MIRACOLATO

Un altro sopravvissuto alla valanga: vivo dopo una notte sotto un metro di neve grazie all'effetto igloo

Ha mantenuto i nervi saldi ed è riuscito a scavare una camera nel ghiaccio duro come il cemento

Un altro sopravvissuto alla valanga: vivo dopo una notte sotto un metro di neve grazie all'effetto igloo
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Grave ipotermia, condizioni di fragilità, malconcio, ma vivo. E questo grazie alla sua esperienza, al suo coraggio, alla forza di non arrendersi. L'esperienza del 55enne scialpinista di Rovigo Carluccio Sartori, sopravvissuto alla valanga in Val Badia, è davvero incredibile. E ha molto da insegnarci.

Fa il paio con un altro fortuito lieto fine analogo in pochi giorni:

Salvo dopo 20 ore sotto un metro di neve

E' rimasto "sepolto vivo" per una notte. A dieci gradi sotto lo zero. Sotto un metro di neve. Ed è sopravvissuto. E' la storia, incredibile, dello scialpinista Carluccio Sartori, di Villanova Marchesana.

Come racconta Prima Rovigo, giovedì Sartori è rimasto bloccato sotto una slavina in Val Badia, sull'alpe di Fanes. E quando diciamo bloccato intendiamo letteralmente: l'uomo, infatti, è stato ricoperto totalmente dalla neve.

Soltanto un braccio è rimasto fuori e questo, forse, gli ha poi salvato la vita. Perché poi i soccorritori sono arrivati. Per fortuna... La prima a dare un resoconto della drammatica vicenda è stata la figlia, calciatrice della Spal in serie C, Irene. Ha rivelato al Corriere che l'allerta ai soccorsi è partita quando si sono accorti che il padre non era ancora rientrato alla base. Lui, poi, non rispondeva al telefono: elementi, questi che hanno subito fatto pensare al peggio. Ed è stato allora che il soccorso alpino si è mosso.

Ma non è stato facile, perché ormai la notte era calata e con il buio le ricerche non hanno dato esito positivo. Passavano le ore, la paura iniziava a prendere il sopravvento sulla speranza. L'uomo, titolare di una ditta di intermediazione di legnami, però, ha la pelle dura. E ha tenuto i nervi saldi. Ha scavato una camera nel ghiaccio duro come il cemento. E questo gli ha consentito di respirare sfruttando quello che può essere definito un effetto igloo.

E ce l'ha fatta: il 54enne è vivo, per miracolo, provato e, al momento del ritrovamento in ipotermia. Ma vivo. Una volta visto dall'occhio dell'elisoccorso in sorvolo, è stato estratto dalla neve e portato all'ospedale di Bolzano per lottare contro le conseguenze dell'ipotermia. Il suo corpo, al momento del salvataggio, misurava appena 23 gradi. Mani e piedi hanno manifestato segnali di congelamento.

Scampata alla Marmolada, muore sul Lagorai, amico salvo per miracolo

L'esperienza e l'amore per la montagna nulla hanno potuto contro la furia della valanga che l'ha travolta. Arianna Sittoni, 30 anni, è morta il 24 gennaio 2023 mentre stava praticando sci alpinismo sulla catena del Lagorai, tra Trentino orientale e Veneto.

La tragedia è avvenuta non lontano dal Rifugio Malga Caldenave che si trova a quota 1.792 metri nel Lagorai, nel sottogruppo granitico di Cima d’Asta – Cime di Rava.

Miracolosamente salvo, invece, Guido Trevisan, 46 anni, di Noale (Venezia) anche lui esperto in questo sport, con cui era partita verso l'ora di pranzo con l'obiettivo di salire verso la vetta, pochi chilometri più in quota rispetto al rifugio Malga Caldenave sulla Marmolada, gestito proprio dal superstite e distrutto nel 2020 da una slavina. 

