Un 2023 ricco di mostre - 1ª parte

Milano e Torino ricche di rassegne da non perdere

Milano e Torino ricche di rassegne da non perdere
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L’anno nuovo si prospetta particolarmente ricco sotto l’aspetto culturale. Sono davvero tante e di grande interesse le mostre che si potranno visitare alla scoperta o alla conferma di grandi artisti delle varie arti, dalla pittura alla scultura, dalla grafica alla fotografia. Scopriamole insieme.

Milano, tra le foto di Avedon e gli ori del Perù

Milano è da sempre al centro di grandi manifestazioni artistiche. E l’anno appena iniziato è pronto ad offrire occasioni imperdibili. Ma mentre sono in arrivo nuovi e importanti vernissage, in questa prima puntata sarà bene ricordare almeno le principali mostre che hanno preso avvio sul finire dello scorso anno e che è ancora possibile visitare per qualche settimana. Se non le avete già viste, non perdete l’occasione.

A Palazzo Reale Richard Avedon, Max Ernst e Hieronymus Bosch

Imperdibili le tre mostre di Palazzo Reale che proseguono nel 2023.
Fino al 29 gennaio si può visitare “Richard Avedon. Relationships” (fino al 29 gennaio 2023), alla scoperta di uno degli autori più influenti del XX secolo, che ha rivoluzionato il modo di fotografare le modelle mostrandone anche il lato umano, e ci ha lasciato sorprendenti ritratti di celebrità, in bianco e nero e spesso di grande formato, capaci di rivelare il lato psicologico più interiore delle persone ritratte, con una sezione dedicata alla collaborazione tra Richard Avedon e Gianni Versace.

Fino al 26 febbraio, invece, c’è tempo per la prima retrospettiva mai presentata in Italia dell’artista Max Ernst, protagonista del Surrealismo e una delle figure più originali e poliedriche del Novecento. La rassegna offre oltre 400 opere tra dipinti, sculture, disegni, collages, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero del grande artista tedesco che, oltre che un grande pittore, fu anche un grande sperimentatore di tecniche.


Infine, “Bosch e un altro Rinascimento” la mostra aperta al pubblico fino al 12 marzo che presenta un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi che illustrano le visioni fantastiche di Hieronymus Bosch in relazione alle tendenze del collezionismo del tempo e della ricezione artistica da parte del Rinascimento spagnolo e italiano. In questo ricchissimo corpus spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e opere derivate da soggetti del Maestro - mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra.

Alle Gallerie d’Italia protagonisti i mecenati

Fino al 26 marzo è visitabile la mostra "Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezioni, filantropi" allestita nelle sale delle Gallerie d'Italia di Piazza della Scala che ripercorre la storia del collezionismo italiano e internazionale dal Rinascimento al Novecento.

L'esposizione milanese raccoglie oltre 120 opere prestate da importanti istituzioni internazionali - dalla National Gallery di Londra al Musée du Louvre di Parigi - che consentono di ripercorrere le vicende biografiche e collezionistiche di grandi personalità del mondo della finanza che hanno individuato nel mecenatismo e nel collezionismo una forma di rappresentazione e affermazione sociale. La mostra presenta opere importanti, alcune celeberrime, di Verrocchio, Michelangelo, Caravaggio, Gherardo delle Notti (Gerrit van Honthorst), Valentin de Boulogne, Antoon Van Dyck, Angelika Kauffmann, Francesco Hayez, nonchè un’opera inedita di Giorgio Morandi: capolavori di diverse epoche provenienti da prestigiosi musei nazionali e internazionali.

Al Mudec “Gli Ori del Perù”

Oltre 200 manufatti d’oro e d’argento fanno della mostra "Gli Ori del Perù", visitabile al Mudec fino al 19 febbraio, un'occasione imperdibile per entrare nel mondo affascinante e sorprendente di una delle civiltà più incredibili del Sudamerica.

Un viaggio lungo le Ande tra gli oggetti di uso quotidiano fino agli indumenti, per scoprire e conoscere la cosmologia, le credenze, la capacità tecnica e la struttura sociale delle culture andine, fino al grande fulcro culturale di Machu Picchu.

 

Torino, siete ancora in tempo per Banksy

Non mancano le occasioni per visitare mostre di rilievo nemmeno a Torino. Tante le occasioni offerte dal capoluogo piemontese da non perdere. Eccone alcune.

Ultimi giorni per Gregory Crewdson alle Gallerie d'Italia di Torino

Ultima settimana per visitare alle Gallerie d'Italia di Torino la grande mostra “Gregory Crewdson. Eveningside” riunisce per la prima volta le tre serie del fotografo concepite tra il 2012 e il 2022, rivelando il versante intimo dell’universo che ha fatto di Crewdson una delle figure fondamentali della fotografia.

Messi in scena facendo ricorso ai mezzi propri del cinema, gli scatti di Crewdson hanno progressivamente legato insieme i frammenti di un mondo crepuscolare ispirandosi a un certo tipo di immagini cinematografiche radicate nella memoria collettiva e nella cultura letteraria americana. In contrasto con le foreste solitarie e remote di Cathedral of the Pines e dei cupi paesaggi post-industriali di An Eclipse of Moths, con la serie inedita Eveningside il fotografo esplora figure umane isolate entro i confini della loro vita quotidiana, dove l'atmosfera richiama il cinema noir classico e la tradizione del bianco e nero in fotografia, rendendo il lavoro ancora più affascinante.

Non perdetevi Banksy alla Stazione Torino Porta Nuova

Se non l’avete ancora vista, non perdetevi la mostra “The World of Banksy – The immersive experience” dedicata all’artista sconosciuto più famoso al mondo.

La mostra, già passata per Milano, Parigi, Barcellona e Dubai, è stata prorogata fino al 29 gennaio alla Sala degli Stemmi della Stazione Torino Porta Nuova. Presenta oltre 90 opere e accanto ai più iconici capolavori “Flower Thrower” e “Girl with Balloon” che hanno reso Banksy famoso in tutto il mondo, ci sono 30 murales a grandezza naturale realizzati da giovani street artist internazionali che raccontano il mondo del misterioso artista britannico, famoso per affrontare con ironia importanti temi politici e di denuncia sociale.

I paesaggi di John Constable alla Reggia di Venaria

Gli amanti dei paesaggi, infine, non possono perdersi la mostra “John Constable – Paesaggi dell’anima”, visitabile fino al 5 febbraio alla Reggia di Venaria.

Di John Constable, tra i massimi esponenti della pittura romantica inglese, la mostra ripercorre cronologicamente tutta la vicenda artistica attraverso le opere della Tate UK. Il percorso espositivo è costituito da oltre cinquanta opere, che vanno dagli schizzi e dai dipinti di piccole dimensioni realizzati en plein air, in modo precocemente impressionista, per arrivare ai più importanti e vasti paesaggi romantici, quali la celebre veduta di Stratford Mill, raffiguranti luoghi nelle immediate vicinanze del villaggio natio dell’artista, Dedham Vale, nella contea del Suffolk.

 

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