Manifesti satirici

A Palermo le primarie di Cosa Nostra: "Stavolta il capo mafia lo scegli tu!"

Protagonista del gesto provocatorio il collettivo offline corporation

A Palermo le primarie di Cosa Nostra: "Stavolta il capo mafia lo scegli tu!"
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Una miriade di cartelli tappezzati per tutto il centro di Palermo. E' questo il nuovo attacco del collettivo offline corporation che, dopo l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, ha affisso diversi manifesti satirici dal titolo "Elezioni primarie di Cosa Nostra". Una provocazione che recita:

"Questa volta il capo mafia lo scegli tu!".

Manifesti satirici a Palermo: "Questa volta il capo mafia lo scegli tu!"

Offline corporation torna a colpire. Il collettivo palermitano, attivo in città da diversi mesi, si è di nuovo palesato a distanza di tempo con una serie di cartelli provocatori affissi per le vie del centro del Comune siciliano. L'occasione è stata quella dell'arresto del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

Palermo, quindi, è stata tappezzata in questi giorni con manifesti satirici dal titolo "Elezioni primarie di Cosa Nostra".

Tantissime come detto le affissioni per le strade palermitane: alcuni cartelli sono apparsi al teatro Politeama, ma anche al tribunale di Palermo e sulle pensiline degli autobus davanti al teatro Massimo. I manifesti satirici recitano:

"Questa volta il nuovo capo della mafia lo scegli tu! Dopo le dimissioni del segretario Andrea Bonafede (il nome usato da Messina Denaro alla clinica La Maddalena), sono ufficialmente indette le primarie per l'elezione del nuovo capo di Cosa nostra. I gazebo per le votazioni saranno allestiti nelle principali piazze di spaccio della città".

Offline corporation, poi, aggiunge anche delle indicazioni per poter votare:

"Gli affiliati dovranno mostrare la certificazione della "punciuta" con allegato residuo del santino bruciato. Gli incensurati dovranno invece esibire la tessera di iscrizione da almeno 3 anni ad uno dei partiti di riferimento".

Il cartello si conclude col motto "Democrazia, partecipazione, collusione".

I precedenti

Il collettivo di protesta già in passato si era reso protagonista di altre iniziative simili a Palermo.

A ridosso delle Comunali dello scorso anno, ad esempio, aveva trasformato il logo di Forza Italia e Dc, che all'epoca stavano sdoganando i condannati per mafia Totò Cuffaro e Marcello Dell'Utri, in "Forza mafia" e "Democrazia collusa".

In concomitanza delle elezioni Regionali e Politiche, invece, aveva criticato Rita Dalla Chiesa, candidata con il centrodestra, pubblicando la foto del padre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima della mafia, con una frase che prendeva le distanze.

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