Fatale la valanga che ha travolto entrambi durante la salita: Arianna, originaria di Viarago di Pergine Valsugana, è stata immediatamente seppellita dalla neve. Il compagno di salita è riuscito, seppure ferito in modo grave, a uscire vivo da quell'incubo. Nel primo pomeriggio è partito l'allarme, Soccorso alpino, carabinieri e vigili del fuoco, oltre agli operatori del 118. I droni hanno battuto il territorio e l’elisoccorso ha scoperto il corpo della 30enne, con le manovre di soccorso difficilissime per colpa della neve fresca e della pioggia, mentre era in arrivo la notte. Per lei non c'era più nulla da fare.

Il 46enne è stato trovato cosciente: per respirare sotto la neve era riuscito a creare una bolla d'aria che è stata la sua salvezza in quelle ore di angoscia. Solamente alle 22.30 i soccorritori in sci e quad, sono riusciti a portare in salvo e caricare su un'ambulanza diretta all'ospedale di Trento l'ex gestore del rifugio Pian dei Fiacconi, e attuale gestore del rifugio Caldenave.

Guido Trevisan

Trevisan si è salvato per un vero miracolo: nel momento drammatico è riuscito a crearsi una bolla d'aria che gli ha permesso di sopravvivere.

Tanti gli interventi del Soccorso Alpino sulle Alpi

Il 25 gennaio sul Padon (sempre sulle Dolomiti), invece,  una 52enne di Mestre, è uscita in fuoripista ed è stata travolta da una valanga, finendo sotto oltre un metro di neve.

Il 118 era stato attivato verso mezzogiorno e mezzo per un distacco di piccole dimensioni, finito sulla pista Fedare, sul Nuvolau. Sulla prima valanga il Soccorso piste della Guardia di finanza aveva subito provveduto alla bonifica, escludendo la presenza di persone.

Mentre stava atterrando in supporto alle operazioni l'elicottero dell'Air service center con a bordo equipe medica, tecnico di elisoccorso e unità cinofila, l'equipaggio è stato immediatamente dirottato sulla seconda valanga non distante dalla pista sul Padon.

La sciatrice, individuata ed estratta dalla neve da altri sciatori, è stata subito presa in carico dal personale medico, sbarcato nelle vicinanze, per i possibili traumi riportati e per la probabile ipotermia.

La donna è stata poi recuperata dall'eliambulanza di Trento sopraggiunta nel frattempo con un verricello di 20 metri e trasportata in ospedale.

E' finita in tragedia, sempre mercoledì 25 gennaio 2023, un'altra valanga sul Monte Elmo in Val Pusteria. La massa di neve si è staccata e ha travolto  Hans Happacher, 62 anni, titolare del campeggio a 5 stelle "Caravan Park" a Sesto Pusteria. La slavina è scesa nella zona vicino alla malga Helmhaus sui 2.400 metri di Monte Elmo e non ha lasciato scampo all'uomo, che è stato estratto purtroppo senza vita.

Purtroppo questo drammatico copione, nelle scorse settimane, si è ripetuto anche in altre zone montane d'Italia.

Sabato 14 gennaio 2023, ha perso la vita in Val d'Aosta il 49enne Roberto Agnusdei. Lo scialpinista non ha avuto scampo dopo che una valanga si è distaccata, intorno a mezzogiorno, nella zona di Punta Chaligne, a quota 2.400 metri. Agnusdei, di professione agente assicuratore, è rimasto sepolto sotto la neve: si trovava assieme ad un amico che si è miracolosamente salvato.

E ancora, Giovanni Andriano, 49 anni, che martedì 10 gennaio 2023 era stato travolto da una valanga in Val Gardena, in Alto Adige insieme ad altre due persone. Dopo giorni di ricovero in ospedale è morto. Era una guida alpina di esperienza ed era istruttore presso il Centro Addestramento alpino di Selva Gardena. Gli altri due escursionisti che erano con lui sono sopravvissuti e hanno dato l'allarme. Purtroppo però le ferite riportate nell'incidente erano troppo gravi e il 49enne - marito e padre di un bambino di cinque anni - è deceduto venerdì 13 gennaio 2023.

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