Incredibile

Dal carcere scrive alla moglie dell’uomo che ha ucciso, ma è una lettera di insulti

Giuseppe Di Giacomo uccise per liti di condominio Davide Calbucci: ora ha scritto alla vedova Iwona Bednarz, insultandola dal carcere

Dal carcere scrive alla moglie dell’uomo che ha ucciso, ma è una lettera di insulti
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Non solo ha ucciso suo marito e le ha rovinato la vita, ma ora, a distanza di un paio d'anni, le ha anche scritto una lettera carica d'insulti. E' una vicenda incredibile quella che vede protagonista Giuseppe Di Giacomo e Iwona Bednarz.

Uccide il vicino di casa per le liti condominiali

Era il 19 dicembre 2020 quando Di Giacomo, che oggi ha 69 anni, uccise con 34 coltellate in un parco di Cesena il vicino di casa Davide Calbucci (49 anni, sposato con Iwona Bednarz e padre di una ragazza). Alla base dell'aggressione sfociata in un omicidio anni di tensioni per questioni condominiali, con tanto di accuse incrociate di aggressioni e molestie. Un quadro decisamente teso - ma purtroppo non è il solo caso che abbiamo visto, anche di recente - e degenerato sino all'omicidio. Di Giacomo oggi si trova in carcere ad Ancona e nei giorni scorsi è stato condannato definitivamente all'ergastolo per omicidio premeditato con le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà.

La lettera di insulti alla moglie della vittima

Durante le vacanze  di Natale la vedova si trovava in Polonia, e quando è rientrata a casa ha trovato una lettera nella casella della posta. Bollette? Pubblicità? No. Una missiva che arrivava dal carcere di Ancona, scritta proprio dall'uomo che ha ucciso suo marito. Lei, che ha raccontato le sue sensazioni al Corriere, l'ha aperta pensando che contenesse parole di scuse e pentimento, come ci si potrebbe legittimamente aspettare.

E invece no. Quella lettera conteneva una svariata sequela di insulti.

Il dolore della vedova e il pensiero per il killer: "So che soffre"

Impossibile non solidarizzare con la donna, cercando - probabilmente senza riuscirci - di comprenderne il dolore. Perché - come ha raccontato la donna - quel dolore è ancora vivo ogni giorno in lei e in sua figlia.

E così, tramite il suo legale, la vedova ha scritto all'Ufficio di Sorveglianza di Ancona chiedendo al magistrato di fare ulteriori valutazioni sui benefici penitenziari. Anche perché la lettera sembra proprio provenire dal killer di suo marito. A dimostrarlo è - secondo quanto ha raccontato la donna - la calligrafia del tutto simile a quella di altre lettere che Di Giacomo ha scritto dal penitenziario di Ancona.

Tra i sentimenti provati dalla donna anche la consapevolezza:

"Questa lettera non fa altro che confermarmi che Di Giacomo ha iniziato a soffrire, perché ha capito che dalla prigione non uscirà più".

 

 

 

 

 

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