radio Selene, emittente locale di Bari, giunto allo stadio Rigamonti per la telecronaca calcistica della partita di Serie B tra Brescia e Bari.

Come si può evincere dal filmato, il giornalista Luca Guerra, mentre era in diretta per annunciare le formazioni ufficiali delle due squadre, è stato improvvisamente interrotto da alcuni tifosi del Brescia che gli hanno rivolto le domande razziste:

"Siete di Bari? Siete italiani?".

Il reporter barese, a quel punto, ha risposto a tono alla sgradevole provocazione:

"Sì, sono italiano, deficiente".

Arrabbiato per quanto accaduto, Luca Guerra ha così proseguito commentando l'episodio razzista appena subito:

"Il razzismo territoriale fa parte ancora della testa di qualcuno nel 2023, verrebbe voglia di tornare a casa se qualche deficiente ci chiede, 'siete di Bari, siete italiani?'. Ma andiamo oltre questi deficienti, che non vi abbiamo mostrato altrimenti sarebbe stato un momento di gloria immeritato per loro".

Al termine della partita tra Brescia e Bari, finita 0 a 2 per i pugliesi, poi, il giornalista di Radio Selene, si è sfogato anche sui suoi canali social:

"50 secondi per capire che c'è qualcuno che ancora è indietro con il cervello di 50 anni. Mi scuso se ho detto tre parolacce in onda, non è nel mio stile. Ma di fronte a delle provocazioni così spicciole si viene colpiti nell'orgoglio. La persona inutile dall'altra parte aveva più o meno la mia età e ridacchiava, spalleggiato da altri quattro amichetti. Tutti tifosi del Brescia. Ha perso sul campo ma aveva già perso la sua partita con la civiltà. Buona serata e a mai più".

La giornalista Greta Beccaglia molestata in diretta tv

Come affermato in precedenza, dai toni diversi, ma dalle dinamiche simili, il 27 novembre 2021, la giornalista Greta Beccaglia, inviata della trasmissione "A tutto gol" di Toscana Tv per seguire il derby di Serie A tra Empoli e Fiorentina, è stata vittima di un gravissimo episodio di molestie sessuali.

La reporter, all'esterno dello stadio Castellani di Empoli per raccogliere pareri a caldo dei tifosi nel post-partita, prima è stata raggiunta da alcuni commenti poco eleganti dei supporters empolesi, e poi addirittura un uomo le è passato alle spalle dandole una pacca sul sedere.

Greta Beccaglia, lì per lì, ha proseguito con il servizio, limitandosi a rispondergli:

"Scusami, non puoi fare questo, mi dispiace".

A colpire molti, tuttavia, sono stati anche i commenti dallo studio. Il conduttore della trasmissione Giorgio Micheletti ha prima detto alla collega "Dai, non te la prendere", e poi - quando un altro tifoso ha allungato le mani sulla giornalista - ha aggiunto "Si cresce anche attraverso queste esperienze". Chiudendo poi il collegamento con un "così almeno puoi reagire con qualche sano schiaffone che se fosse stato dato da piccolo a qualcuno avrebbe evitato certi atteggiamenti".

La vicenda, che aveva fatto il giro del Web creando ovunque grande indignazione, si era conclusa alla fine con una denuncia, il Daspo e un'indagine per violenza sessuale nei confronti di Andrea Serrani, ristoratore 45enne di Ancona, nonché l'uomo che ha palpeggiato la giornalista in diretta tv. Il responsabile si era poi scusato e pentito pubblicamente:

"Mi scuso per il gesto. Non so cosa mi è preso in quel momento".

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