IL COMMENTO

Sanremo 2023, il diario Irriverente della seconda serata

Menomale che ci ha pensato l'inedito trio formato da Al Bano Carrisi, Massimo Ranieri e Morandi a ridare un po' di brio

Sanremo 2023, il diario Irriverente della seconda serata
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Buona la prima, eccezion fatta per la deforestazione delle rose, gli unici fiori che, almeno da un paio di anni a questa parte, avevano adornato e arricchito la scenografia dell'Ariston, avvenuta in seguito ad una vera e propria crisi isterica di Blanco, non so voi, ma io uno così non lo inviterei nemmeno alla sagra della porchetta. I dati auditel hanno confermato che quella di martedì sera è stata in assoluto una delle prime serate più viste del Festival di Sanremo. Pensate un po', Amadeus & Co. sono riusciti a tenere incollati davanti alla televisione oltre 10 milioni e 750 mila telespettatori con il 62,4% di share. Che dire, un primato da record, visto che numeri così non si vedevano dal 1995. Vedremo se sarò anch'io del medesimo avviso una volta che scopriremo chi si contenderà la finale, ma chissà, forse è ancora troppo presto per questo.

La seconda serata di Sanremo: passabile, ma nulla di eccezionale

Tornando a noi, anche la seconda serata si è lasciata ascoltare, tranne per qualche eccezione che tutto è fuorché rara se teniamo in considerazione chi e cosa si aggira ultimamente su uno dei palchi più importanti d'Italia. Un prime time sicuramente piacevole e passabile ma, intendiamoci, nulla di eccezionale. Come al solito, ad aprire le danze ci hanno pensato i padroni di casa Amadeus e Gianni Morandi che, nelle loro vesti di sapienti anfitrioni, hanno accolto il pubblico sulle note di Grazie dei Fiori di Nilla Pizzi, prima vincitrice in assoluto della kermesse, con qualche rimando neanche troppo velato allo spiacevole episodio della sera precedente.

Ad accompagnarli, questa volta, l'inimitabile "belva" Francesca Fagnani, una delle mie conduttrici preferite, non a caso mi piacciono le donne ben consapevoli di ciò che dicono e di ciò che fanno, che si è rivelata una presenza decisamente azzeccata ed elegante per il Festival della Canzone Italiana. Su Francesco Arca, poi, ci sarebbero fiumi di parole da spandere, ma limito a dire che non vedo l'ora di ammirarlo nella fiction di prossima uscita Resta con me. Lo stesso, purtroppo non posso dire di Angelo Duro o per i Black Eyed Peas che io mi sarei molto volentieri voluto risparmiare. Per carità, quest'ultimi saranno indubbiamente bravi e produrranno anche canzoni orecchiabili, ma quel sapore internazionale che poco ha a che vedere con casa nostra proprio non lo digerisco.

Menomale che ci ha pensato l'inedito trio formato da Al Bano Carrisi, Massimo Ranieri e Morandi a ridare un po' di brio tutto italiano alla trasmissione. Con un'emozionante performance mai vista prima, con un medley dei loro più grandi successi i tre hanno lasciato a bocca aperta chiunque, persino Sergio Mattarella che, a differenza della prima serata, ieri ha preferito guardare lo spettacolo comodamente dal Quirinale evitando così di appisolarsi di fronte all'intera platea.

Sanremo

Non da meno sono stati Nek e Francesco Renga dal palco di Piazza Colombo. Peccato solo un po' per quell’Uno su mille che ce la fa di cui canta Morandi, ne ho visto giusto mezzo. Avevo puntato tutto su Giorgia e devo ammettere che non mi ha deluso. Saranno state pure Parole dette male, le sue, ma di certo non a caso e cantate decisamente alla grande. In fondo, stiamo pur sempre parlando di una delle signore della musica italiana e credo fermamente che lo resterà ancora a lungo. Per il resto, si potrebbe direttamente calare il sipario!

Le performance

Will, ad esempio, ha inaugurato la seconda trance di performance con la sua Stupido. Per fortuna ha provveduto lui a cantarselo, io non avrei saputo farlo meglio! A seguire, i Modà con Lasciami non hanno portato niente di innovativo. Anzi, l'unica cosa che hanno suscitato in me è stata "solo un po’ di profumo e un bicchiere con dentro un ricordo". Sorprendentemente, Sethu, nome d'arte di Marco De Lauri, ci ha dimostrato che non tutte le Cause sono perse. Quello degli Articolo 31, al contrario, sarà stato senza ombra di dubbio Un bel viaggio, ma sarebbe giunta l'ora di considerarlo un capitolo definitivamente chiuso! Lazza con Cenere canta metaforicamente la voglia di sparire: ecco, mi auguro che avvenga al più presto. I Colapesce Dimartino, a mio avviso, si sono fatti risucchiare eccessivamente da quella Musica Leggerissima di cui cantavano anni fa. A pensarci bene, Splash sarebbe stato proprio il rumore delle mie ovaie, qualora le avessi avute, che sarebbero cadute nell'ascoltarli! "Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po' meno egoista mentre stappo sta birra che sa di the" intona nel ritornello Shari. Beh, dal canto mio, se lei non si fosse esibita, io sarei stato di gran lunga bene! "Posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male" recita uno dei versi de Il bene nel male di Madame. A me, francamente, è rimasta solamente una leggera otite dopo la sua esibizione.

Di Vivo di Levante non posso che apprezzare la decisione di mettersi a nudo e di raccontare uno dei momenti più difficili che una donna possa attraversare, quello della depressione post-parto. E se lei ha deciso di portare la sua intima fragilità, Tananai ha scelto di raccontare e svelare al pubblico il suo lato più romantico in Tango. Mah, fossi stato in lui, ne avrei fatto a meno. Un po' come di LDA che Se poi domani non si esibisce, magari a qualcuno gli fa pure un piacere. Di Rosa Chemical e della sua Made in Italy, di contro, non riesco a privarmene: finalmente qualcuno che ha il coraggio di guardare in faccia la realtà del proprio Paese, pur ricordando chi è e da dove proviene. E infine, non si poteva non chiudere in bellezza, a distanza di dieci anni dalla loro separazione, con la reunion di Paola & Chiara che con Furore ci hanno dato prova di quanto, nonostante l'attesa, ne sia valsa la pena!!!

E da Sanremo per oggi è tutto, tanto vi dovevo. A domani!

Se vi siete persi il "Diario dell'Irriverente Simone Di Matteo" sulla prima serata del Festival di Sanremo 2023, potete recuperarlo QUI!

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