Tensione alle stelle

Caso Cospito, lettere degli anarchici ai manager di aziende: "Vi colpiremo a morte davanti alle famiglie"

I messaggi minatori avrebbero individuato in un dirigente della Iveco Defence Vehicles il "soggetto ideale per la vendetta"

Caso Cospito, lettere degli anarchici ai manager di aziende: "Vi colpiremo a morte davanti alle famiglie"
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Un volantino dattiloscritto, a firma Fai (Federazione anarchica informale), recapitato ad un giornale e a diversi manager di aziende.

"Vi colpiremo a morte davanti alle famiglie".

E' stato questo il messaggio minatorio che l'associazione anarchica ha voluto mandare in riferimento al caso di Alfredo Cospito, anarchico sottoposto al 41-bis che da centinaia di giorni sta portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro il carcere duro. Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi:

"Modalità già viste e attendibilità da verificare. Ma il livello di attenzione è alto".

Lettere minatorie degli anarchici ai manager di aziende

Dalla serata di ieri, mercoledì 15 febbraio 2023, si è generato grande subbuglio attorno alle figure di alcuni manager di azienda che hanno ricevuto una lettera dattiloscritta, a firma Fai (Federazione anarchica informale), fatta recapitare in una busta gialla e con all'interno un proiettile. Il contenuto del messaggio minatorio si riferisce agli ultimi sviluppi della vicenda relativa ad Alfredo Cospito, esponente anarchico sottoposto al 41-bis, le cui condizioni di salute si stanno aggravando giorno dopo giorno per un prolungato sciopero della fame portato avanti per protestare contro il regime del carcere duro.

Nello specifico le lettere minacciose avrebbero come obiettivo un manager di azienda particolare, considerato il "soggetto ideale per la vendetta". Come riferito dall'AdnKronos, pare che quest'ultimo sarebbe un dirigente torinese operante per la Iveco Defence Vehicles, brand del gruppo automotive che produce veicoli da difesa e per la Protezione civile altamente specializzata. La lettera, però, è stata inviata nella sede ufficiale della Iveco situata a Bolzano.

Il testo del volantino minatorio Fai

"Per Alfredo Cospito fratello e compagno. La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all'attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture".

Il manager, individuato come obiettivo, viene descritto nella lettera come "l'anima nera delle operazioni di mercato (...), al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina - e ancora - verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema - si legge nella lettera - indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli (...). Verrà colpito a morte davanti alla famiglia".

La mittente indicata nella lettera di minacce è Anna Beniamino, compagna di Alfredo Cospito e militante anarchica reclusa a Rebibbia in sciopero della fame in solidarietà con lui. Nell'etichetta bianca sulla busta gialla Beniamino è indicata come avvocato e tra il nome e il cognome vi è un altro nome falso, "Spitoco", anagramma di Cospito. Nell'indirizzo una simbolica via della Libertà a Terni.

"Il manager è il soggetto ideale per la vendetta di Alfredo e di tutti i compagni in carcere. Può essere colpito in qualsiasi momento. Conosciamo le sue abitudini, gli interessi (...). Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni. La forza anarchica con le sue articolazioni condurrà una campagna di lotta senza fine contro i servi dell'industria della morte perché per distruggere le aziende bisogna colpire gli uomini - poi l'appello della Fai alla mobilitazione generale - Invitiamo tutti i gruppi e i singoli Fai a colpire con ogni mezzo necessario".

Piantedosi: "Attenzione massima"

Sulle lettere minatorie recapitate ai manager aziendali si è espresso il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al Centro di educazione e documentazione ambientale Pio La Torre di Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta:

''Sono modalità già viste, adesso l'importanza, l'attendibilità, la concretezza, la pericolosità sarà valutata dagli inquirenti. Noi abbiamo un livello di attenzione già alto. C'è l'attenzione massima delle forze dell'ordine che su questo tema sono state puntuali''.

Le recenti azioni violente degli anarchici

Come atto di solidarietà per la vicenda Cospito, il mondo anarchico nazionale e non solo si è mosso di recente con manifestazioni cittadini che, in alcune situazioni, sono sfociate in veri e propri scontri con le forze di polizia. Nella nostra Penisola gli episodi più gravi sono avvenuti a Roma e Milano.

Nella Capitale, nella notte tra sabato 28 e domenica 29 gennaio 2023, gli anarchici hanno avuto un confronto acceso con i poliziotti. In 41 sono stati identificati e denunciati. A seguito degli scontri, verso le 2 di notte, una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino. Le guardie si sono immediatamente mobilitate, non riuscendo però a trovare i responsabili, anche se dai primi accertamenti, il fatto è ritenuto legato alle proteste degli anarchici.

A Milano, invece, sabato 11 febbraio 2023, dalla zuffa tra polizia e anarchici, sei agenti sono rimasti feriti con ustioni provocate dall'esplosione di un paio di bombe carta. Undici sono state le denunce nei confronti di esponenti di area anarchica milanese, ma anche di Sondrio, Torino e Trento, per violenza e resistenza a Pubblico ufficiale, porto abusivo di armi improprie.

La vicenda Cospito, però, aveva ricevuto grande solidarietà anche dai movimenti anarchici all'estero.  Dopo l'attacco effettuato il 2 dicembre ad Atene contro l'auto di Susanna Schlein, primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia, lo scorso venerdì 27 gennaio 2023 anche alle sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona è toccata la stessa sorte. Nella capitale tedesca è stata incendiata l'automobile con targa diplomatica del primo consigliere dell’ambasciata, Luigi Estero. Nella città catalana, invece, venerdì sera ignoti hanno infranto la vetrata del palazzo dove ha sede il consolato italiano imbrattando una parete dell’ingresso dell’edificio con le scritte "Libertat Cospito“, “Amnistia totale” e “Stato italiano omicida”.

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