Ennesima morte sul lavoro, 46enne schiacciato da una lastra di cemento
L'incidente è avvenuto questa mattina in un cantiere di Pagazzano. La rabbia dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero per mercoledì 12 maggio.

Un altro tragico infortunio sul lavoro. L'ennesimo, a pochi giorni di distanza dalle morti di Luana e Mattia che avevano lasciato senza parole l'intero Paese. Questa volta a perdere la vita mentre stava svolgendo il suo lavoro, racconta Prima Treviglio, è stato Maurizio Gritti, 46 anni di Calcinate, in provincia di Bergamo, titolare dell'azienda edile che si stava occupando del cantiere in Largo Canova, a Pagazzano dove questa mattina, intorno alle 10, si è verificato l'incidente.
Schiacciato da una lastra di cemento
Il 46enne stava lavorando insieme ai suoi dipendenti all'interno del cantiere di Largo Canova quando, per motivi ancora da accertare, è rimasto schiacciato da una lastra di cemento armato che stava posizionando. Immediata la chiamata al 118 che ha inviato sul posto un'ambulanza della Croce rossa di Treviglio e un'automedica in codice rosso. Inutile, però, ogni tentativo di soccorrere il 46enne. Sul luogo dell'incidente sono poi giunti anche i Vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici di Ats Bergamo per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Al personale medico non è rimasto altro che constatare il decesso dell'uomo. La salma del 46enne è stata poi trasportata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Il cordoglio del governatore Fontana
"Purtroppo un altro tragico incidente sul lavoro funesta il nostro territorio. Nell'esprimere profondo cordoglio, anche a nome dell'intera Giunta regionale, porgo le più sentite condoglianze ai familiari della vittima".
Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso dell'incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Pagazzano dove ha perso la vita un uomo.
"Ancora una volta - conclude il governatore - desidero ribadire che il nostro impegno e la nostra determinazione per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro sono costanti"
La rabbia dei sindacati: proclamato lo sciopero
Si è celebrata proprio settimana scorsa, il 28 aprile, la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e già la Bassa si trova a piangere un’altra morte bianca. Una piaga che l’anno scorso ha visto una vera e propria impennata, chiaramente dovuta alle decine di morti sul lavoro uccisi dal Covid-19 (medici, infermieri, ma anche soccorritori, agenti di polizia e di attività di pubblico servizio). Erano invece calate – effetto del lockdown – le denunce per infortuni, passate in Bergamasca da 13mila 973 nel 2019 a 11mila 503 nel 2020.
Anche i dati regionali confermano, sulla carta, una diminuzione degli infortuni in itinere del 43% (da 21mila 845 nel 2019 a 12.297 nel 2020) e una diminuzione di infortuni con mezzo di trasporto sul lavoro del 40% (da 3.120 nel 2.019 a 1.846 nel 2020). Di più: anche il 2021 sembrava far ben sperare: nei primi due mesi di quest’anno, in provincia di Bergamo le denunce per infortunio sul lavoro sono state 1586, contro le 2146 dell’anno precedente, prima della pandemia.
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