Cospito: Cassazione lo lascia al 41bis, ordigno a Pisa, "Presto morirò", "Assassini"
L'anarchico annuncia che smetterà di assumere anche il potassio: "Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta"
È stato rigettato nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 25 febbraio 2023, dalla Cassazione il ricorso contro il regime carcerario 41bis presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, il leader anarchico in sciopero della fame da quasi quattro mesi e detenuto nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano.
Cospito: Cassazione lo lascia al 41bis
"Leggendo i pareri favorevoli della Procura nazionale antimafia, dei pm di Torino e del Dap inviati al ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica. Dopo la lettura della requisitoria del procuratore generale Pietro Gaeta (che invece aveva chiesto il riesame del tribunale di sorveglianza, ndr) pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo".
Così il suo avvocato Flavio Rossi Albertini.
La decisione della Cassazione insomma rimane in linea con le parole del Guardasigilli Carlo Nordio che il 9 febbraio aveva a sua volta respinto la stessa istanza sostenendo che Cospito è ancora al vertice del movimento anarchico e ne ispira le azioni in Italia e all'estero.
"Assassini", "Morirò presto"
Appena appresa la notizia del verdetto della Cassazione, i manifestanti del sit-in in solidarietà in piazza a Roma con Cospito hanno urlato "assassini". "Saranno responsabili di tutto quello che succederà", hanno aggiunto i partecipanti alla manifestazione sotto la Corte.
Da Milano ha fatto sentire la sua voce anche lo stesso Cospito: "Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta" ha detto ai sanitari che lo seguono costantemente, dicendosi sicuro che morirà presto.
Subito dopo il rigetto dell'istanza di revoca del quarantuno bis, l'esponente anarchico ha infatti anche annunciato di voler sospendere gli integratori e in particolare il potassio.
Ordigno inesploso a Pisa
Intanto è stato rimosso dagli artificieri l'ordigno inesploso trovato presso uno degli ingressi carrabili del tribunale di Pisa. La zona è stata a lungo interdetta per consentire il lavoro degli agenti della polizia scientifica ed il tribunale è stato interamente evacuato.
L’ordigno inesploso era stato ritrovato nella tarda mattinata di giovedì dopo che alcuni passanti si sono accorti della presenza delle bomba, costituita da una bottiglietta di plastica e da un fornello da campeggio.
Secondo la Digos, al momento sarebbero 15 i sospettati e si starebbe facendo largo la pista anarchica. Dalle riprese esterne effettuate dal sistema di videosorveglianza presente nei pressi del tribunale, l’attentatore sarebbe stato ripreso dalle telecamere.
La bomba artigianale poteva davvero esplodere: da quanto risulta, infatti, l'ordigno si sarebbe dovuto attivare con l'accensione della miccia cartacea, ma qualcosa pare essere andato storno e, fortunatamente, non è esploso.